Culture

E i muri di via Zamboni tornano a parlare di Rojava

“Dopo che questa estate il murale dedicato a Kobane era stato vigliaccamente cancellato”, ricorda il Cua, ieri in zona universitaria è comparsa una nuova opera che ricorda la combattente internazionale Anna Campbell.

23 Novembre 2018 - 19:31

In via Zamboni, ieri, si è svolta una serata dedicata al Rojava e alla rivoluzione nella Siria del Nord. “Un partecipato dibattito si è a lungo confrontato sul processo rivoluzionario in atto sui territori del Kurdistan siriano. A seguire serata musicale ‘Reggae for Rojava’ con Bandolero Movement. Durante la serata i muri di via Zamboni sono tornati a parlare nuovamente il linguaggio della rivoluzione che si è opposta a Daesh, dopo che questa estate il murales dedicato a Kobane e alla lotta a Isis era stato vigliaccamente cancellato“. Lo segnala il Cua, su Facebook, ricordando che il murale cancellato “non solo era una vera e propria opera d’arte, ma era anche simbolo di resistenza, lotta e solidarietà riconosciuta trasversalmente a Bologna, in Italia e non solo. Un frammento di memoria recente che celebrava il coraggio e la forza di coloro hanno vittoriosamente combattuto per la liberazione delle loro terre dallo stato islamico, migliaia di donne e uomini curdi, arabi, assiri e internazionali che hanno messo – e tutt’ora mettono – a rischio la propria vita quotidianamente anche per noi. Quel murales rappresentava un pezzo di storia che ha fatto il giro del mondo e che, fino a qualche giorno prima della sua cancellazione, continuava ad essere fotografato e ammirato. Un piccolo simbolo a sostegno di quella rivoluzione femminista che rappresenta l’unico spazio di possibilità, solidarietà e convivenza pacifica per il Medio Oriente”.

Quel murale è stato eliminato in pieno agosto, ma ieri sera “la Rivoluzione del Rojava ha riconquistato un – seppur minuscolo- spazio sui muri della nostra città e della zona universitaria con un murales dedicato alla combattente internazionale Anna Campbell- spiega il Cua- caduta ad Afrin per mano del terrorista Erdogan e delle sue milizie. Crediamo che quello che sta accadendo oggi nella Siria del Nord non possa rimanere entro le spoglie narrazioni dei media mainstream, ma debba vivere tutti i giorni nei luoghi che frequentiamo! In memory of Anna Campbell, fallen for freedom”.