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Crash: ”Convenzione? Risarcimento sociale dopo anni di sgomberi”

“Chissà se non sia arrivato il tempo per Palazzo d’Accursio di passare dalle dichiarazioni di intenti ai fatti. Noi in ogni caso andiamo avanti: pronti a nuove occupazioni”.

31 Agosto 2017 - 13:57

Nei giorni scorsi, dopo lo sgombero avvenuto l’8 agosto, “abbiamo letto sulla cronaca locale di ‘La Repubblica’ una lunga intervista al presidente del quartiere Navile, Daniele Ara, che afferma la disponibilità ad attivare una convenzione per una nuova sede del Laboratorio Crash!. Nell’intervista si spiega anche il metodo da seguire per definire la convenzione. Per quanto ci riguarda riteniamo in astratto la proposta di convenzione un risarcimento sociale per i ripetuti sgomberi e lo stato di precarietà che la nostra esperienza autogestionaria e controculturale ha dovuto vivere in questi 15 anni e finalmente la possibilità di sviluppare le attività senza il ricatto del sequestro della procura, ma dall’astratto ci chiediamo quando si passerà al concreto”. E’ quanto il Laboratorio Crash scrive in un comunicato diffuso ieri.
“Negli ultimi anni- continua Crash- abbiamo letto o ascoltato dichiarazioni di assessori, presidenti di quartiere, e spesso anche il sindaco Merola in cui si asseriva il riconoscimento delle attività culturali sperimentate nel nostro centro sociale e si apriva all’ipotesi di una sede stabile. Da queste dichiarazioni, legate al termometro della politica cittadina, non si è mai passati ai fatti: una proposta concreta. Per anni abbiamo solo ascoltato per radio o mezzo stampa promesse fumose. Ora che il termometro è decisamente incandescente ci chiediamo se non sia arrivato il momento di passare dalle dichiarazioni di intenti alla proposta. Come promesso le nostre attività stanno andando avanti e tra poco pubblicheremo un’agenda di iniziative culturali e di lotta molto fitta che attraverserà la città. Il nostro mondo sociale non sparisce di certo con uno sgombero e siamo determinati a dargli continuità anche tramite nuove occupazioni di edifici vuoti e abbandonati alla speculazione sia nel centro storico che in periferia. Gli artisti che hanno sottoscritto l’appello Crash Again! (e nei prossimi giorni aggiungeremo altre decine e decine di nomi) presto verrano in città per dare il proprio contributo, e dal resto d’Italia e d’Europa cresce l’attenzione e la solidarietà per la nostra esperienza. Insomma Crash Again! va avanti verso una nuova stagione di lotta per l’autogestione e gli spazi sociali chissà se non sia arrivato il tempo per Palazzo d’Accursio di passare dalle dichiarazioni di intenti ai fatti, noi in ogni caso andiamo avanti… con ogni mezzo necessario”.