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Dopo il 25 aprile “la Resistenza continua!” [nuove foto]

Nodo antifascista sul corteo di ieri: “Un nuovo significato alla lotta di liberazione”. Dopo il volantinaggio di Lotta Studentesca al Laura Bassi, studenti ricordano il partigiano Romagnoli. A Imola provocazione neofascista, manifesti su Comune e Brigata36.

26 Aprile 2016 - 19:16

> Dopo le foto già pubblicate sulla manifestazione di ieri mattina, le gallery sulla giornata del Pratello R’Esiste e del corteo della sera verso piazza del Nettuno:

Pratello R'Esiste 2016

Corteo Pratello-Sacrario

 

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La Resistenza continua!

Lunedì 25 aprile 2016 un bel corteo ha attraversato la città da piazza dell’Unità a piazza S. Rocco. Chi c’era ha sicuramente colto il senso e la portata del corteo. Più di mille antifascisti si sono incamminati per via Matteotti facendo una prima tappa davanti alla stazione ferroviaria. Qui è stata ribadita l’unica verità possibile sulla strage del 2 agosto 1980 (85 morti e 200 feriti): la mano è fascista, il mandante è lo stato. È stata quindi data voce ai migranti e no borders che hanno rivendicato la libertà di movimento per tutte e tutti contro i confini, i muri e il filo spinato, denunciando lo sfruttamento delle risorse dell’occidente e le guerre neocoloniali che sono alla base delle migrazioni. Non ci stupisce che alcuni quotidiani locali non abbiano dato pressoché alcuna copertura mediatica a questa iniziativa nata e cresciuta dal basso e in senso anti-istituzionale, accennando più che altro a blocchi del traffico e preferendo intervistare sul senso del 25 aprile la candidata sindaco leghista Lucia Borgonzoni o contare quanti bicchieri di plastica si fossero accumulati vicino ai cassonetti adiacenti via del Pratello.

La manifestazione è poi ripartita risalendo via Indipendenza accolta da applausi e incoraggiamenti: in molti si sono uniti e la partecipazione nella tarda mattinata è stata davvero importante. Hanno preso parola tutti gli spezzoni presenti a indicare come l’antifascismo, la resistenza e la liberazione vivano nelle lotte di oggi: gruppi femministi e queer, occupanti di case, attivisti delle palestre e dello sport popolare, skins e punks, lavoratori e sindacalisti di base, migranti e antirazzisti, cucinieri ribelli (che hanno pubblicizzato il festival delle cucine popolari autogestite del 7-8 maggio), precari e studenti medi e universitari.

In Piazza Maggiore un cordone di polizia e carabinieri in assetto antisommossa si copriva di ridicolo difendendo (da chi e da cosa non si sa) il sacrario dei partigiani dove in mattinata si erano tenute le commemorazioni ufficiali. È parso chiaro a tutti i presenti che gli eredi dei partigiani sono gli antifascisti di oggi, capaci a 71 anni di distanza di dare nuovo significato alla lotta di liberazione: una liberazione dalle leggi razziste e dai confini statali, dallo sfruttamento fatto di stage e di precarietà, dall’omofobia e dal sessismo, dalla mancanza di alloggi, dallo smantellamento progressivo di tutti i servizi essenziali, dal saccheggio di ricchezza pubblica attraverso “le grandi opere” e la corruzione eretta a sistema, dagli intrighi mafiosi delle politica di palazzo e della farsa delle elezioni, dall’autoritarismo di un potere che manganella, denuncia e rinchiude chi dà voce alle lotte sociali.

Il corteo ha infine attraversato via Ugo Bassi e via del Pratello, dove gli organizzatori hanno preso la parola dal palco ribadendo la necessità di un antifascismo plurale e unitario che metta in rete le diverse e necessarie pratiche di conflitto e autogestione oggi presenti in città. Due compagne femministe, intervenendo dal palco, hanno denunciato la discriminazione economica e sociale che le donne si vivono oggi in Italia, e la repressione e le torture del generale Al Sisi contro i movimenti sociali egiziani, condotte con armi e mezzi in gran parte di fabbricazione italiana.

È stata quindi ricordata la prossima iniziativa di sabato 30 aprile per denunciare pubblicamente il tentativo di aprire una palestra in via Mattei da parte dei neofascisti: “Non staremo a guardare”. In ultimo è stato dato appuntamento in piazza il 2 agosto: “La resistenza continua”!

Nodo sociale antifascista

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Stamattina siamo davanti alla succursale delle Laura Bassi con uno striscione e un mazzo di rose per ricordare Giancarlo Romagnoli, primo partigiano bolognese fucilato dai fascisti. Proprio in Via Broccaindosso viveva questo ragazzo, cui a 19 anni è stata stroncata la vita e ricordarlo significa dimostrare che la lotta antifascista non è morta con i partigiani! Più che mai in questo periodo è necessario tenere bene a mente quanto sia importante combattere ogni giorno questa ideologia malata e discriminatoria perché non si ripresenti mai più a uccidere altri uomini e donne degni.

Nella memoria l’esempio, nella lotta la pratica, ora e sempre antifascisti!

Cas

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Sul 25 aprile a Imola: basta neofascismo!

Nella notte tra il 24 e il 25 aprile, a ridosso delle iniziative per l’anniversario della Liberazione, neofascisti imolesi hanno pensato bene di farsi notare attacchinando manifesti offensivi verso la Resistenza ed inneggianti al fascismo presso il portone del Comune, dal palco allestito per le celebrazioni in piazza Gramsci e dal centro sociale autogestito e antifascista Brigata 36. Questo è l’ennesimo gesto vergognoso che conferma la necessità di rigettare ancora una volta, dopo più di 70 anni, l’ideologia fascista nel pattume della storia.
Atti come questo trovano forza nella propaganda di movimenti e partiti neofascisti come Forza Nuova, che giusto ieri ha inneggiato ai fascisti della Rsi, e a cui il Comune ha finora concesso spazi pubblici per esprimere i propri dis-valori razzisti, sessisti e fomentatori di odio. Sono state raccolte 1.300 firme per chiedere di cambiare il regolamento comunale affinché si tenga conto dell’importanza dell’antifascismo anche nella concessione di spazi pubblici e non solo nelle parole dette il 25 aprile: vogliamo Imola antifascista tutto l’anno e non solo durante le celebrazioni del 25 aprile!

Ci impegneremo affinché il consiglio comunale prenda una posizione chiara su episodi vergognosi come quello di ieri notte e quelli che si ripetono tutte le volte che un movimento neofascista come Forza Nuova tenta di presentarsi a Imola.

Continueremo ad opporci al neofascismo, promuovendo l’antifascismo non solo come battaglia culturale, ma come vera e propria caratteristica del fare politica nelle piazze imolesi.

ImolAntifascista