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Fico fa già acqua [foto]

Ieri, dopo la pioggia, infiltrazioni nel bel mezzo della disneyland del cibo. Ed emergono altre storture: chi ha pensato di mettere gli animali in gabbia a fianco dei gas di scarico dei tir del mercato ortofrutticolo?

27 Novembre 2017 - 11:18

Ieri pomeriggio, dopo una mattinata piovosa, la “piazza” centrale di EatalyWorld, quella che contiene una piccola arena, presentava l’installazione di secchi apprezzabilmente rossoblù visibili nella foto in questa pagina. Uno spettacolo che sembra dare ragione a chi parla di un’apertura frettolosa del parco agroalimentare, che per rispettare la scadenza del 15 novembre abbia perso per strada qualche rifinitura non proprio secondaria. Come del resto era platalmente avvenuto per l’Expo milanese, ma anche per la fermata sotterranea dell’alta velocità a Bologna Centrale.

Ma Fico non fa acqua solo in senso letterale: è anche la narrazione di fondo a mostrare qualche crepa. Se su secchi e infiltrazioni si può sorridere, ci sono infatti storture più serie che saltano all’occhio dei visitatori meno disposti a farsi incantare da luci, architetture e sterminata offerta di cibo del luna park di Farinetti. I cartelloni sui “sette valori fondanti di Fico” appesi qua e là elencano “lavoriamo per l’Italia”, “siamo un luogo vero”, “dobbiamo raccontare”, “prima di tutto la terra”, “ci rivolgiamo al mondo”, “imparare divertendosi” e “rispetto e affari”, con varie righe di spiegazione sotto ogni voce. Una parola non compare mai: animali. Nessun accenno a qualche minima intenzione di prendere in considerazione il rispetto e il benessere degli esseri viventi a cui si chiede di fornire uova, latte, e la propria stessa carne, materie prime di gran parte di ciò che a ogni Eataly si vende e si consuma. Dimenticanza o disinteresse? Difficile non avvalorare la seconda ipotesi dopo aver visitato l’area esterna di Fico dedicata all’allevamento. Galline, oche, cavalli, asini, pecore, capre e maiali sono “esposti” in gabbie di dimensioni non certo ampie, illuminate al neon anche di sera. Soprattutto, sono collocate in un’area confinante con il mercato ortofrutticolo del Caab: è la struttura illuminata a giorno sullo sfondo delle foto qui sotto. A pochi metri di distanza  transitano così tutti i giorni i tir dei grossisti di frutta e verdura e i furgoni dei dettaglianti, con gli inevitabili gas di scarico. Insomma, gli animali hanno poco spazio, si vedono passare davanti tutti i giorni centinaia di turisti più o meno chiassosi, sono esposti costantemente a inquinamento atmosferico, acustico e luminoso: che vita di merda!