Attualità

Cremona / Riapre la sede di CasaPound

La notizia della chiusura (con tanto di cartello ‘vendesi’) era stata diffusa ad arte nei giorni prima il corteo antifascista del 24 gennaio, negli scorsi giorni ha riaperto i battenti per il tesseramento.

24 Febbraio 2015 - 10:48

(da Infoaut)

La sede di CasaPound Cremona, la cui tanto decantata chiusura veniva riportata dalla maggior parte dei quotidiani nazionali e locali, è stato riaperta sabato 21 febbraio 2015 per il tesseramento 2015. Ci ricordiamo tutti e tutte di come, con toni allarmisti, la carta stampata esprimeva preoccupazione per la manifestazione antifascista in risposta all’aggressione del Csa Dordoni da parte di appartenenti a Casa Pound. Una preoccupazione alimentata da un clima allarmista tipico dei quotidiani mainstream. Quel giorno però, la rabbia incontenibile di migliaia di antifascisti aveva l’obiettivo di raggiungere quella sede che “ospitava” i ripugnanti personaggi che hanno aggredito i compagni e le compagne del centro sociale cremonese, lasciando in fin di vita Emilio.

Se da una parte i toni allarmistici dei quotidiani imponevano uno stato di allerta surreale, dall’altra la strategia (della questura? del proprietario che non voleva vedersi danneggiato l’immobile?) fu quella di diffondere nei quotidiani locali la notizia della chiusura della sede di CasaPound a Cremona, proprio il giorno stesso della manifestazione antifascista. “Chiude la sede di Cremona prima del corteo antifascista” recitava il titolo di uno degli articoli che ne dava notizia. Non solo già allora la notizia non era una delle più convincenti, per il tempismo con cui questa si manifestava, ma ora risulta addirittura smentita. Nel tardo pomeriggio di sabato infatti, alcuni movimenti strani sono stati avvistati davanti alla sede di via Geromini che, stando ad alcune fonti giornalistiche, era stata già svuotata prima della manifestazione del 24 gennaio. A brulicare intorno alla sede erano però brutti personaggi, riconducibili ad alcuni volti noti della Cremona destrorsa, che al posto di abbandonare la sede già data per sgombra, la stavano nuovamente riempiendo per dare il via alla campagna di tesseramento 2015. Via Geromini è inoltre completamente blindata e presidiata dalle forze dell’ordine da sabato pomeriggio, per timore di reazioni da parte della cittadinanza.

E’ chiaro che la città di Cremona non può accettare una provocazione simile, soprattutto se quella sede è la stessa incubatrice di vigliacchi in doppiopetto che si possono trasformare in potenziali assassini. Per chi pensa che le acque siano abbastanza calme per far passare la notizia in sordina, dovrà scontrarsi con una realtà che non si stancherà di parlare e di praticare l’antifascismo.