Il collettivo fa riferimento al cantiere del comparto Bertalia-Lazzaretto, dove si prevedono anche due studentati: “L’Alma Mater e il Comune negano gli spazi già esistenti per poi perpetuare nuove cementificazioni”.
L’Università di Bologna “da un lato lascia che a proporre soluzioni abitative con tutti i comfort per gli studentu siano grandi privati come The Student Hotel, così come sempre le grandi aziende e le multinazionali speculano sui desideri e le necessità delle persone per mettere su meccanismi di guadagno astronomico, mentre le soluzioni di studentato proposte dall’università sono scadenti e insufficienti. Ma in che modo l’Unibo decide di entrare in gioco, dopo che tantissimx studentx sono rimastx tagliatx fuori dalla graduatoria per avere un posto in studentato? Mettendo su un cantiere, per la realizzazione del comparto Lazzaretto-Bertalia, vicino alla Scuola di Ingegneria, in via Terracini, dove fra le altre cose c’è in progetto di erigere due studentati, abbattendo decine di alberi e radendo al suolo a colpi di ruspa il Bosco degli svizzeri”. A segnalare il caso è il Cua. “Ancora una volta l’amministrazione comunale, che appende striscioni fuori da Palazzo d’Accursio sull’emergenza climatica- scrive poi il collettivo- agevola la devastazione del verde in complicità con l’Università di Bologna, che nega spazi agli studentu in tutte le aule inutilizzate che potrebbe mettere a disposizione e decide invece di farsi spazio altrove, perpetuando cementificazioni e vere e proprie speculazioni edilizie per loschi affari, che come sempre hanno la precedenza, mentre ci si maschera con iniziative in cui si decanta la sostenibilità come nell’ Alma Mater Fest”.