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Con le rivoluzionarie del Rojava [video+foto+audio]

Corteo in centro, anche molte e molti da fuori città, al grido di ‘Jin, Jiyan, Azadi’: donna, vita, libertà. Torna a risuonare il “violador en tu camino”. Contestato un banchetto di Fratelli d’Italia.

11 Gennaio 2020 - 20:30

C’erano donne e uomini curdi e poi associazioni, collettivi e singoli solidali con l’esperimento di autogoverno, ecologia, femminismo e uguaglianza che resiste da ormai sei anni nella Siria del Nord, dopo una dura guerra contro lo Stato Islamico e da mesi attaccato dalla Turchia. Una nuova manifestazione ha attraversato oggi pomeriggio il centro storico, ed è stata partecipata anche da molte e molti provenienti da altre città, al grido di ‘Jin, Jiyan, Azadi’: donna, vita, libertà. Dalla testa del corteo è tornato a risuonare il “violador en tu camino”, la performance  contro la violenza patriarcale e lo stupro nata in Cile, esplosa in tutto il mondo e oggi rideclinata sulla resistenza delle donne in Rojava. Più di un intervento ha ricordato Sakine Cansiz, co-fondatrice del Partito del Lavoratori del Kurdistan, Fidan Doğan, rappresentante del Knk (Congresso Nazionale del Kurdistan) e Leyla Şaylemez, componente del movimento giovanile curdo, uccise a Parigi il 9 gennaio 2013: femminicidi di cui le manifestanti accusano Ankara di essere mandante. Tra gli striscioni d’apertura, uno in solidarietà a Nicoletta Dosio, l’attivista NoTav arrestata per un blocco autostradale, per la quale nelle stesse ore si è tenuta una grande manifestazione a Torino.

In piazza del Nettuno, lungo il percorso del corteo, ripetuti cori femministi e antifascisti sono stati rivolti verso un banchetto di Fratelli d’Italia, che a rigor di logica non sarebbe dovuto essere lì.

> L’intervento di apertura:

> Violador en tu camino:

> La contestazione a Fratelli d’Italia:

> Le foto dei nostri inviati:

Con le rivoluzionarie del Rojava