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“Contro la chiusura delle frontiere”, azione al consolato di Svezia

Tpo, Làbas e Accoglienza degna: “Rifiutiamo i muri e i fili spinati”. E dopo l’annuncio del governo austriaco per ripristinare i controlli e costruire reti sul confine, appello per una manifestazione transnazionale al Brennero.

26 Febbraio 2016 - 14:12

12074967_1040699305973946_5163932761361490155_nContro “le politiche di esclusione dei governi dei paesi europei che stanno chiudendo le frontiere” questa mattina un gruppo di attivisti del Tpo, di Làbas e di Accoglienza degna ha occupato simbolicamente il consolato svedese di Bologna. Nel comunicato diffuso via Facebook si legge: “La Svezia ha annunciato deportazioni di massa per i migranti a cui ha negato l’asilo. Rifiutiamo i muri e i fili spinati, non ci rassegniamo ad un futuro di razzismo, precarietà, disuguaglianza”. Poche settimane fa, gli stessi collettivi avevano già chiuso il consolato austriaco.

L’iniziativa, oltre a ricordare l’appuntamento del 1 marzo “La nostra dignità contro le vostre frontiere”,  lancia una manifestazione transnazionale tra Italia e Austria entro la fine del mese. Questo quanto si legge nell’appello rilanciato dai manifestanti: “Da mesi uomini e donne, bambini e anziani, cercano di raggiungere l’Europa per trovare un futuro lontano da guerre e fame. Nelle isole dell’Egeo, in Italia come in Austria, nei Balcani come in Germania, ovunque lungo le frontiere e nelle città, i cittadini europei si organizzano per sostenere i migranti e per esprimere la propria solidarietà verso chi affronta viaggi sempre più pericolosi e costosi alla ricerca di una vita dignitosa”.

La sempre più triste situazione dei confini europei è così riassunta: “Il Governo austriaco ha annunciato il ripristino di controlli e reti al confine con l’Italia, per respingere i migranti, per trasformare il sud Europa in un grande Centro di Espulsione. Svezia e Olanda hanno annunciato deportazioni di massa per i migranti a cui è rifiutato l’asilo, dimenticando che questa pratica è stata introdotta nel periodo più buio della storia europea. Il governo danese ha varato una legge per sottrarre ai richiedenti asilo i loro pochi averi, prospettando la medesima soluzione per tutti i cittadini danesi con reddito basso”.

Per questa ragione viene lanciato l’appello: “Per costruire una manifestazione transnazionale al confine tra Austria e Italia entro la fine di marzo. Una grande mobilitazione che esprima un chiaro no ai confini e alle reti e un forte si alla libertà di movimento”.