Acabnews Bologna

“Dalla parte di Xm24 e dell’autogestione” [comunicati in aggiornamento]

Diverse realtà attive nelle lotte prendono posizione a difesa dello spazio sociale di via Fioravanti, oggi minacciato, rigettando l’accusa di incompatibilità con il quartiere Bolognina avanzata dal Pd.

25 Novembre 2016 - 10:31

Xm24 (foto twitter @conunagrandeA)Dai collettivi cittadini attestati di solidarietà per l’esperienza di Xm24, che politica e amministrazione parlano apertamente di voler  sradicare dall’ex mercato ortofrutticolo della Bolognina. Nei giorni scorsi l’assemblea del centro sociale aveva scritto a chiare lettere: “Noi da qui non ce ne andiamo”.

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Giù le mani da Xm24! Per un territorio di autogestione, alternativa e conflitto sociale!

Esprimiamo solidarietà ad Xm24 che in questi giorni è stato al centro di una campagna a mezzo stampa di criminalizzazione e calunnia. Le autorità cittadine paventano uno “sgombero-trasloco” del centro sociale per “incompatibilità”. Non possiamo che ritenere questa iniziativa all’interno di un più ampio schema che con estrema violenza e brutalità vuole essere imposto nella nostra città a partire dalla Bolognina e dalla zona universitaria tramite l’affermazione di un progetto di territorio orientato esclusivamente alla marginalizzazione, criminalizzazione e repressione della sofferenza sociale e delle forme di vita che gli danno voce e corpo tramite le buone pratiche delle lotte sociali, dell’autogestione e della solidarietà. Come centro sociale occupato che negli anni ha sviluppato percorsi di conflitto sociale duraturi e progetti di autogestione e contro cultura non possiamo che esprimere solidarietà ad Xm24 e a tutto il mondo sociale e culturale che da anni lo attraversa e lo anima. Non possiamo permettere che il progetto di ordine pubblico, di consumo e di speculazione che con aggressività inaudita vogliono imporre le autorità cittadine passi e si consolidi. Smascheriamoli per quello che sono: gli unici veri incompatibili con la città di Bologna! Da tutti i percorsi di conflitto sociale, riappropriazione, autogestione e sperimentazione contro culturale siamo al fianco di Xm24 e della Bolognina solidale. Solidarietà e lunga vita ad Xm24!

Compagni e compagne del Lab Crash!

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Que viva Xm24 in Bolognina!

Forse è il caso di spostare “altrove” l’Xm24, dice il Pd bolognese, con la spensieratezza di chi è abituato a maneggiare pezzi di città come se giocasse a Risiko o più probabilmente a Monopoli. Perchè l’Xm24 sarebbe “incompatibile” con il contesto urbano in cui si trova, dice sempre il Pd, sposando le posizioni della destra e svelando così la natura politica dell’ennesimo attacco alle esperienze di autogestione ed autorganizzazione che rendono migliore questa città. Chi amministra Bologna vuol parlare di compatibilità e di contesto urbano? E allora per una volta alzi lo sguardo, non solo metaforicamente: proprio a due passi dall’Xm24 vedrà svettare gli scheletri della Trilogia Navile, simbolo per eccellenza di pianificazioni sbagliate e speculazioni immobiliare, queste sì, incompatibili con una città piena di edifici inutilizzati e famiglie costrette a lottare per avere un tetto sulla testa. Eccola, la fotografia fa giustizia in un sol colpo di fiumi di inchiostro e parole al vento. Da un lato un laboratorio sociale innervato di relazioni e cultura demercificata, che vive e fa vivere un quadrante della città . Dall’altro, gli occhi famelici di chi vede nei quartieri solo territori di conquista e di profitto. Noi sappiamo da che parte stare. Solidarietà alle/i compagne/i di via Fioravanti 24! Que viva Xm24 in Bolognina!

