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G7 nel pallone: in centro né cena di gala, né zona rossa

Oggi il dietrofront dopo l’annuncio di ieri, anche l’evento serale si terrà al Savoia Regency e non a Palazzo Re Enzo. G7M: “Vittoria, ma questo summit resta insostenibile”.

08 Giugno 2017 - 18:30

Addio alla cena di gala a Palazzo Re Enzo per i ministri del G7 ambiente: si farà all’hotel Savoia Regency, in zona Pilastro, che già era stato scelto per ospitare il summit vero e proprio. E dunque, a quanto pare, addio anche alla zona rossa che era stata annunciata solo ieri: l’insieme dei divieti messi in fila dal Comune decadono e quella di domenica sarà una “giornata normale”, con i soliti T-days. E’ quanto emerso e deciso oggi dal comitato per l’ordine pubblico, per “garantire la fruibilità della città” in occasione del summit. Sembra che in fondo si sia creato un vero e proprio pasticcio: tanto che, dicono gli organizzatori della manifestazione di domenica, dei divieti annunciati ieri dal Comune “sembra che la Digos non ne sapesse nulla…”. Fatto sta che la zona rossa di fatto prima è stata istituita e poi c’è stata una marcia indietro. Intanto stamattina il centro era già disseminato di cartelli: “Divieto di sosta nella giornata dell’11 giugno dalle 8 alle 24”, dunque si avverte che “auto, cicli e motocicli in sosta saranno rimossi”. I cartelli sono apparsi in più punti del centro, lungo le strade che portano verso piazza Maggiore e anche vicino alle rastrelliere per la sosta delle biciclette.

Oggi il Comune ha fatto sapere che tutto sarebbe nato da un avviso fatto circolare in maniera prematura dalla stessa macchina amministrativa di Palazzo D’Accursio. Ieri, in pratica, si sarebbe verificato un errore da parte di un ufficio che ha fatto uscire un avviso contenente informazioni non ancora definitive. Questo, poi, ha messo in moto il resto della macchina amministrativa e così l’avviso ha trovato più di un riscontro. Insomma, è la versione del Comune, le informazioni rese note ieri sono state erroneamente diffuse in maniera prematura.

“Abbiamo perso una occasione che secondo me era importante”, ha commentato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: “Non è una cena che sposta la riuscita del G7”. Quella di cancellare anche l’ultimo evento del G7 in centro “è una decisione saggia, che il prefetto ha promosso e io condivido pienamente”, sono le parole del sindaco. Ieri sera, prima del dietrofront di oggi, tanto Galletti quanto il prefetto Piantedosi avevano negano che i divieti di accesso istituiti fossero da considerare zone rosse. Il ministro aveva detto: “Non sono zone rosse”, in questi casi “è normale ci siano delle misure di sicurezza”. E il prefetto: “Non esiste alcuna zona rossa” ma “semplicemente misure antiterrorismo”.

Sulle novità di oggi, questo il comunicato diffuso dalla rete G7: “La scelta di annullare la cena di gala a palazzo Re Enzo ristabilisce innanzitutto un piano di realtà: non era in alcun modo possibile chiudere il centro storico di Bologna e impedire la libera circolazione delle persone, tanto più per garantire una cena di lusso all’ombra del Nettuno. Si parla tanto di partecipazione, contributi e accessibilità agli eventi quando invece si costruiscono muri per far svolgere una cena di lusso in un centro storico deserto. Ecco, come primo dato, questo annullamento ha per noi il sapore di giustizia e di vittoria, perché dimostra che è possibile e necessario incidere sulle scelte che riguardano tutti. Noi, da parte nostra, lo abbiamo fatto con un percorso realmente partecipato che ascoltasse e ragionasse insieme nelle politiche da combattere e nelle pratiche da proporre. Questo annullamento non risolve però l’insostenibilità di questo G7: sì, perché bisogna dirsi che è altrettanto presuntuoso il tentativo da parte di Galletti di ergersi a paladino dell’Ambiente, sfruttando peraltro la preoccupante fuoriuscita di Trump dagli accordi di Parigi. Bisogna dirsi chiaramente che il Pianeta chiama a scelte sincere, radicali, non retoriche, che salvaguardino davvero il futuro dello stesso. Investimenti miliardari sul fossile, grandi opere come paradigma di sviluppo, trivellazioni in mare sono, ad esempio, davvero incompatibili con un utilizzo responsabile delle risorse, di riconversioni rapide e incondizionate, di mobilità e uso del territorio sostenibile. Ora che il centro storico è davvero sicuro, davvero accessibile, vogliamo dire una cosa: invadiamolo con i nostri contenuti, le nostre proposte, la nostra trasformativa preoccupazione per le sorti del Pianeta. Ci vediamo domenica 11 giugno al Parco 11 Settembre, ore 15″.