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Facchini in sciopero, coordinatore Si Cobas finisce in manette

Fuori dal magazzino Conor la Polizia ha portato via Simone Carpeggiani e un lavoratore, poi entrambi sono stati rilasciati: “Non stavamo facendo niente, è stata un’intimidazione”.

19 Giugno 2018 - 19:30

Oggi, durante uno sciopero davanti al magazzino Conor, è finito in manette il coordinatore provinciale dei Si Cobas, Simone Carpeggiani, insieme ad un lavoratore. I due sono stati rilasciati nel pomeriggio e, all’uscita dalla Questura, sono stati accolti dai lavoratori Si Cobas in presidio. Tutto nasce dal rischio licenziamento che incombe su 22 lavoratori impiegato in un appalto all’interno del magazzino (coinvolta la coop Alice). Stamattina “eravamo in assemblea all’interno dell’azienda, organizzata precedentemente, quando siamo venuti a sapere che i lavoratori saranno tutti messi a casa, in pratica licenziati. I lavoratori hanno quindi deciso di uscire in sciopero”, raccontato Carpeggiani in un video pubblicato sulla pagina Facebook dei Si Cobas. “Giù c’erano già la Polizia e la Digos ed è un caso anomalo”, dice Carpeggiani: “In Italia non si può più fare un’assemblea che dopo venti minuti ti trovi già fuori la Polizia”, un problema “che non riguarda solo il Si Cobas ma la prospettiva sindacale generale”. Continua il racconto del coordinatore: “Eravamo in sciopero, io e un lavoratore ci trovavamo da un’altra parte” rispetto agli altri e “mentre accerchiavano i lavoratori in malo modo, anche minacciandoli, è arrivata una volante e ci hanno messo le manette”. E assicura Carpeggiani: “Non c’è stata nessuna resistenza, non ci hanno chiesto i documenti nè nulla, ci hanno solo messo le manette e portato via” mentre “non stavamo facendo niente”. Per il Si Cobas si è trattato di una chiara “intimidazione”.