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E’ sempre il caso di rispondere a un fascista

Il racconto di due giovani che hanno visto un uomo insultare un mendicante disabile sotto i portici di via Farini, augurando a lui di “morire bruciato vivo” e a se stesso il ritorno di Mussolini.

15 Novembre 2018 - 19:30

Via Farini, ore 16.30 di oggi pomeriggio. Esattamente di fronte all’ingresso del Tribunale, sull’altro lato della strada, due giovani, un ragazzo e una ragazza, aspettano alla fermata l’arrivo dell’autobus. A pochi passi da loro, sulle scale di un portone signorile di quelli che si possono vedere solo in questa parte di centro storico, si trova un uomo con una evidente e grave disabilità che gli impedisce di deambulare correttamente, che sta chiedendo l’elemosina. Una signora si avvia dentro il portone, lascia una moneta all’uomo, probabilmente l’ha già incontrato molte volte: una scena normale, che si può vedere facilmente passeggiando sotto i portici della città. A un certo punto sopraggiunge un uomo, giovane, bianco, capelli neri e occhiali da sole con le lenti gialle, di quelle che però consentono di vedere gli occhi dietro le lenti. Si avvicina alla fermata del bus, si ferma e si rivolge al mendicante, che si trova a pochi metri, urlando queste parole: “Tu e tutti voi dovete bruciare vivi! Deve tornare il duce!” Il ragazzo e la sua amica non hanno nemmeno bisogno di scambiarsi uno sguardo: praticamente all’unisono si rivolgono all’uomo con gli occhiali da sole dicendogli che non si deve permettere di dire queste cose e invitandolo ad andarsene immediatamente. Quello, che evidentemente non cerca occasione migliore di poter sfogare la sua frustrazione, che non riesce ad esprimere appieno come vorrebbe contro il disabile che chiede l’elemosina, coglie la palla al balzo e si rivolge ai due ricoprendoli di insulti sessisti e omofobi, nei quali sostanzialmente augura e promette anche a loro di bruciare vivi in virtù dei loro orientamenti sessuali. A ciò ha aggiunto il lancio di uno sputo contro i nostri due, nella speranza di essere percosso e passare in qualche modo da vittima. Speranza disattesa, fortunatamente. Nel frattempo, vari passanti si sono fermati per capire che cosa stesse succedendo, così la ragazza e il ragazzo hanno raccontato a voce alta quali parole avesse proferito l’uomo nei confronti del disabile. Per fortuna, la reazione praticamente unanime dei passanti è stata di ribrezzo e disgusto per il comportamento dell’uomo dagli occhiali gialli. Ecco, potrà sembrare un episodio piccolo, di poco conto, o che non merita un articolo su un giornale. Eppure è da raccontare, per ricordarci e ricordare che è sempre il caso di rispondere a un fascista, per non consentirgli di lanciare i suoi messaggi di odio nei contesti pubblici. Anche così è giusto provare a far vergognare i fascisti, sessisti e xenofobi delle cose che pensano: magari non si riuscirà a far cambiare loro idea, ma almeno sapranno che ogni volta che ci provano troveranno qualcuno a rispondere.