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Contestarono Renzi, sette condannati

Chiuso ieri il processo di primo grado con pene fino a quattro mesi e sospensione condizionale. Riconosciuti a vario titolo i reati di resistenza aggravata e getto pericoloso di cose.

18 Aprile 2018 - 11:50

“I primi tafferugli sono stati sulle scale del Pincio, ci hanno chiuso il cancello in faccia e la polizia ci ha provocato a lungo, manganelli in mano. Poi ci si è spostati in corteo all’ingresso di via Irnerio. Dopo cinque minuti è partita una carica violentissima, ci hanno respinti per 15-20 metri ferendo molti, 3 o 4 compagni hanno la testa aperta. Il caso più grave quello di una signora con la spalla fuoriuscita, o rotta”. Così una manifestante raccontava a Zeroincondotta, il 3 maggio 2015, quanto avvenuto mentre Matteo Renzi presenziava alla giornata conclusiva della Festa dell’Unità, in Montagnola.

Ieri si è chiuso il processo di primo grado per i fatti di quella giornata, con sette condanne a vario titolo per resistenza aggravata e getto pericoloso di cose a due mesi. Tre a quattro mesi,  altrettante a due e un’ammenda di 100 euro. L’accusa aveva chiesto condanne fino a nove mesi.  Per tutti è stata disposta la sospensione condizionale della pena. Il processo è scaturito dall’opposizione, da parte dei manifestanti, ai decreti penali di condanna (dai 22.500 ai 45.000 euro) emessi dalla Procura a febbraio 2016,