Vag61 – Spazio libero autogestito

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Xm24 va “spostato”, è incompatibile con il Quartiere. Ci chiediamo quale idea di città sia invece il modello a cui rifarsi, quali relazioni vengano messe in campo, quali progetti di cultura, attraversamento degli spazi, benessere, socialità ci vengano offerti come alternative. Idee che siano non per pochi eletti, ma per tutti e tutte, migranti e italiani, bambini e bambine, ragazzi e ragazze, cittadini e non. E ancora, ci chiediamo quali modi di sentirsi a casa, protett*, tutelat* siano oggi al centro dell’agenda politica cittadina. In definitiva, quale argine al deserto di mostri architettonici abbandonati possa darci speranza e progettualità, fornendo un’alternativa al residuale trincerarsi in una lotta quotidiana alla povertà, al poco, alla chiusura.
Xm24 ci ha dato una casa quando nessun altro luogo ci avrebbe permesso di sperimentare e sbagliare, di dare vita a progetti che vivono in Bolognina e che molte volte, negli ultimi anni, hanno continuato ad intrecciare il proprio percorso con quello di Xm24.
L’alternativa è il vuoto che ci sta dietro, a cui è sempre più difficile dare una risposta. Per dirla con l’amato Calvino “Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone”, noi a questo vuoto continueremo ad opporci rimanendo – anche questa volta – dalla parte di Xm24.

Baum – Baumhaus – Bolognina Basement – On The Move OTM

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Solidarietà ad Xm 24!! 

Apprendiamo con tristezza che l’esperienza di autogestione di Xm24 vissuta nel tessuto del quartiere bolognina è a rischio. La convenzione scadrà nel 2017 e il comune, forte della vittoria elettorale, risulta estremamente deciso nel porre fine a tale esperienza giustificando la scelta con una presunta incompatibilità del centro sociale con il quartiere. Questa vicenda diventa dirimente perchè colpisce trasversalmente molteplici questioni. Innanzitutto la presunta incompatibilità con il quartiere: Xm24 viene accusato di non produrre valore aggiunto per il quartiere e viene demonizzato come elemento di ostacolo alla riqualifica della Bolognina. Per il comune L’unico indicatore di compatibilità dello spazio con il quartiere è la capacità di generare profitto e non certamente la produzione di socialità al di fuori delle logiche del mercato. Come Xm24 anche l’Ex Telecom e l’occupazione di Via Mario de Maria hanno rappresentato casi di “incompatibilità col quartiere” e sono state quindi prontamente sgomberate dalla questura con l’assenso del comune. Tale incompatibilità consiste nell’opposizione al processo di gentrificazione portata avanti da corpi non assoggettati che si sono ripresi spazi abitativi relegati al profitto. Al contrario risulta perfettamente compatibile con le esigenze del quartiere Bolognina una fortissima speculazione edilizia ben rappresentata dalla Trilogia Navile e dal progetto sui nuovi allogi di edilizia sociale. Soluzione, questa, che servirà ad ingrassare le casse dei privati che costruiranno e gestiranno il patrimonio edilizio.
Sullo sfondo di tutto questo c’è un processo di crescente securizzazione della vita del quartiere attraverso l’intensificazione della presenza delle forze di polizia e dell’esercito. E’ questa l’idea di “sicurezza” del Partito Democratico: esclusivamente controllo e repressione. Quella che invece dovrebbe essere la reale sicurezza non viene presa in considerazione: la sicurezza di avere una casa, di avere un reddito per condurre una vita dignitosa e di avere un spazio di socialità dove autogestirsi. Xm24 si è sempre caratterizzato per la sua disponibilità e apertura nei confronti di tutte le realtà che intraprendono reali percorsi di lotta, organizzando numerosi benefit sia per compagni imputati sia a sostegno della lotta per la casa (solo un anno fa ricordiamo la festa organizzata da Xm24 ed Asia-usb per sostenere l’occupazione abitativa di Via toscana, sgomberata dopo tre anni a febbraio 2016). L’attacco della governance locale ad Xm24 deve essere strumento da parte delle realtà che continuano ad opporsi a tutto questo per catalizzare le diversificate energie al fine di costruire un largo movimento composito che riporti con forza le ragioni dei corpi antagonisti e del blocco sociale assoggettato dalla crisi. Il diritto alla città e la sua agibilità vengono sempre più messi in discussione. Risulta necessario difendere l’esistente con il fine di contrattaccare uniti per spezzare questa linea normalizzatrice che si sta imponendo nella città di Bologna a suon di manganello. Xm24 non si tocca!

Asia-Usb Bologna

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Meno reti autorganizzate = più sicurezza?

