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“Contro il razzismo di governo”, sabato i migranti in piazza [audio]

Il Coordinamento Migranti promuove la manifestazione contro il decreto Salvini e mette sotto accusa Palazzo D’Accursio, “che non consente di iscriversi all’anagrafe”. Si Cobas saranno contemporaneamente in strada a Modena: “Primi a essere colpiti gli operai che difendono i propri diritti”.

04 Aprile 2019 - 18:31

“Contro il razzismo di governo” e il decreto Salvini sabato prossimo il Coordinamento migranti (con l’adesione di numerose altre realtà) scenderà in piazza con le comunità di Bologna, ma anche di altre città emiliano-romagnole, come Cesena e Modena. A spiegare le ragioni della protesta sono stati questa mattina in conferenza stampa alcuni attivisti del Coordinamento: “Sulla pelle dei migranti si sta facendo una polemica inutile e una continua campagna elettorale”, tanto più che “non è vero che i migranti vengono rimpatriati, il Governo in realtà vuole solo tenere le persone in sospeso, in una condizione di ricatto e sfruttamento in cui i datori di lavoro speculano sui lavoratori. Di ciò sono vittime principalmente i lavoratori richiedenti asilo, che sono tanti: una classe operaia qualificata, come per esempio quella dei magazzini della logistica”. Ma la contestazione del Coordinamento sarà rivolta anche a Palazzo D’Accursio, “che nega la possibilità di accedere all’anagrafe, come abbiamo recentemente denunciato in un’intervista, e non è un caso unico. Non accettiamo che il Comune segua Salvini su questa linea, che è stata anche smentita da sentenze giudiziarie. Dicono che i migranti sono causa di insicurezza, ma la verità è che sono i migranti a temere per la propria incolumità”. Il corteo, con concentramento previsto alle 16 in piazza Maggiore, passerà davanti alla Prefettura, per poi attraversare il centro e ritornare in piazza.

Gli attivisti hanno anche toccato il tema dei numerosi dinieghi di permessi per protezione internazionale da parte delle istituzioni: “Gli ultimi dati vedono percentuali di diniego dell’83%. Per fortuna i rimpatri sono stati pochi, dato che la politica di Salvini è propaganda. Le domande esaminate negli ultimi mesi sono inoltre inferiori a quelle degli anni precedenti: insomma, questure e prefetture stanno gestendo il flusso della clandestinità senza alcun vero intervento”.

Fra gli interventi in conferenza stampa, anche quello di un lavoratore del coordinamento nazionale Si Cobas, sindacato di base che in questo momento “sta subendo una repressione forte. Per la giornata del 6 abbiamo lanciato un corteo a Modena, perchè se i migranti oggi non prendono parola, nessuno può difenderli. I telegiornali seguono i piccoli errori che fa il migrante, ma non raccontano cosa succede nei magazzini della logistica. Vogliamo dare una risposta a questo governo: le minacce e le nuove leggi non possono fermare le lotte operaie. I primi nel mirino sono gli operai che stano difendendo i loro diritti e la loro dignità. Il 6 aprile sarà un passo per lanciare una serie di iniziative finalizzate a respingere gli attacchi razzisti di questo o dei prossimi governi. Dobbiamo unire il fronte operaio, per creare un’Italia meticcia che fermi lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo”.

Alla mobilitazione aderiscono anche: Arci Bologna, Asahi Modena, Ass.ne senegalese Chaikh Anta Diop, Ass.ne lavoratori marocchini, Ass.ne Eritrea democratica, Ass.ne Sopra i Ponti, Associazione Studenti Migranti Unibo, Centro di Salute Internazionale e Interculturale, Circolo Anarchico Berneri, Comunità Pakistana Bologna, Diaspora Africana Modena, Diaspora Guineana dell’Emilia-Romagna, Diaspora Ivoriana d’Emilia-Romagna, Laboratorio Smaschieramenti, Pratello R’Esiste, Scuola Italiano Aprimondo, Si Cobas, Sokos, Unione Sindacale Italiana, Vivere insieme in pari dignità.

>Audio dell’intervento di apertura della conferenza stampa: