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Francesca e Francesco tornano: “Quando la libertà sconfigge i divieti‏”

Annullati i divieti di risiedere in città (ma scatta l’obbligo opposto) che costringevano due militanti al confino. Libertà di Dimora: “Si tratta di un precedente decisivo. Ora continuiamo a batterci”.

30 Settembre 2015 - 14:39

21746225601_b7eed8f452_zAccogliendo la nuova istanza della difesa, sono caduti i divieti di dimora per Francesca e Francesco, che dopo oltre quattro mesi di domiciliari erano stati costretti giovedì scorso al confino. C’è una nuova misura, l’obbligo di dimora, che per quanto vada combattuta in quanto arbitraria e illegittima, sconfessa l’operato e i dispositivi con cui la Procura di Bologna, guidata da Giovannini e Gustapane, aveva tentato di ritornare agli strumenti giudiziari del ventennio fascista. Come si legge esplicitamente nel nuovo atto del gip, infatti, non si possono dare i divieti di dimora a persone che studiano, che hanno la loro vita e reti di affetti in città.

Si tratta dunque di un precedente decisivo, prodotto dalla determinazione della campagna e dell’ampia mobilitazione che si è costruita a partire dalla fine di aprile, fino ad arrivare al favoloso corteo del 26 settembre. Riuniti intorno alla campagna Libertà di Dimora tutte e tutti insieme abbiamo dimostrato che le misure cautelari e repressive vanno affrontate senza sterili lamenti da un lato e senza silenziosa accettazione dall’altro, entrambi figli della paura. Solo trasformandole in un campo di battaglia collettivo si può affermare anche qui, in modo sereno, tranquillo e determinato, quella pratica di libertà che nasce dai percorsi di lotta e di trasformazione.

Ora continuiamo a batterci contro le misure cautelari nel loro complesso e per la libertà di tutte e tutti. Lo facciamo con un risultato importante, cioè quello di aver rotto quella misura – il confino, appunto – che purtroppo nella nostra città negli ultimi anni sembrava essersi facilmente consolidata come dispositivo di esilio e limitazione dell’agibilità politica e sociale. Non a caso abbiamo scelto come nome della campagna Libertà Di Dimora, assumendo quella come la misura paradigmatica da combattere, anello da spezzare per indebolire l’intera catena.

Avevamo detto che l’avremmo rotta, così abbiamo fatto, tutte e tutti insieme.
Ora avanti, perché la battaglia contro questo sistema di potere è ancora lunga. Da oggi la affrontiamo con la forza di una prima importante vittoria e di un metodo prezioso.

Libertà di Dimora