Attualità

Di ritorno dal Brennero: “Buongiorno Europa, siamo cittadini del mondo!”

Riceviamo da una volontaria di Accoglienza Degna e pubblichiamo una testimonianza della manifestazione al confine di domenica scorsa.

26 Aprile 2016 - 16:58

Buongiorno Europa, siamo cittadini del mondo!

(foto fb Làbas)Il 24 aprile si è svolta al Brennero una manifestazione contro l’aumento dei controlli al valico alpino e la chiusura della frontiera austriaca.

Il Governo austriaco, per fermare il fenomeno migratorio che in seguito allo sbarramento della rotta balcanica e all’esecuzione dell’accordo Ue-Turchia cambierà inevitabilmente rotte, ha infatti disposto di procedere alla fortificazione di un passo simbolo della stessa UE, per ostacolare il passaggio dei migranti che arriveranno dall’Italia.

È contro questo scellerato accordo, contro il ritorno delle frontiere e contro il divieto della libertà di movimento che attivisti da Bologna, Rimini e Reggio Emilia, oltre che del luogo, si sono uniti per manifestare.

Durante il corteo sono stati distribuiti canotti e giubbotti di salvataggio in ricordo di coloro che tutti i giorni rischiano la vita via mare, di World Passports, in segno di rifiuto di qualsiasi muro, legale o materiale, che impedisca l’essere cittadini del mondo, e di maschere bianche, a simboleggiare l’uguaglianza di tutti gli esseri umani.

La manifestazione, iniziata verso le 12.30, si è diretta verso il confine austriaco superandolo, ma imbattendosi poco dopo in una schieramento poliziesco che superava di almeno un centinaio il numero dei manifestanti. La protesta si è svolta in un contesto generalmente pacifico, eccezion fatta il momento in cui la polizia austriaca è ricorsa a spray urticante e manganelli per impedire la continuazione del percorso agli attivisti che hanno provato a forzare le barriere alzate dalle forze dell’ordine (e dotate di camion-cisterna con cannoni ad acqua), e il momento dell’arresto di Gianmarco de Pieri, svoltosi in maniera sconcertante. L’attivista del Tpo (Teatro Polivalente Occupato, Bologna) è infatti stato trascinato via dal corteo mentre annunciava la fine della manifestazione ed è stato trattenuto per un’ora con l’accusa di “istigazione alla manifestazione”. Motivazioni imbarazzanti, spie di un arresto del tutto politico-pretestuoso piuttosto che legato a necessità di gestione dell’ordine. I manifestanti, nonostante l’annuncio dello scioglimento della manifestazione, si sono seduti e hanno atteso il rilascio di De Pieri per concludere tutti insieme il corteo. Grazie anche all’intervento del Ministero e dell’ambasciatore italiano in Austria, affiancati da parlamentari, l’attivista è stato liberato e la manifestazione ha potuto così volgere al termine.

Quello che è stato dato dall’Austria è un chiaro segnale di chiusura e di abuso di potere contro manifestanti che in maniera pacifica avevano deciso di opporsi all’inumanità delle barriere e di rifiutare posizioni di silenzio e accondiscendenza.

L’Austria, Paese in cui oltretutto sempre il 24 aprile alle primarie per le presidenziali ha trionfato il partito xenofobo di estrema destra (Fpoe), va così ad aggiungersi alla lista di paesi europei privi di una qualsiasi solidarietà umana, fortemente egoisti ed incapaci di collaborare e andare oltre meri interessi e giochi politici.

Ci troviamo in un momento di crisi e abbandono dei valori, sopravanzati da meschine logiche di potere abilissime nel giocare con le paure della popolazione.

Mi permetto di individuare quelli che ritengo essere quattro diversi livelli, in ordine decrescente, di conoscenza dell’essere umano e di umanità, oltre che di mera abilità politica ed economica.

1) Garanzia della libertà di scelta e di movimento. Scelta che sarebbe la più umana ed intelligente, capace di mostrare la sensibilità e l’acutezza necessarie per la gestione di un fenomeno migratorio che è al di sopra delle possibilità umane e che dunque non può essere controllato in maniera repressiva. Ciò di cui c’è bisogno ora non sono muri e barriere, ma risposte di apertura e accoglienza, degne.

2) Rispetto del sistema di ripartizione delle quote. Sistema ideato dall’UE sulla base di criteri quali il PIL e la disoccupazione di ogni Paese UE, la popolazione e il numero di asili già concessi. Meccanismo mostratosi decisamente fallimentare a causa del rifiuto da parte di alcuni Paesi di rispettarlo. Discriminatorio e violatore del diritto dei migranti alla circolazione, se rispettato avrebbe almeno garantito la collocazione di circa 160.000 persone.

3) Controlli (e muri?) alle frontiere dell’UE. Proposta attuale è quella della creazione di una Guardia costiera e di frontiera europea volta ad affrontare il problema migratorio ai confini esterni dell’UE, tramite il rafforzamento dei controlli nei luoghi di arrivo e la creazione di un Ufficio per i rimpatri europeo. Decisione ovviamente disumana e contraria al senso di solidarietà che dovrebbe sussistere tra gli uomini, tutelerebbe almeno il futuro politico ed economico dell’Unione Europea. Ma la situazione nella quale riversiamo ora è invece da collocarsi addirittura al quarto livello, il più inumano e incompetente possibile.

4) Chiusura delle frontiere interne. Ferma restando la violazione della dignità umana dei migranti, aggredita anche nei due livelli precedenti, a questo livello assistiamo pure al suicidio politico ed economico dell’UE: non solo infatti i muri e le barriere costringono i migranti a vivere in condizioni indecenti e lontanissime da qualsiasi standard minimo di libertà e salute, in campi che sembrano la fotografia contemporanea dei lager, ma impediscono pure alla stessa Europa di continuare il suo processo di costruzione, limitando la circolazione di cittadini e merci. L’incompetenza totale si riversa sia a livello di relazioni interstatali che di crescita economica e commerciale, conducendo ad una più o meno lenta erosione di un processo di unione iniziato negli anni Cinquanta.

Non è dunque sicuramente questo il momento di fermarsi e disinteressarsi, ma ora più che mai è necessario impegnarsi e manifestare per mostrare il pieno disaccordo nei confronti di queste politiche disumane, restrittive ed illegali che, come dimostratosi ieri con l’arresto di De Pieri, si stanno già riversando anche sui cittadini europei.
“Siamo qui oggi per dire no alle frontiere ed esercitare il nostro diritto di manifestazione. Tutto il resto è noia.”

Francesca Bonassi
Volontaria Accoglienza Degna