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Dieci dipendenti, sei in nero: maxi-multa per ristoratrice

Intanto, secondo gli imprenditori del settore mancherebbero cuochi e camerieri: “Hanno nostalgia di una normalità fatta di sfruttamento, precarietà e lavoro irregolare”, ribatte Usb.

17 Maggio 2021 - 17:08

Sanzione salatissima  per un ristorante specializzato in cucina emiliana. A seguito di un controllo dei Carabinieri, è saltato fuori che sei delle persone che vi lavoravano non erano contrattualizzate: 23.600 l’ammontare della multa inflitta dai militari.

Il settore, intanto, è alle prese con la ripartenza dopo le chiusure imposte dalle misure d’emergenza anti-contagio. Tuttavia, stando alle parole di imprenditori del settore riportate dalla stampa locale, mancherebbe forza lavoro: “Improvvisamente tutti i professionisti della ristorazione – sintetizza Usb in un post sui social –  tanto il personale di sala quanto quello di cucina, è riuscito in pochi mesi a ricollocarsi in modo autonomo e con estrema facilità in settori totalmente alieni dai loro curricula. Sembrerebbe che siano diventati tutti operai e agricoltori per potersi godere i fine settimana in  famiglia ed avere uno stipendio fisso e garantito. La domanda ci sorge spontanea: per caso nei loro ristoranti avevano pessimi cuochi e camerieri oppure da qualche mese ci sono pessimi operai e agricoltori in giro per  il paese? La verità è un’altra ed è molto più drammatica: la normalità di cui tanto hanno nostalgia costoro era fatta di sfruttamento, precarietà e lavoro nero. Per questo ora nessuno vuole più tornare a lavare i panni sporchi dei padroni”. Conclude il sindacato: “Non torneremo alla normalità perché la normalità era il problema!”.