Lo Spazio Pubblico Autogestito XM24, da quindici anni vivo e attivo nel quartiere della Bolognina, è di nuovo sotto attacco: dopo le diffamazioni a mezzo stampa, di recente lo spazio è stato il bersaglio delle polemiche sollevate in consiglio comunale dalla Lega Nord e Forza Italia. Per chi si autorganizza a Bologna non è una novità: l’alleanza Questura-Prefettura ha preso possesso del potere politico ed esecutivo, e chi cavalca il terrorismo mediatico su “degrado” e immigrazione ne approfitta. Negli ultimi anni le occupazioni, abitative e non, sono state (quasi) tutte sgomberate, e la repressione poliziesca agisce quotidianamente attraverso la massiccia presenza delle “forze dell’ordine” che fomentano razzismo, sessismo, xenofobia e soprattutto paura. Infatti, problemi sociali come povertà, disoccupazione, aumento degli affitti e carenza di alloggi in favore della speculazione edilizia, non vengono trattati come questioni sociali, ma come problemi di “ordine pubblico”; insomma, come è stato riaffermato solamente poche settimane fa in Consiglio Comunale dal sindaco Merola, «I poveri creano sensazione di insicurezza».

Nessuno però che si preoccupi di mettere in fila alcuni fatti curiosi, come ad esempio il fatto che i mostri edilizi della “Trilogia Navile”, spinti dai governi cittadini e coinvolti in una miriade di scandali giudiziari, abbiamo lasciato interi quartieri fantasma, trsformandoli di fatto in piazze di spaccio (alla faccia di chi vi accusa lo stesso Spazio Autogestito!), o ancora come le interviste agli “abitanti stanchi” riguardino solo i promotori delle iniziative di Salvini in Bolognina.

La verità è che XM24 è una spina nel fianco per gli interessi torbidi di palazzinari, carrieristi e politici.

Le esperienze autogestite hanno un ruolo fondamentale nei quartieri e nelle città, poiché creano spazi e cultura per tutti/e, e attraverso la sperimentazione di alternative pratiche e politiche, muovono una critica al sistema capitalista, risultando così pericolose agli occhi delle istituzioni.

La situazione è talmente paradossale che alcuni progetti attivi a XM24 compaiono su siti del Comune, ad esempio la Scuola d’Italiano con Migranti, inserita nella lista delle scuole; I collettivi e i laboratori mettono in connessione le soggettività del quartiere, e propongono un modello di società solidale e anti-autoritaria: la ciclofficina, la sala prove, la serigrafia, i corsi popolari di boxe, yoga e tessuti aerei, il collettivo NoBorders, lo spazio Infoshock che ha in distribuzione e consultazione materiale culturale/storico/politico, il collettivo HacklabBo per lo studio e la sensibilizzazione sulle tecnologie digitali, lo Sportello Medico-Giuridico e il Lab57 di consulenza antiproibizionista.

Come Collettivo Exarchia esprimiamo la massima solidarietà a XM24, sotto attacco proprio mentre sta scadendo la convenzione. Solidarietà va altresì alle compagne e ai compagni che ogni giorno si impegnano per creare uno spazio libero dalle dinamiche dello sfruttamento capitalistico, della violenza sessista e omofoba, dell’odio razzista e classista che permeano la comunicazione e le scelte politiche del Comune e di tutta la giunta.

Questa è una lotta che riguarda tutte e tutti, gruppi e individualità, per difendere e promuovere l’autogestione e l’autorganizzazione come alternative reali alla normalizzazione e mercificazione degli spazi pubblici. Rispettando sempre l’autonomia di ognuno non bisognerebbe mai dimenticare che la solidarietà è un’arma… e non è un vuoto slogan!

Non viviamo mai più come schiavi/e!

Collettivo Exarchia

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Contro l’erosione del bene comune in Bolognina

Come cittadini e cittadine che promuovono iniziative in Bolognina in campo sociale, politico e culturale, esprimiamo forte preoccupazione e assoluta contrarietà a quanto dichiarato negli scorsi giorni da alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale sull’esperienza dello spazio autogestito XM 24 di via Fioravanti. A poco più di un mese dalla scadenza della convenzione triennale per la gestione dello spazio, che non prevede alcun tipo di finanziamento pubblico, si parla di “incompatibilità” di Xm col quartiere e si allude alla possibilità di mettere a tacere l’ennesima esperienza di autorganizzazione e autogestione, di costruzione di pratiche di solidarietà e politiche dal basso.

