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Fabio Perini, l’azienda vuole licenziare un lavoratore su due

In seguito alla decisione di trasferire parte delle attività dallo stabilimento di Calderara a quello di Lucca. Oggi due ore di sciopero, Usb annuncia altre iniziative: “Decisione inconcepibile ed inaccettabile”.

14 Gennaio 2020 - 16:03

“Nella giornata di lunedì 13 gennaio, la Fabio Perini ha comunicato alle organizzazioni sindacali presenti la decisione di licenziare 66 tra lavoratori e lavoratrici su un totale di 118 nel sito di Calderara di Reno”.  Ne dà notizia Usb. Aggiunge il sindacato: “Decisione inconcepibile ed inaccettabile quella di spostare la parte produttiva nello stabilimento di Lucca, dato che Bologna è considerata la Silicon Valley delle macchine automatiche, che ormai non lascia spazi a dubbi sul futuro dello stabilimento bolognese. La Direzione motiva la decisione presa con il semplice calo degli ordinativi che si protrae da diversi anni, ma non racconta che questo è frutto di strategie manageriali sbagliate: la mancanza di investimenti in ricerca di nuove tecnologie per l’impacchettamento e lo sviluppo di nuovi macchinari hanno prodotto questo disastro economico. Queste scelte hanno messo a rischio la stessa tenuta dello stabilimento”.

“La Fabio Perini – si legge poi – è parte della multinazionale tedesca Körber Group con più di quaranta aziende sparse nel mondo e 9600 dipendenti. Ancora una volta nel nostro territorio si minaccia un processo di deindustrializzazione a causa delle scelte di multinazionali che non esitano a sacrificare  posti di lavoro e patrimonio industriale per i propri interessi. Al di là della propaganda sulla tenuta del modello emiliano, la realtà è quella delle tante crisi: più di 150 aziende industriali solo nella provincia di Bologna con otto mila lavoratori e lavoratrici coinvolte. La mancanza di una seria politica industriale di intervento pubblico, la riduzione degli investimenti in ricerca, la forte dipendenza dalle filiere multinazionali sono alla base di questa grave e generale situazione”.

Usb ribadisce in conclusione di respingere “con forza i licenziamenti, promuovendo insieme alle Rsu tutte le iniziative necessarie per respingere la decisione della direzione aziendale”. Un primo sciopero di due ore ha già avuto luogo oggi.