Acabnews Bologna

Di nuovo all’ex Sani: “Qui si potrebbero fare case e studentati”

Ieri aperti i cancelli, conferenza stampa e assemblea pubblica: “L’amministrazione Pd svende immensi spazi abbandonati da anni che ora andranno ad arricchire i soliti privati, togliendo invece alla cittadinanza luoghi che sono soprattutto in un momento come questo, da destinare all’uso pubblico”.

14 Luglio 2021 - 13:38

Alla caserma dismessa tra via Ferrarese e via Stalingrado blitz ieri di Potere al Popolo, Asia-Usb, Rent Strike Bolognina e degli studenti di Cambiare rotta. In serata si è tenuta un’assemblea pubblica.

Spiega Asia: “È notizia di qualche giorno fa che l’amministrazione Pd di Bologna ha messo in svendita una parte del patrimonio pubblico delle ex caserme. Immensi spazi abbandonati da anni che ora andranno ad arricchire i soliti privati, togliendo invece alla cittadinanza luoghi che sono soprattutto in un momento come questo, da destinare all’uso pubblico. Case popolari, studentati pubblici, luoghi di socialità sono le necessità primarie di tantissimi giovani, famiglie e abitanti del quartiere”.

Aggiunge Cambiare rotta: “Sono spazi che potrebbero essere utilizzati per studentati pubblici, per spazi di socialità per i giovani che siano liberi dalle influenze del Pd, il partito della Ruspa in questa città (e non solo). Anche per le case e lo strutturale problema che questa città vive per gli affitti completamente al di fiori degli standard di vita. Questi progetti, però, non li può realizzare certamente il Pd, che ha invece da sempre rappresentato il partito della speculazione e dell’interesse privato. Non a caso questa caserma è stata sgomberata dopo che Xm24 l’aveva riaperta al quartiere, in seguito all’altro sgombero nella storica struttura. Qui ci faranno cohousing e altri utilizzi di speculazione, che esprimeranno dal quartiere chi non se li potrà permettere. La stessa cosa la vediamo con lo student hotel, un’ex occupazione abitativa sgomberata con la forza per costruire un hotel di lusso e ingrossare le tasche di una multinazionale. Progetti che vengono ampiamente appoggiati dall’Università di Bologna, e con la sua rincorsa a soddisfare i bisogni delle imprese locali. Struttura che oggi mostra come sia in realtà vuota: per il quartiere e per gli effettivi clienti ‘ricchi’ che dovrebbe accogliere. A fianco della Ruspa del Pd, c’è poi tutto il sistema di potere che ostracizza qualsiasi forma di cultura alternativa a quella dominante in questa città da decenni. Lo vediamo con la chiusura degli spazi, con la chiusura delle piazze: chiunque non si possa permettere la socialità elitaria ed esclusiva di questa città dev’essere cacciato fuori. Contro questo sistema serve una rappresentanza politica popolare che porti i bisogni dei giovani, dei lavoratori, degli abitanti del quartiere per cambiare radicalmente questo modello di città per renderla pubblica”.