Attualità

Cosenza / “Il corpo è mio”

Come anche a Milano e Firenze, ieri nella città calabra presidi in contrapposizione alle maratone di preghiera contro la legge 194. Il comunicato di Nucleo XX

05 Gennaio 2014 - 17:36

Oggi 4/01, come sarà ogni primo Sabato di ogni mese dispari, i comitati No194 si sono incontrati davanti gli ospedali pubblici, su tutto il territorio nazionale, per realizzare delle maratone di preghiera per i bambini mai nati e per dire No alla legge 194 che regolamenta il diritto della donna di ricorrere all’aborto. A Milano, Firenze, Cosenza, sono stati organizzati contropreisidi accompagnati da slogan, musiche, torte in faccia e performance di streghe incinta bruciate sul rogo. Noi compagne del nucleo XX di Cosenza ribadiamo con forza che IL CORPO E’ MIO ed è con il mio corpo che vivo la politica, che sono politica! Altra e fica! di seguito il comunicato letto durante il presidio

Negli ultimi tempi la nostra autodeterminazione e la nostra salute sono al centro di varie aggressioni. A livello nazionale i comitati per la vita sferrano continuamente attacchi contro la 194, tra cui, oltre alle pseudo marce per la vita, le maratone di preghiere antiabortiste che effettuano davanti a molti ospedali nazionali.
Ospedali pubblici di uno Stato che si dice laico e democratico.
Da tempo denunciamo la mancata applicazione della 194, le enormi difficoltà ad accedere ai percorsi di IVG considerato che più del 70% del personale medico nazionale si dichiara obiettore di coscienza (salvo poi praticare interruzioni di gravidanza a pagamento) e gli ospedali e le strutture pubbliche non garantiscono la presenza di personale non obiettore, le infiltrazioni dei movimenti per la vita anche nei consultori pubblici.
Ma non solo, viviamo in un Paese dove anche accedere alla contraccezione d’emergenza non è affatto scontato, dato che molti medici si rifiutano di prescriverla, approfittando della paura delle ragazze-donne che hanno davanti in quel momento e della mancata conoscenza dei loro diritti (un medico che si rifiuta di prescrivere la pillola del giorno dopo è passabile di denuncia, in quanto contraccezione d’emergenza e non metodo abortivo).
In un momento in cui si fa gran parlare di violenza contro le donne, ci si scorda forse che la prima violenza, la più atavica e la più efferata, è il dominio sul corpo, il togliere la possibilità di autodeterminarsi. L’attacco alla 194 è la punta dell’iceberg di questa violenza.
La legge 194/78 regolamenta l’accesso ad un intervento derivante da una scelta, e non rappresenta certo un’imposizione per chi non condivide questa possibilità.
D’altro canto non sono minimamente incentivate politiche volte a favorire la prevenzione – ad esempio attraverso l’introduzione dell’ educazione sessuale nelle scuole – o a sostenere i diritti riproduttivi in alcun modo.
Sembra che, sia per lo Stato che per i faziosi comitati pro-life, la tutela della vita vada bene solo in fase embrionale, poi si salvi chi può o si muoia con dignità e senza far troppo casino.
Crediamo che tutto ciò sia inaccettabile e costituisca un grave attacco alla salute delle donne e al loro diritto di autodeterminazione.
Noi diciamo basta con l’ipocrisia di un sistema che tutto fa, tranne tutelare la vita.
Basta con le guerre esperite sui nostri corpi.
La vera tutela della vita è la certezza di potersi autodeterminare in piena sicurezza e garanzia.
I nostri corpi non sono campi di battaglia!

Nucleo XX