Acabnews Bologna

Emergenza abitativa: in pochi mesi lista d’attesa raddoppiata

A fine settembre le famiglie coinvolte erano 34, ora circa 70. E gli alloggi sono destinati a calare: 236 quelli oggi disponibili, ma verranno meno gli 80 dell’ex Galaxy. Stamattina sfratti rinviati in via Gandusio.

12 Aprile 2017 - 17:10

A Bologna sono circa 70 le famiglie attualmente in lista d’attesa per ottenere un alloggio di emergenza o transizione abitativa: a inizio settembre 2016 erano 34. Nel giro di pochi mesi, quindi, la lista è raddoppiata. Il dato è stato diffuso dall’Istituzione per l’inclusione sociale Don Paolo Serra Zanetti, che gestisce per conto del Comune questo progetto, destinato a tre tipologie di nuclei famigliari: quelli che vivono in un appartamento su cui pende un’ordinanza di sgombero (per calamità, inagibilità o sfratto); quelli che utilizzano spazi temporaneamente procurati dai servizi sociali; quelli che vivono in locali con rischi per la loro incolumità. Ad oggi sono 236 gli alloggi disponibili a Bologna per questo tipo di risposta tra l’ex studentato Roncaglio (27), l’ex studentato Battiferro (24), gli appartamenti per disabili Vis di via Campana (12), l’ex Galaxy (80) e altri alloggi del patrimonio comunale non Erp (93). A breve, però, verranno meno quelli dell’ex Galaxy, esperienza che il Comune ha deciso di portare a termine. In più, qualche tempo fa il Comune ha deciso di vendere anche gli ex uffici di via Battistelli. Solo in parte questi alloggi in meno saranno compensati da ulteriori 25 appartamenti di proprietà comunale che si prevede di assegnare all’Istituzione.

Nel 2013 furono 69 le famiglie in situazione di disagio abitativo segnalate: 34 le concessioni per un totale di 85 persone (di cui 41 minori). Nel 2014, fino a settembre, si contarono 99 segnalazioni e 64 concessioni per un totale di 144 persone (75 minori). Da ottobre 2014 a dicembre 2015 sono state esaminate le istruttorie relative a 147 nuclei pari a 490 persone (229 minori e tre anziani) e 124 hanno ottenuto un alloggio. Nel 2016, le concessioni sono state 105 su 152 segnalazioni. In totale, dal 2013 al 2016, si parla dunque di 327 concessioni su 467 istruttorie. I canoni chiesti alle famiglie beneficiarie oscillano tra i 100 ed i 250 euro, più le utenze.

Dal 2014 ad oggi, su circa 60 nuclei che hanno completato i due anni previsti dal progetto, sono 37 le famiglie che dalla transizione abitativa sono riuscite ad approdare all’Erp, al canone calmierato o al mercato privato. Ma potrebbero essere di più, visto che nella civilissima Bologna “abbiamo una decina di nuclei che hanno buoni stipendi ma non riescono a trovare casa perchè sono stranieri e non possono dare garanzie, quindi restano impropriamente nell’emergenza“, ha spiegato l’Asp, che affianca l’Istituzione Serra Zanetti nella gestione dell’emergenza abitativa.

Intanto prosegue la mobilitazione per il diritto all’abitare: scrive su facebook l’Associazione Pugno Chiuso: “Stamattina sfratti rinviati in via Gandusio, fino all’8 giugno grazie al picchetto di inquilini e solidali. Acer vergogna, basta sfratti e contratti a tempo.. Assegnate le case invece di murarle, dato che le tenete sfitte a migliaia e ci speculate pure”. Così Asia-Usb: “Anche oggi abbiamo partecipato al picchetto antisfratto con l’associazione sindacale Pugno Chiuso e numerosi solidali. Dai quartieri popolari in lotta, si resiste e si rilancia la battaglia contro la malagestione e la privatizzazione del patrimonio residenziale pubblico di Acer. Un attacco che vede il Partito Democratico protagonista nello smantellamento del diritto alla casa popolare, come ben risulta dalla legge ERP votata in Regione e in vigore da gennaio.  Continueremo a dare battaglia, dai picchetti antisfratto all’organizzazione cittadina degli inquilini delle case popolari, per l’immediata cancellazione della legge regionale, per un rilancio dell’edilizia pubblica e per contrastare ogni tentativo di sfratto e privatizzazione! Acer e PD: giù le mani dalle case popolari!”.