Acabnews Bologna

E di chi è morto combattendo l’Isis ce ne freghiamo

Il Comune ha rimosso dall’area verde in fondo a via Sante Vincenzi la targa apposta lo scorso novembre e dedicata a Lorenzo Orsetti, internazionalista Ypg caduto in Siria a marzo 2019, e ha intitolato il giardino a uno storico dell’antichità. Semplice noncuranza o deliberato sabotaggio nei confronti della rivoluzione del Rojava?

31 Gennaio 2020 - 16:39

Cercate “Giardino Lorenzo Orsetti” su Google Maps. Apparirà un segnalino sopra una delle aree verdi create dalla tombatura della ferrovia Veneta per Portomaggiore, una delle poche sopravvissute all’edificazione dei nuovi palazzoni, alla fine di via Sante Vincenzi. L’intitolazione risale alla sera del 7 novembre scorso, quando Resistenze In Cirenaica rese omaggio a Orso, combattente internazionalista delle Unità di protezione del popolo (Ypg) caduto in Siria il 18 marzo 2019 mentre contribuiva a cacciare l’Isis dall’ultima sacca di territorio che controllava.

L’assessore Virginia Gieri, che presiede la Commissione consultiva per la denominazione delle vie cittadine, non ha voluto però curarsi minimamente di tutto ciò: la targa apposta a novembre è stata rimossa e oggi pomeriggio ha avuto luogo la cerimonia di intitolazione dello stesso giardino a Giancarlo Susini, storico dell’antichità morto nel 2000.

Semplice noncuranza o deliberato sabotaggio nei confronti della rivoluzione del Rojava? Il dubbio è lecito: il partito di Gieri è lo stesso che sostiene un governo timido quando non subalterno di fronte alla Turchia di Erdogan. Quella che, alleata ai jihadisti ex-Al Qaeda, attacca da mesi la Confederazione democratica della Siria nel Nord, ma a cui si deve tanto la chiusura della rotta migratoria balcanica (a spese però dell’Europa) quanto la difesa armata del governo di Al-Serraj in Libia, che l’Italia considera strategico non solo perché regola le partenze dei barconi dalle coste meridionali del Mediterraneo ma anche per gli interessi petroliferi di Eni.