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G7 ambiente, ecco la zona rossa

Chiusa la “T” e le strade limitrofe per dodici ore di domenica 11, mentre già da venerdì saranno off limits anche i dintorni del Savoia Regency al Pilastro. G7M: “Ordinanza assurda, da cancellare”.

07 Giugno 2017 - 17:12

Quattro piazze: Maggiore, Re Enzo, Galvani e Roosevelt. E poi sette strade: via Ugo Bassi, Indipendenza, Rizzoli, Venezian, della Zecca, Archiginnasio, IV novembre. E’ una consistente porzione del cuore di Bologna che, in base ad un’ordinanza emessa oggi dal Comune, sarà interdetta al transito veicolare e pedonale dalle 12 alle 24 di domenica, quando è atteso in città il summit del club dei sette sull’ambiente. Scatterà invece già dalle 18 di venerdì 9 e “fino a cessate esigenze” la chiusura delle strade limitrofe all’Hotel Savoia Regency di via del Pilastro (da via San Donato a via Prochte) e della stessa e via San Donato (dal civico 169 al 175). Analogo divieto nelle vie Speranza, Vittoria, Fattori, Spadini e Signorini per un evento collaterale previsto al Mast. Tutto questo dopo che il prefetto Matteo Piantedosi, solo una settimana fa, aveva dichiarato: “Non ci saranno zone rosse”. Il Comune, con un avviso su Iperbole, sottolinea che residenti e commercianti potranno accedere alla aree interdette, presentando però un “valido documento di riconoscimento o comunque di opportuna documentazione attestante i motivi dell’ingresso nelle strade e zone suddette”.

Questa la posizione della rete G7M: “Ieri una delegazione di attivisti del G7M si è recata in questura a Bologna per presentare il percorso della manifestazione di domenica 11 giugno. Dopo aver discusso varie ipotesi conciliabili con le attività e con la vita dei cittadini bolognesi, oggi abbiamo inviato un fax con le vie che la manifestazione intenderà attraversare. Tutto questo è successo prima che il sindaco emettesse una ordinanza che, di fatto, vieta la circolazione di qualsiasi mezzo e persona nelle vie e nelle piazze del centro storico di Bologna durante la giornata di domenica. Questa ordinanza viene emessa per poter permettere ai 7 ministri dell’ambiente di cenare lussuosamente all’ombra del Nettuno. Per la cena dei 7 verrà dunque impedita la circolazione di tutti gli altri e soprattutto verrà pesantemente limitata la libertà di manifestare a tutte quelle persone sensibili alle tematiche ambientali. L’ordinanza è assurda, irresponsabile e, soprattutto, politicamente schierata perché evidentemente permette di prendere parola sui temi ambientali solo alle realtà compatibili con la linea del governo e con le iniziative di marketing elettorale del ministro Galletti. In questi giorni è evidente a tutti il modo in cui vengono spesi i soldi pubblici: polizia per permettere al ministro di fare le sue sfilate e bandierine verdi in ogni angolo di Bologna. Per queste ragioni ci auspichiamo che: la cena di gala venga annullata, l’ordinanza venga cancellata, il percorso della manifestazione non venga alterato da prescrizioni in modo che tutte e tutti possano scendere in piazza con la tranquillità e la determinazione tipica di chi lotta veramente per proteggere il pianeta!”.