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Francia / Parigi, manganelli sull’assemblea di facoltà contro la #LoiTravail

Nel giorno della mobilitazione nazionale contro la legge El Khomri, la riforma del lavoro che si ispira al Jobs Act, la polizia ha fatto irruzione dentro alla facoltà di Tolbiac. Numerosi gli studenti fermati.

18 Marzo 2016 - 14:59

Foto da Paris-LuttesGiovedì 17 marzo, a Parigi e in centinaia di altre città in Francia, migliaia di persone hanno manifestato contro la “Loi Travail”, la riforma del mercato del lavoro.  La mobilitazione, che da settimane va avanti, sta vedendo la partecipazione sia degli studenti che dei lavoratori.

L’appuntamento di ieri è stato solo una tappa verso il grande sciopero generale atteso per il 31 marzo.  Tutto è cominciato nelle prime ore del mattino, quando gli studenti hanno bloccato decine di scuole impedendo alle persone di entrare. In alcuni casi i giovani hanno proprio sbarrato l’ingresso con cassonetti e banchi. Nel mentre attraverso i social veniva diffuso l’appuntamento per una Ag (assembéeè générale) nelle aule della Sorbona. Durante la giornata, in diverse occasioni il corteo degli studenti è stato aggredito dalla polizia con lancio di lacrimogeni.

Ma l’episodio più grave  che ha provocato duri scontri tra attivisti e forze di polizia è quello avvenuto alla facoltà di Tolbiac. Gli studenti, nonostante il fermo amministrativo del palazzo imposto dalle autorità,  erano riuniti per fare assemblea. I Crs, i gruppi antisommossa hanno fatto irruzione dentro le aule universitarie e costretto gli studenti ad uscire. Nell’operazione, come si apprende dal sito di informazione Paris-Luttes, numerosi militanti sono stati arrestati e tra i feriti si conta anche un braccio rotto da un manganello.

Foto da Tw LoiTravailNonMerci

Questo quanto si legge nel comunicato: “Nella lotta contro questa legge e, più in generale nella lotta, la repressione e la censura sono immediate. Chiusure amministrative, polizia nelle università e nei luoghi di lavoro e stato d’urgenza sono strumenti utili per rompere il movimento”. Tra gli slogan urlati nelle ultime settimane in Francia la frase: #ontvautmieuxqueca, valiamo di più di questo. Come già avvenuto in Italia con il Jobs Act, la riforma “El Khomri”, dal nome del ministro del lavoro che l’ha proposta, parla di: privatizzazione, licenziamenti facili, diminuzione delle tutele sociali e aumento dell’età pensionabile. Inoltre, al centro della  contestazione francese l’aumento delle misure che permettono la precarizzazione del lavoro reso sempre più flessibile e disponibile alla mobilità.

Dal punto di vista del dibattito pubblico, la Loi Travail è al centro di numerosi dibattiti anche a livello mainstream. Secondo quanto si apprende, la stesura del testo sarebbe avvenuta in totale complicità tra il governo di Manuel Valls e il sindacato padronale Medef. In questo gioco di potere a scapito dei lavoratori, anche i sindacati riformisti hanno giocato un ruolo favorevole.

In risposta a quanto avvenuto ieri, e contro lo stato di polizia, i movimenti parigini hanno già lanciato una nuova manifestazione per sabato 19 marzo.