L’esperienza di Xm è nata e cresciuta in modo organico con il quartiere e la città. L’accusa di incompatibilità nasconde, con linguaggio “diplomatico”, la violenza con cui si vuole agire una nuova visione del quartiere, per altro fallimentare, quella della rendita catastale. Ricordiamo che Xm sorge nella famosa area della Trilogia Navile, una delle zone della città dove si registra forse il più evidente fallimento delle scelte urbanistiche operate dalle amministrazioni comunali negli ultimi anni: un progetto ideato da un laboratorio di urbanistica partecipata, di cui il il Comune avrebbe dovuto garantire regia e coordinamento.

L’amministrazione invece, tra inerzia e inettitudine, ha permesso che tra il 2012 e 2013 i lavori si bloccassero a causa della “marcia indietro“ del principale attuatore, senza che fossero realizzate le opere di urbanizzazione e lasciando alla città e al quartiere la mostruosità di un cantiere abbandonato. Questo è tuttora ben visibile nonostante la realizzazione della rotonda e della pista ciclabile, ultimate in fretta e furia in concomitanza con la campagna elettorale, ed ha creato, di fatto, quello che noi riteniamo sia vero degrado ed insicurezza per gli abitanti della zona.

In questo contesto, lo spazio autogestito Xm ha rappresentato la sola risorsa di quell’area, grazie alle tante attività che vi si organizzano quotidianamente, dalla palestra popolare, ai laboratori artistici, ai corsi di lingua per stranieri, ai concerti, al mercato contadino del giovedì, allo sportello medico-giuridico, offrendo occasioni di socialità, aggregazione e discussione, al di fuori dalle regole del mercato. Rifiutiamo la logica di chi tratta le persone come organi malati, sostituendole con programmi calati dall’alto e crediamo piuttosto che l’amministrazione debba perseguire una cultura cittadina fatta di collegialità e inclusione, di cui Xm, come altri spazi autogestiti, rappresenta da anni un riuscito esperimento.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ad Xm24, un luogo che è simbolo della socialità in Bolognina, un irrinunciabile bene comune per il quartiere e per la città.

Concibo’
Scuola Popolare di musica Ivan Illich
Barnaut – bar popolare della Bolognina

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Da qualche giorno sentiamo uno fastidioso brusìo circa la necessità di spostare Xm24 lontano dalla Bolognina per manifesta incompatibilità col quartiere. Ci chiediamo con quale legittimità il PD continui a parlare della nostra città, degli spazi di autogestione e di chi da anni da vita a progetti di riqualificazione sociale e culturale laddove loro continuano a massacrare welfare e spazi di aggregazione. Al tempo stesso abbiamo un desiderio: vedere questi Signor Nessuno nelle fogne, unico luogo compatibile con la loro idea di politica, di cultura e di città.

Solidarietà a Xm24!

Hobo

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Xm24, non toccatelo!

Una compagna scomparsa qualche anno fa – Susan Leigh Star, filosofa femminista statunitense e profonda conoscitrice dei processi sociali che innervano il divenire della tecnologia – era solita introdurre i suoi studenti allo studio delle infrastrutture digitali, ricordando loro una delle regole auree che ne governano l’evoluzione. “Non c’è infrastruttura dove tecnica, organizzazione e cultura non si intreccino e influenzino vicendevolmente. Se uno di questi tre elementi viene meno, l’infrastruttura stessa è destinata a scomparire e con essa le forme di vita che attorno vi sono germogliate“.

Niente di più vero, anche per Autistici/Inventati.

Abbiamo passato 15 anni a provare a tenere Internet libera, per passione, per divertimento, a volte per rabbia. E questi 15 anni non sarebbero mai stati possibili senza le relazioni, costruite giorno per giorno, con singoli e collettivi che con noi hanno condiviso un’attitudine: l’uso della rete e delle tecnologie come supporto alle lotte sociali e alle pratiche di autogestione. Veniamo dai centri sociali, a cui pensiamo di aver dato tanto e da cui crediamo di aver ricevuto ancora di più. E’ li che abbiamo imparato il valore della condivisione e della sperimentazione, li abbiamo incontrato compagn* di viaggio con cui abbiamo scambiato idee ed intessuto progetti. Parecch* di quest*, li abbiamo conosciuti all’XM24 di Bologna e ce li siamo poi ritrovati a fianco in tante occasioni.

