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Fiera, le voci dei lavoratori: “Ci vogliono schiavi”

“Gravissimo l’ok dei soci pubblici ai licenziamenti”. Ieri, in assemblea, deciso un pacchetto illimitato di ore di sciopero. Oggi prima protesta in Regione, dov’è in programma un convegno sul lavoro con Bonaccini e Poletti.

01 Luglio 2016 - 09:43

Un pacchetto illimitato di ore di sciopero e iniziative di protesta per farsi sentire sia dal Consiglio comunale che da quello regionale. Sono le prime mosse annunciate dai lavoratori della Fiera per rispondere alla messa in mobilità di 123 addetti part time: la decisione è arrivata, al termine di un’assemblea a cui hanno partecipato Sgb, Usb e i sindacati confederali. La mobilitazione comincia oggi visto che i lavoratori hanno intenzione di disturbare un convegno in Regione a cui partecipano il presidente Stefano Bonaccini e il ministro Giuliano Poletti: per ironia della sorte, l’incontro è incentrato proprio sulla valorizzazione del lavoro. “Mi vergogno di aver visto la mia azienda comportarsi in questo modo- dice un lavoratore, Stefano – qui nella città laboratorio della democrazia si vogliono trasformare i lavoratori in schiavi. Ora dobbiamo puntare in alto, non concedere nulla. Dobbiamo andare ovunque a dire ‘avete visto cosa fa Merola?'”. Quando ci sarà il Sana “bloccheremo la Tangenziale fino a Modena”, promette Carla. “Abbiamo sempre evitato di fare iniziative durante le fiere, ma ora la musica è cambiata”, conferma Nicoletta. “Siamo pronti a difendere il lavoro, anche a stenderci di fronte alle loro auto blu”, giurano. Una rabbia, spiegano i dipendenti a rischio, amplificata dal fatto di aver visto e denunciato per anni sprechi, stipendi d’oro e incompetenza ai piani alti della società e, ora, di essere chiamati a pagare il conto al posto di altri. Oltretutto con l’ok dei soci pubblici: una “cosa gravissima”, dicono i lavoratori. Ora “le istituzioni e l’azienda fanno lo scaricabarile, ma sono tutti responsabili nella medesima maniera”, scandisce Stefano.