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Dal Comune altri 300.000 euro per le scuole paritarie

Esborso spalmato su due annualità, in aggiunta alla già esistente convenzione da un milione l’anno. Ieri presidio Sgb con maestre nidi: “Mobilitazione continua”. Lunedì protestano operatori scolastici Usb. Cobas e Unicobas: “Sciopero nazionale vietato, gravissimo”

04 Maggio 2017 - 18:30

Dal Comune di Bologna arrivano altri 300.000 euro in due anni per le scuole private paritarie. E’ una delle mosse decise dall’amministrazione per far sì che risultino azzerate le liste d’attesa per le scuole dell’infanzia. In pratica, ha spiegato Palazzo D’Accursio, alcune scuole private paritarie già convenzionate con il Comune (Farlottine, Minelli Giovannini, Corpus Domini, San Severino e Santa Giuliana) hanno espresso la volontà di mettere a disposizione  55 posti per l’accesso di bambini in lista d’attesa al quartiere Savena, con tariffe uguali a quelle delle materne comunali e statali: l’amministrazione è pronta a farsi carico della differenza di costo, spendendo circa 150.000 euro all’anno per i prossimi due anni scolastici, per un esborso già autorizzato di 300.000 euro.

Contro i nuovi fondi alle private prende posizione il comitato Scuola e costituzione, che chiede al Comune a “recedere” dalla decisione di aggiungere ulteriori risorse al milionedi euro che già viene abitualmente stanziato ogni anno. Palazzo D’Accursio vuole “incentivare l’accesso a scuole di orientamento religioso di bambine e bambini i cui genitori hanno scelto invece liberamente l’iscrizione alla scuola statale o comunale”, scrive il comitato, sottolineando che l’amministrazione “utilizza fondi pubblici derivanti dalla tassazione di tutti i cittadini comportandosi come un ente privato”. Questo dimenticando che quattro anni fa “il 59% dei bolognesi si è espresso chiaramente tramite referendum perchè tali fondi vengano utilizzati a favore delle scuole dell’infanzia statali e comunali”, ricorda Scuola e costituzione. Se invece si proseguirà “sulla strada della privatizzazione- avverte il comitato- intraprenderemo ogni azione per garantire il diritto dei nostri giovani concittadini ad accedere alla scuola statale laica e gratuita”.

Ieri pomeriggio, intanto, Sgb ha svolto un presidio con le maestre dei nidi in Comune. Questo mentre si teneva “l’incontro con l’amministrazione comunale sul progetto luglio dei nidi. Come Sgb abbiamo presentato le nostre proposte condivise con le lavoratrici e i lavoratori nell’assemblea del 2 maggio: l’ introduzione della volontarietà per il mese di luglio, mantenimento dell’indennità prevista per il progetto nido, sostitutivo di quella di turno. A sostegno di questa proposta il presidio delle lavoratrici dei nidi, educatrici e collaboratori, durante la trattativa, che non si è conclusa ieri e continuerà il prossimo 11 maggio. La mobilitazione continua”.

Usb, invece, ha convocato per lunedì uno sciopero degli operatori impiegati nei servizi educativi scolastici del Comune: “Lo sciopero avviene contestualmente all’apertura delle buste inerente il nuovo bando di gara per l’assegnazione del servizio”, spiega il sindacato di base.

Cobas e Unicobas, per finire, a livello nazionale protestano contro la decisione di vietare uno sciopero nelle scuole superiori, martedì, programmato per manifestare dissenso contro i quiz Invalsi e la Buona scuola. Spiegano le due sigle: “Dopo lo sciopero di ieri contro i quiz Invalsi e la legge 107 nella scuola dell’infanzia, nella primaria e media di primo grado, gravissimo e ultra-discriminatorio intervento della Commissione di garanzia che impedisce ai lavoratori/trici di effettuare il 9 maggio l’analogo sciopero nella scuola superiore”.