Acabnews Bologna

Croci celtiche sui muri di Venti Pietre

Dalla casa del popolo: “Fare argine a questi attacchi e a chi sta istituzionalizzando logiche di odio razziale”. Hobo firma blitz contro Repubblica: “Taceva quando Minniti creava dei veri e propri lager in Libia”.

28 Giugno 2018 - 18:32

“Ancora una volta i simboli dell’odio meschino e fascista sulle nostre 20 pietre”. La segnalazione arriva dalla casa del popolo Venti Pietre di via Marzabotto, attiva sui temi dell’antifascismo, del mutualismo e della difesa e promozione delle esperienze autogestite: “Denunciamo questi atti (già avvenuti recentemente) perché si sappia della nostra intransigenza a proseguire questa esperienza di comunità autogestita, solidale, mutualistica, culturalmente conflittuale e alternativa, e per richiamare e risvegliare le sensibilità civili ad un impegno civico e politico di base che possa , agli egoismi sociali alla crescita delle disuguaglianze e dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo”. Gli attivisti sottolineano che “Venti Pietre è, e resterà sempre, antifascista. Non rispondiamo alle provocazioni accettando come terreno di confronto l’intimidazione e la celata violenza. Proseguiamo questa esperienza, e le altre che cercano di muoversi dal basso della società più impegnata e solidale, recuperando energie, idee e partecipazione, le risposte migliori da offrire, ancor prima di tanti possibili attestati di solidarietà”.

Questa mattina invece gli attivisti di Hobo sono entrati nei locali della redazione locale del quotidiano La Repubblica, contestando le scelte editoriali del giornale per la mancata opposizione alle politiche dei passati governi di centro-sinistra: “Siamo stati nella sede di Repubblica Bologna per dire che è il giornale del regime, l’house organ del democraticismo e del Pd. Repubblica, infatti, non ha mosso un dito quando Renzi approvava il Job’s Act, non ha mosso un dito quando emanava la Buona Scuola e l’alternanza Scuola-Lavoro, ha taciuto quando il decreto Salvabanche espropriava i risparmi di migliaia di famiglie e Minniti creava dei veri e propri lager in Libia. Anzi, in tutte le occasioni si è schierata senza batter ciglio a difesa del partito di Renzi.  Ora che però a governare è la Lega di Salvini, urla al fascismo e all’attentato contro la democrazia. Ma sappiamo cos’è questa democrazia: è la difesa dello status quo, è lasciare che i migranti muoiano nei lager in Libia, sono le politiche che hanno costretto una generazione ai lavoretti a 5 euro l’ora.  Di più: ora che il Pd è allo sfascio, è Repubblica a prendere in mano le redini del partito delle banche, a difendere a spada tratta l’Europa e le sue politiche e a farsi promotore del frontismo democratico. In parole povere rappresenta il contraltare a Salvini e Di Maio, l’altro pezzo del puzzle da attaccare. Invitiamo quindi tutte e tutti a smascherare questo fronte repubblicano, perché essere contro Salvini significa anche essere contro la macelleria sociale che chiamano democrazia”.