Erano con noi sulle barricate a Genova nel 2001, durante gli hackmeeting (come quello stratosferico del 2014, ospitato proprio da XM), durante i Kaos Tour. Oppure, quando la nostra cassa piangeva e, senza che ci fosse neppure bisogno di chiedere, arrivavano generose donazioni che ci permettevano di mandare avanti tutta la baracca. Donazioni grazie alle quali siamo ancora in grado di dare ad utenti di tutto il mondo strumenti di comunicazione autonomi, orientati alla privacy, l’anonimato e la sicurezza.

Crediamo però che l’importanza di XM24 vada molto oltre l’apporto che questo spazio ha saputo dare alla scena hacker e mediattivista italiana negli anni. Viviamo in un momento storico dove i concetti di fiducia e sicurezza – concetti senza cui non vi può essere alcuna idea di società o comunità – vengono sempre più pericolosamente appiattiti su un’identitarismo che rifiuta ogni differenza, e fa da apripista a forme di organizzazione sociale fondate su pratiche razziste, xenofobe e sessite. XM24, e la sua storia lo dimostra, rappresenta un antidoto importante a tutto questo.

Per questo motivo, riteniamo NON ACCETTABILE la proposta di sgombero (o ricollocazione) avanzata dall’amministrazione comunale di Bologna.

Lunga vita ad XM24.
Uscite dalla fottuta Internet e scendete con noi in strada a difenderlo.

Collettivo A/I

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Solidarietà a Xm24!

Era il 2002 quando, in alcuni spazi dismessi dell’ex mercato ortofrutticolo di via Fioravanti 24, nasceva il centro sociale XM24. Un luogo di autogestione e di sperimentazione dal basso attraversato da migliaia e migliaia di persone e da molteplici esperienze politiche, musicali, culturali, agricole e antropologiche che hanno contribuito alla storia recente di questa città.

Ora, dopo quindici anni, negli ultimi mesi gli attacchi bipartisan contro XM24 sono diventati sempre più aggressivi con in testa il solito Galeazzo Bignami, figlio ed erede politico del neofascista Marcello Bignami.

Tutt’a un tratto, i vertici del PD locale dichiarano che «il problema dell’XM24 è che, in Bolognina, è venuta a mancare la compatibilità con il contesto urbano in cui si trova».

Quale sia la «compatibilità» che è venuta a mancare lo spiega bene un articolo del «Corriere di Bologna» del 3 gennaio 2017, dal titolo: La nuova frontiera è la Bolognina. «Il boom di visitatori confluirà qui». Si tratta, in sintesi, di affari…

Pare che Bologna viva un boom turistico che potrebbe non essere spennato a fondo. «Dobbiamo individuare delle zone meno toccate e una di queste è la Bolognina, che ha forti potenzialità», dichiara l’assessore Matteo Lepore. «Serve un motivo valido che convinca il turista, magari al suo terzo giorno in città, a dedicare qui le ultime sue ore di permanenza dopo aver visto le Due Torri, piazza Maggiore, la basilica di San Petronio, Sala Borsa e qualche museo».

Infatti, la Bolognina è, anche secondo il presidente del quartiere Daniele Ara, «una zona autentica, che meglio di altre racconta la vita dei bolognesi», ottima per organizzarvi un percorso di attrazioni turistiche alternative «come Kreuzberg a Berlino o San Salvario a Torino».

Purtroppo non c’è nulla di più falso e di più triste dell’autentico per turisti, della bolognesità venduta al dettaglio, del fascismo bipartisan degli affari e della speculazione.

E non c’è nulla di più rivoltante di un progetto di percorso turistico in cui anche il «monumento della Shoah» o il «museo di Ustica» diventano attrazioni di una Disneyland suburbana.

Esprimiamo la nostra solidarietà a XM24 che in questi giorni ha dovuto subire una campagna di criminalizzazione e di menzogne solo perché il PD sa bene che l’autogestione sociale non s’inquadra affatto nello zoo turistico che vorrebbero allestire…

Ora e sempre resistenza!

Nodo Sociale Antifascista