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Europa / Clandestini e sorvegliati speciali

Potenziati i sistemi di vigilanza sulla fortezza Europa. Da questa settimana Frontex potrà contare anche su Eurosur, il nuovo sistema per il controllo dei confini. Un grande fratello voluto da Bruxelles per monitorare gli ingressi.

03 Dicembre 2013 - 10:46
Il grattacielo dove ha sede Frontex a Varsavia (foto Krzysztof Zacharz)

di Babba Urra

E’ partita ieri la fase due del sistema Frontex. Da questa mattina l’agenzia europea per la difesa dei confini della fortezza Schengen si è dotata su un nuovo sistema “iper intelligente” per sorvegliare gli accessi in Europa. Si chiama Eurosur (sorveglianza europa) ed è stato presentato in Commissione europea come “il sistema dei sistemi”. Un grande cervellone centrale che monitorerà tutto quello che succede sui confini dell’Europa (Bielorussia e Romania comprese). Un nuovo “social network” al servizio della Commissione europea, che nulla aggiunge alla politica comunitaria per l’accoglienza e che non spiega nemmeno in che modo e a che cosa tutti questi dati potranno servire.

L’Ue sostiene che attraverso questo nuovo programma riuscirà finalmente a “prevenire” la criminalità transfrontaliera, proteggere la vita dei migranti e “prevenire” l’arrivo dei migranti considerati irregolari sul territorio europeo. Come dire, prevenire è meglio che curare. Ma prevenire cosa? Nel dibattito politico europeo, l’orientamento generale che sta prendendo piede è sempre più quello della difesa del territorio dalla minaccia del terrorismo. E’ opinione comune a ministri e commissari europei che non ci siano solo donne e bambini a percorrere i viaggi della speranza, ma anche pericolosi criminali venuti per destabilizzare gli equilibri tra i paesi.

Con Eurosur adesso tutti i paesi dell’Unione dovranno condividere tutte le informazioni in loro possesso. Un esempio: una volta intercettato un barcone di migranti proveniente dalla Libia, mentre sono ancora in corso le prime operazioni di contatto, i mezzi di soccorso dovranno comunicare tempestivamente l’episodio ad Eurosur. Immediatamente tutte le centrali di controllo saranno al corrente di cosa accade alla frontiera.

Il programma che obbliga i Governi alla condivisione delle informazioni, non stabilisce però nessuna misura su come gestire i soccorsi. Le scelte sulla gestione della politica dell’accoglienza e del soggiorno dei migranti è sacra ai Governi nazionali.

Ogni giorno oltre agli sbarchi sul Mediterraneo, sono anche altre le emergenze: in questo momento sarebbero oltre 6.400 i rifugiati siriani in Bulgaria che vivono nei centri di accoglienza. La stima dei costi per l’operazione è di oltre 244 milioni di euro.