Editoriale

Editoriale / Chiesa e casa: “Ignori la tua mano sinistra ciò che sgomberi con la destra”

Il vicario della Curia, monsignor Silvagni, dice che “di fronte ad una effettiva necessità si può anche ricorrere all’esproprio” degli edifici privati inutilizzati. Se si occupa un suo immobile, però. la Chiesa parla tutt’altra lingua.

29 Gennaio 2015 - 13:51

15766553874_7fd38129ae_zCome far fronte all’emergenza abitativa? Visto che la città è piena di edifici inutilizzati, “di fronte ad una effettiva necessità si può anche ricorrere all’esproprio”. Non lo dice il portavoce di un collettivo o di un centro sociale, bensì il vicario generale della Diocesi di Bologna, monsignor Giovanni Silvagni. “C’è sempre il tema dell’esproprio che l’autorità pubblica, per ragioni di ordine superiore, può compiere”, ha dichiarato ieri Silvagni, specificando: “Io non sono contrario per principio che avvengano espropri di proprietà private non ben utilizzate. Ma qui si entra in un campo di diritto delicato. La dottrina della Chiesa sostiene che la proprietà privata non e’ un bene assoluto e che davanti a esigenze di ordine superiore passa in secondo piano”. Sante parole, verrebbe da dire. La Curia bolognese lancia un messaggio semplice semplice: ci sono case private vuote? Le istituzioni pubbliche le requisiscano per farci abitare chi una casa non ce l’ha.

Evidentemente, però, Silvagni dà per scontato che da questo ragionamento venga esclusa proprio la Chiesa, che senza dubbio è uno dei maggiori proprietari immobiliari di Bologna; e, pescando in quel patrimonio, gli edifici vuoti non mancherebbero. In questo caso, però, la Curia sceglie di parlare un’altra lingua: altro che espropri e “ragioni di ordine superiore”, qui si parla solo dei vecchi, cari sgomberi. L’ultimo, proprio ieri, è quello di Idra da via Albiroli (proprietà: Istituto diocesano per il sostentamento del clero). Ma, tanto per restare al passato più recente, ci sono stati anche gli sgomberi di Taksim da via Zanolini (proprietà: Suore di san Giuseppe) e da via Irnerio (proprietà: Fondazione Lercaro), oltre ad altri casi che trovano meno spazio sui giornali. Della serie: quando parli di espropri, “ignori la tua mano sinistra ciò che sgomberi con la destra”.