Acabnews Bologna

Depositate 641 firme contro
il nuovo supermercato in via Libia

Il Comitato B.E.C.C.O. ha indirizzato al sindaco anche “una richiesta di aggiornamento della valutazione di impatto del traffico”. Ieri i cittadini di Rigenerazione no speculazione in Comune: “I Prati di Caprara sono un patrimonio pubblico inestimabile “.

28 Aprile 2018 - 12:53

“Abbiamo depositato 641 firme di cittadini e cittadine contrarie alla costruzione del supermercato di fianco al ponte di via Libia ex area Atc, indirizzando al sindaco Merola anche una richiesta di aggiornamento della valutazione di impatto del traffico che questa nuova struttura porterebbe nella zona, infatti quella depositata dalla proprietà dell’area si basa su dati parziali e risalenti a tre anni fa”. Lo annuncia il Comitato B.E.C.C.O – Bologna Est Contro il Cemento e per l’Ossigeno, aggiungendo che “le iniziative e la raccolta firme continuano, abbiamo da poco presentato il video “Supermecato Cirenaica”, a cura di B.E.C.C.O., Smk Videofactory e Vag61 e l’8 maggio discuteremo di questo e più in generale delle politiche della città in materia di rigenerazione urbana e partecipazione, insieme all’associazione Camilla – Emporio di comunità, a partire dalle riflessioni del libro ‘A che punto è la città?’ a cura del gruppo bolognese della rivista gli Asini, a Vag61, via Paolo Fabbri 110″.

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Ieri intanto il comitato Rigenerazione no speculazione ha partecipato con un presidio al Question time del Consiglio comunale, che prevedeva una domanda sui Prati di Caprara e le attuali previsioni urbanistiche che consentono la costruzione di un outlet della moda nei Prati ovest. “Alla domanda posta dalla consigliera di Coalizione civica Emily Clancy ha risposto direttamente il sindaco- racconta il comitato- un evidente segno di riconoscimento della rilevanza della questione sulla quale il comitato è attivo da oltre un anno. I cittadini presenti, su questo dissentiamo dal sindaco, sono molto informati sulla questione Prati di Caprara, e proprio per quello che sanno e che vedono con i loro occhi sanno combinare la ragione e il sentimento: la ragione dell’interesse pubblico su quello privato, dei Saputo e degli Ece di turno, e il sentimento che è legittimamente associato a questa sacrosanta ragione. Il sindaco ricorda che l’area dei Prati di Caprara, al netto della porzione destinata al nuovo plesso scolastico, è di proprietà di Invimit Sgr, la cui missione è di sanare il debito pubblico statale, ma annuncia che è disponibile a trattare con Invimit per ‘aumentare la dotazione ambientale di quell’area’, ossia per estendere la quota di parco oltre i 20 ettari previsti dal Poc. Può farlo attingendo a risorse del Comune, investimento che sarebbe consentito dal bilancio comunale che il sindaco stesso definisce ottimo. Prendiamo atto di questa possibilità, perché anche la Giunta e il Consiglio comunale riacquistino sia la ragione sia il sentimento, e riconoscano nei Prati di Caprara quello che oggi sono: un patrimonio pubblico inestimabile di servizi ecosistemici, che il tempo ha regalato alla città, e che gli interessi privati o pseudo-pubblici vorrebbero distruggere. Ricordiamo infine al sindaco che la bonifica bellica (delle bombe lanciate durante la seconda guerra mondiale) è commisurata agli usi che si vogliono fare di un’area: se si vogliono fare fondamenta per edifici di 10 piani occorre scavare e sradicare alberi decennali, se si intendesse destinare l’area a parco lo scempio attualmente in corso non sarebbe necessario”.