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Domani lo sciopero delle pappe, nonostante l’ostruzionismo del Comune

Nelle sole scuole comunali ai bimbi sarà vietato mangiare il panino portato da casa. I genitori: “Amministrazione controlla Seribo, è in conflitto d’interesse”. Torna anche la protesta degli educatori Quadrifoglio, cui è negata continuità di reddito.

04 Maggio 2014 - 18:08

“Non possiamo che prendere atto della posizione ostruzionistica del Comune di Bologna a proposito dello sciopero del pasto” in programma domani, scrivono il Comitato genitori 0-6 e l’Osservatorio mense scolastiche.

Palazzo d’Accursio, come già il Quartiere Santo Stefano “ha infatti comunicato ufficialmente che l’adesione alla protesta sarà possibile soltanto se i bambini che non usufruiranno del servizio mensa, verranno ritirati prima del pranzo oppure se la sezione aderisce alla protesta all’unanimità”.

“Evidenziamo come, ancora una volta, la protesta dei genitori sia definita diseducativa”, prosegue la nota. Ma non è forse diseducativo, rilevano i comitati, “abituare i bambini a consumare i pasti in piatti di plastica” né “far consumare cibo che, non provenendo da campi coltivati nel rispetto della natura, come avviene nell’agricoltura biologica da cui dovrebbe provenire il cibo consumato dai bambini secondo la legge regionale”? O anche “non fornire il pasto a tutti quei lavoratori (500 educatori delle cooperative) che assistono quotidianamente nelle scuole d’infanzia i bambini disabili e a cui va tutta la nostra solidarietà”.

“Ci pare che questo atteggiamento sia dettato dal conflitto di interessi del Comune – attaccano i genitori – che risulta essere socio di maggioranza di una società alla quale affida un’attività assai remunerativa. Per questo la protesta è indetta contro l’Amministrazione Comunale e indirettamente alla società Seribo gestore del servizio. Quella stessa società che da un lato distribuisce utili, ma non ha costruito i centri pasti promessi, non ha ristrutturato quelli presenti e adduce la motivazione delle scarse finanze per il mancato aumento della qualità del cibo; dall’altro il Comune che applica tariffe alte (l’ultimo rincaro l’anno scorso dopo il cambio di modalità sulla tariffazione), sia in confronto alla qualità del servizio offerto sia in confronto ad altre città medie e grandi”.

“Come mai – si chiedono infine i comitati – mentre nelle scuole statali, grazie alla disponibilità dei soggetti in campo, l’organizzazione dello sciopero consentirà di manifestare con civiltà e serenità le proprie posizioni mentre le direttive impartite dal Comune negheranno di fatto i presupposti della libertà dei genitori di esprimersi ed aderire allo sciopero?”

Il comunicato conferma dunque la mobilitazione di domani, contro “l’aumento ingiustificato della tariffa”, l’inadeguatezza degli attuali centri pasti e la “scarsa qualità delle materie prime”.

Una nota di Usb Coop Sociali, intanto, ringrazia per la solidarietà espressa dai genitori e annuncia che “educatori, insegnanti e personale ATA iscritti a Usb collaboreranno nel momento del pasto, quando gli alunni ‘scioperanti’ mangeranno il panino portato da casa”.

Il sindacato manifesterà inoltre domani alle 17 nel pomeriggio di domani. Al centro della protesta, come già avvenuto negli scorsi anni, la vertenza degli educatori della cooperativa Quadrifoglio, che resteranno nuovamente senza stipendio durante i mesi di chiusura delle scuole, mentre nei centri estivi “il 40% del personale potrà essere rappresentato da volontari, magari inesperti, ma disponibili a lavorare gratuitamente, e a contribuire così alla demolizione del nostro lavoro e dello stato sociale”.