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Cua: “Nasce Nautilus autogestito”

Il collettivo lascia le aule alla Scuola di Lettere che verranno destinate alla didattica garantendo l’accessibilità ai disabili e annuncia l’apertura di un nuovo spazio in zona universitaria, assicurando: “Dal 38 non ce ne andiamo”.

14 Ottobre 2016 - 12:30

N/Aut Nautilus Autogestito (foto Zic)“Bologna, nel cuore della zona universitaria, in via San Giacomo 11, è nato un nuovo spazio sociale: N/AUT – Nautilus Autogestito”. L’annuncio è in un comunicato stampa diffuso ieri sera dal Collettivo Universitario autonomo.

“Da tempo in queste strade – scrivono gli studenti – si denuncia e si combatte la carenza di luoghi per l’aggregazione studentesca, luoghi in cui noi tutti e tutte possiamo condividere bisogni e saperi con i tempi e le modalità che riteniamo collettivamente più opportuni. Non a caso da due anni a questa parte innumerevoli occupazioni, soprattutto della Scuola di Lettere, hanno costruito dal basso e in autonomia l’opportunità per condividere le nostre capacità, per discutere insieme ed elaborare (attraverso laboratori e seminari autogestiti) una critica possibile dell’esistente, a partire proprio dalla costruzione di saperi e pratiche autonome”.

Il Cua ripercorre “la genealogia delle lotte per l’autogestione e la conquista di spazi in università e nel territorio circostante”, una storia “più profonda di un pugno di anni” e che parte “dal 2010, quando durante i fervidi giorni del movimento contro la Gelmini, studenti e studentesse occuparono due aule al 38 di via Zamboni. In quelle aule posero la base di vari progetti e poco dopo, in seguito alla sua morte, vennero intitolate a Vittorio Arrigoni . Per 6 anni (fino a settimana scorsa) ogni martedì si è tenuta lì l’assemblea del Collettivo Universitario Autonomo, nato qualche anno prima, nel 2005, durante le contestazioni al Ddl Moratti. Nel 2011, sempre all’interno di questo processo per la socializzazione, la decisionalità e l’utilizzo dal basso degli spazi, il C.U.A occupò Z-32, allora un’aula-magazzino in Via Zamboni 32. Fu una risposta alla chiusura di molti laboratori didattici, all’asfissia che si provava – e tutt’oggi si prova -nella secca compartimentazione dei saperi, che ne impedisce l’osmosi e l’ibridazione, che in un parola prescrive l’impossibilità della critica. In quello spazio presero vita molti progetti, tra cui Storming Braine la Call for Ideas. A partire da quest’ultima nacque la campagna Spazio Agli Studenti, dunque le già citate innumerevoli e quasi quotidiane occupazioni della Scuola di Lettere e del Rettorato. Al loro interno costruimmo laboratori di teatro, cinema e letteratura autogestiti che portarono nei locali universitari oltre l’orario accademico centinaia di studenti e studentesse. Tutto ciò senza dimenticare le battaglie, lo scontro e le barricate che le lotte per la riappropriazione e l’autogestione degli spazi urbani in zona universitaria hanno prodotto con continuità dall’era Cofferati ad oggi”.

Dunque, “oggi nasce N/AUT – Nautilus Autogestito, uno spazio la cui necessità era l’obiettivo minimo di quelle lotte. Obiettivo minimo e non mediabile dal momento che, all’interno di un programma per l’accessibilità, l’Università ha deciso di adibire numerosi spazi ad aule attrezzate per disabili che, ad oggi, salvo un traballante ascensore, non riescono certo facilmente a raggiungere neanche il primo piano della Scuola di Lettere. E tra questi spazi ci sono le aule Vittorio Arrigoni.

Prosegue il collettivo: “Consideriamo prioritario che, di anno in anno aumentando le matricole, visti i dati in controtendenza dell’Ateneo bolognese rispetto ad altre università italiane, ci siano aule attrezzate a garantire a tutti e tutte la possibilità di vivere dignitosamente il periodo universitario. D’altro canto l’affezione per le nostre conquiste è forte, la legittimità a stare in uno spazio come il 38 di Via Zamboni (ormai la sede storica, incancellabile, dell’antagonismo in Università) altrettanto. Perciò chiariamo: non ce ne andiamo e mai ce ne andremo! Tra le altre cose chiediamo, pubblicamente e formalmente, che le due aule Vik rimangano intitolate a Vittorio anche quando, speriamo presto, saranno attraversate da nuovi studenti. Il Collettivo Universitario Autonomo da oggi si trasferisce a due passi, nell’aula di fronte, sempre in Via Zamboni 38. Nautilus è invece uno spazio autogestito per cui una rete di soggetti negli anni ha lottato, e che finalmente è stato ottenuto, in cui nasceranno presto nuovi progetti e continueranno, oltre che in Università, i laboratori e le esperienze di autogestione già attive. Uno spazio nel cuore della zona universitaria e dentro l’università accessibile 24 ore su 24. Un’altra base rossa per i percorsi di autonomia dentro e contro l’università, un altro avamposto ribelle della zona universitaria altra in costruzione. Un altro scarto in avanti, qualcosa in più che non sostituisce gli spazi liberati dentro le facoltà ma ne va ad incrementare le potenzialità, in una circolarità virtuosa tra università e ambiente circostante. Uno spazio nato dalla contrapposizione e per la contrapposizione!”.

In conclusione, “cos’è in altre parole N/AUT – Nautilus Autogestito? Taglio sulla tela, interruzione del discorso. Nel monologo del potere si moltiplicano i singulti, le pause, gli enjambement. In lotta per il messaggio, nella città-scontro, nuovi strappi sul profilo urbano. Irriducibili alla sintesi, garanzia dell’entropia. Nautilus è bug, errore nel sistema conservativo, corpo virale in diffusione. Non si metabolizza. Nautilus è hub, collettore di esperienze, casa per insubordinabili. Macchina collettiva equipaggiata per tutti gli spazi, i tempi e tutti i terreni. Corpo ospitale in correnti ostili, mobile in ambiente mobile. Nautilus è navicella meticcia in movimento. Nautilus oscilla, si ibrida, sfrutta i venti, accelera e colpisce. Nautilus combatte per moltiplicarsi, Nautilus colpiscono. Comunità in lotta contro il proprio ambiente, rete pervasiva di solidarietà, network espansivo, relazioni contagiose e in riproduzione. Rapporti, spalla a spalla, contro il nostro tempo. Malware sociale, syntax error, squilibrio nel sistema. Nautilus è un progetto contro la città vetrina, impatto di realtà nell’eden dei saperi neutri, parzialità belligerante nell’arena universitaria. Nautilus è un vettore di conflitto sociale e autonomia. Nautilus è sintomo che, nella falsa bonaccia, cresce la burrasca”.