Acabnews Bologna

Contro guerra e Jobs act, domani scioperano i sindacati conflittuali

Si Cobas (con il sostegno del Cua) in piazza Maggiore dalle 15: “Verso l’unificazione delle lotte”. Usi in piazza XX Settembre dalle 7,30: “Tagli alle spese militari!”. Sgb-Cispm al corteo nazionale di Milano [info pullman].

17 Marzo 2016 - 12:53

18 marzo sciopero generale

Corteo lavoratori logistica 1 giugno 2013 (Foto Flavia Sistilli)Il 18 marzo Cub, Si Cobas e Usi-Ait hanno indetto uno sciopero generale per l’intera giornata, con due manifestazioni nazionali a Milano e Napoli.

– contro la guerra e ogni intervento militare dell’Italia, in Medio Oriente, in Libia o altrove;
– contro il Jobs Act che liberalizza licenziamenti e precarizza ogni lavoratore
– contro accordi e leggi che limitano la libertà di associazione sindacale dandone il monopolio ai sindacati riconosciuti da padroni e governo, contro le restrizioni al diritto di sciopero;
– per il rilancio della contrattazione collettiva nazionale, contro la frantumazione in contratti aziendali e individuali
– per l’aumento del salario e un salario dignitoso a disoccupati e precari;
– per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario contro la disoccupazione;
– per la libertà di circolazione delle persone e la parità di diritti degli immigrati.

Lo sciopero è inoltre in particolare:
– contro la controriforma della scuola che toglie risorse alla scuola pubblica per darle ai privati, che offre ai padroni il lavoro gratuito degli studenti;
– per il diritto all’abitare, contro gli sfratti, per l’assegnazione delle case popolari e private sfitte ai senza casa;
contro la logica del profitto che produce inquinamento e devastazione ambientale.

Lo sciopero del 18 marzo è un primo passo verso l’unificazione delle lotte, ora isolate in singoli settori e aziende, per la creazione di un fronte unico di classe a difesa dei lavoratori contro la guerra interna ed esterna di padronato e governo.

Facciamo sentire la nostra voce di lavoratori,
il 18 marzo scioperiamo compatti!

VENERDI’ 18 MARZO 2016
MANIFESTAZIONE A BOLOGNA ORE 15:00
Concentramento in PIAZZA MAGGIORE

Si Cobas Bologna

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 Forbici sasso (repertorio Zic)Venerdì 18 marzo, in occasione dello sciopero generale, la federazione provinciale di Bologna dell’Unione Sindacale Italiana (Usi-Ait) sarà in Piazza XX Settembre dalle ore 07:30 con un presidio informativo sulle ragioni della mobilitazione. Sciopereremo per contrastare le ultime leggi sul lavoro che ci rendono sempre più precari; in opposizione all’Accordo di Rappresentanza Sindacale firmato da alcune sigle e Confindustria che ostacola l’autonomia sindacale e impedisce di fatto l’indizione di scioperi nelle aziende. Pretendiamo che vengano bloccate esternalizzazioni e appalti, strumenti che rendono sempre più sfruttati i lavoratori; l’adeguamento costante di stipendi e pensioni al costo della vita.

Non stiamo chiedendo la carità! Ci dicono che mancano i fondi? Inizino a tagliare le miliardarie spese militari, nefasto preludio di futuri massacri! Sciopero contro tutte le guerre!

Unione Sindacale Italiana (Usi-⁠Ait)⁠ Bologna

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Questa mattina (lunedì, ndr) il Sindacato Generale di Base Bologna era insieme ai lavoratori della Danfoss-Turolla per portare solidarietà ai lavoratori licenziati arbitrariamente dall’ azienda che solo qualche mese fà entrava nel nuovo stabilimento di Castel San Pietro Terme tra i giubili di amministrazione e istituzioni provinciali. Oggi vogliono licenziare pur essendo in attivo e incassando milioni di euro. Approfittano di leggi che i governi succedutesi gli hanno servito su piatti d’argento, come la schifosa legge fornero. Non vinceranno troveranno sulla loro strada la determinazione degli operai e del nostro sindacato a sostenerli. Anche per questo ed altri motivi saremo in sciopero generale il 18 marzo 2016, primo sciopero generale di tutte le categorie contro il massacro sociale e lavorativo che il governo renzi sta portando avanti. Tante sono state le manifestazioni di solidarietà ricevute dalla cittadinanza di Castel San Pietro Terme a gli operai per il continuo della loro lotta. Noi ci siamo e ci saremo fino a che tutti gli operai rientreranno nei loro posti di lavoro. Avanti fino alla vittoria!

Sgb

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Nelle ultime settimane abbiamo visto come i venti di guerra, che già da tempo soffiano contro il Medio Oriente, stiano ponendo un accelerazione preoccupante in cui si palesa la volontà dell’Italia di entrare attivamente in guerra. Abbiamo visto ad esempio come il tema degli interventi bellici sia un vero e proprio nervo scoperto dell’elites anche all’interno dell’università dove è bastato contestare il prof Panebianco, criticandone le posizioni ultraconservatrici e interventiste, per provocare reazioni isteriche e criminalizzazione verso chi prova a prendere posizione in contrasto con queste scelte guerrafondaie.

Valutiamo positivamente la scelta del Si Cobas di indire, insieme ad altre sigle del sindacalismo di base, uno sciopero per il prossimo 18 marzo che ha al primo punto dell’ordine del giorno il rifiuto di qualsiasi operazione bellica nel Medio Oriente ed altrove. Annunciando la nostra partecipazione allo sciopero vogliamo indire un assemblea cittadina chiamando a discutere operai, studenti medi, universitari, occupanti di case, inquilini resistenti e i compagni e le compagne per confrontarci sulla necessità di costruire l’opposizione sociale alle guerre imperialiste che sono già in atto e in preparazione. Invitiamo gli operai e le operaie del Si Cobas a presentare quindi lo sciopero del 18 marzo e ad aprire una discussione non più rinviabile che si iscrive in un clima di continuo impoverimento, dove le politiche neoliberiste del governo Renzi stanno tagliando sempre di più il welfare e aggrediscono i salari degli operai e delle operaie mettendo in ginocchio milioni di persone, aumentando precarietà e povertà.

Milioni di euro spesi in armamenti militari anzi che per una redistribuzione delle risorse; territori devastati – come quello sardo e quello siciliano – dall’utilizzo bellico per radar, addestramenti, simulazioni di guerra; frontiere di ogni tipo ai margini dei paesi occidentali dell’UE. C’è urgente bisogno di invertire la tendenza e bloccare le iniziative belliche che seminano miserie nella nostra città e lutti e atroci sofferenze fuori dai confini dell’Europa.

Dai magazzini della logistica all’università, dalle scuole passando per i quartieri e le lotte per la casa il reddito e la dignità incontriamoci in assemblea verso lo sciopero del 18 marzo e rilanciamo la costruzione dell’opposizione sociale alla guerra!

Cua