Acabnews Bologna

Ex Afm, “no alla precarizzazione”: lavoratori in stato d’agitazione

Vertenza sul futuro dei lavoratori delle ex farmacie comunali. Si Cobas chiede reinternalizzazione: “L’utilizzo dei contratti di appalto nel settore della logistica rappresentano un coacervo di illegalità diffusa, di evasione, di intermediazione di manopodera e supersfruttamento”.

07 Ottobre 2015 - 11:21

No al lavoro esternalizzato, no alla precarizzazione del lavoro: sciopero!

(foto repertorio © Michele Lapini)Oggi 05/10/2015 (due giorni fa, ndr) si è tenuto presso il Comune di Bologna un incontro tra le Organizzazioni Sindacali, Comune e le aziende Afm Spa e FarmAlvarion SpA. Il tavolo voluto dalle organizzazioni sindacali era volto a chiarire la posizione dell’azienda FarmAlvarion rispetto agli impatti occupazionali e alle richieste garanzie di mantenimento delle condizioni economiche e contrattuali a tutti i lavoratori ex Afm e ad oggi in forza in essa a seguito della cessione di ramo d’azienda perfezionatasi il 01/10/2015. Il tavolo odierno si è concluso con un nulla di fatto rispetto alle richieste avanzate ma è stato utile nella misura in cui l’azienda ci ha chiaramente specificato le sue intenzioni. Nei fatti, l’azienda ha confermato la sua volontà di investire sul territorio bolognese valutando per il futuro se operare con due magazzini, l’esistente di Via del Commercio Associato e quello di futura apertura dell’Interporto di Bologna o solo con il secondo in base a valutazioni che si riserva di fare.

Conferma altresì che, almeno nel breve periodo, l’operazione non avrà ricadute occupazionali ma comunica chiaramente che è intenzionata a:
1) rinegoziare (o stracciare?) gli attuali accordi integrativi.
2) non esclude, dietro minaccia di perdita del lavoro, che gli attuali lavoratori possano essere esternalizzati a società cooperative che garantirebbero l’operatività dei propri magazzini attraverso contratti di appalto.

In tutto questo, il Comune di Bologna forte dell’avere ceduto le proprie quote in Afm Spa, fa come Ponzio Pilato lasciando alla libera negoziazione delle parti il futuro lavorativo che all’orizzonte si prospetta, grazie all’estenalizzazione, fatto di precarietà, in balia dei cambi di appalti, con meno diritti e meno salario.

Le richieste del Si Cobas sono chiare: accordo sindacale con garanzia che, a parità di condizioni, l’attuale forza lavoro rimanga immutata e con almeno le stesse condizioni economiche e normative; altresì chiediamo esplicitamente che si dichiari che FarmAlvarion non procederà a ulteriori esternalizzazioni. Casomai, viceversa, ritenendo ormai superata la figura di socio-lavoratore e ritenendo che l’utilizzo dei contratti di appalto nel settore della logistica rappresentino un coacervo di illegalità diffusa, di evasione fiscale e contributiva, di intermediazione di manopodera e supersfruttamento avanzeremo la richiesta di reinternalizzazione degli attuali lavoratori in appalto. Per quanto esposto il Si Cobas dichiara aperto lo stato di agitazione.

Sindacato Intercategoriale Cobas
Coordinamento provinciale di Bologna