Attualità

Ddl Gelmini, il voto al Senato potrebbe slittare a giovedì

Gazzarra nell’aula, quasi autogol della maggioranza che sfiora la quarta lettura. Domani studenti, ricercatori, precari in piazza a Roma (tre i cortei, concentramenti a Sapienza, Ostiense e Piazza Trilussa) e in altre città

21 Dicembre 2010 - 21:32

Bagarre a Palazzo Madama e iter bloccato per tutto il pomeriggio: il voto finale del ddl università, previsto inizialmente per domattina, potrebbe ritardare fino a giovedì. «Può essere», ha commentato Gelmini «proseguiremo domani con il voto e vediamo quanto riusciamo ad approvare».

Domani, durante i lavori parlamentari, studenti, ricercatori, precari, in piazza a Roma (tre i cortei, concentramenti a Sapienza, Ostiense e Piazza Trilussa), ma anche a Milano, Torino Firenze, Napoli, Palermo e in altre città. E’ la prima giornata di mobilitazione dopo la rivolta di martedì 14.

Convulsa la giornata del Senato, specchio fedele del caos in cui sono ormai precipitati tutti i palazzi del potere. In mattinata spunta un video del ministro Bondi intento a votare per il collega Sacconi, col tipico gesto del “piantista”; ma è nel pomeriggio che succede di tutto. Intorno alle 17, mentre sono in corso le votazioni degli emendamenti,  le opposizioni denunciano un “pasticcio procedurale”, ma la presidente di turno Rosy Mauro (Ln) decide di proseguire nelle votazioni suscitando l’ira di tutta l’opposizione e originando una gazzarra nell’emiciclo tale da portare all’interruzione della seduta. Fonti governative hanno poi fatto sapere che i vizi del ddl saranno corretti già nel decreto milleproroghe, che dovrebbe essere emanato domani dall’esecutivo.

Prima dello stop ai lavori dell’aula, tuttavia, durante la bagarre, Mauro dichiara approvati quattro emendamenti: ciò comporterebbe la modifica del testo del ddl sull’Università e il ritorno del disegno di alla Camera in quarta lettura.

Il Presidente Schifani interviene tuttavia rapidamente ad annullare il voto degli emendamenti in questione e disporne la ripetizione. Uno viene quindi rivotato poco prima delle 21 e bocciato, gli altri tre, come deciso in tarda serata dalla Giunta per il Regolamento,  lo saranno domani.


L’articolo è stato aggiornato rispetto alla prima stesura