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Comune, Sgb: “Su smart working decisioni autoritarie”

Sindacato denuncia la mancata interlocuzione con le rappresentanze dei lavoratori. Appalto sosta e esclusione Tper, verso sciopero l’8 febbraio. Disposizioni Ausl anti Covid-19 sugli autobus, per Usb sono “contraddittorie e incomplete”.

28 Gennaio 2021 - 19:38

(Comune Palazzo D'Accursio - foto Zic)“Qualche settimana fa il Sindaco Merola è apparso sulla stampa per rivendicare di essere stato il primo in Italia a presentare il piano organizzativo del lavoro agile (Pola). Peccato che lo abbia fatto, a differenza di ciò che è avvenuto e sta avvenendo in tutti gli altri enti locali del territorio, senza alcuna discussione con la Rappresentanza Sindacale Unitaria (Rsu) aziendale e nonostante una nostra richiesta formale in tal senso”. Lo scrive Sgb, denunciando “un vulnus democratico che vede ancora una volta protagonista il sindaco Merola e il super direttore Montalto, a cui noi non intendiamo però abituarci e sottostare. La giunta, ancora una volta ha evitato il confronto con i lavoratori perché quella che poteva essere un’opportunità per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti comunali doveva invece evidentemente essere usato come strumento per irrigidire ulteriormente le relazioni lavorative, permettergli di tagliare salario e diritti e conseguentemente proporsi alla stampa come l’uomo forte della sinistra che in sintonia con una certa campagna mediatica tratta da ‘fannulloni’ coloro che sono in sw. La flessibilità prevista dal lavoro agile avrebbe potuto essere in positivo per i lavoratori e migliorare i tempi di vita, di lavoro e conseguentemente il livello produttivo; invece con l’introduzione del Piano Organizzativo del Lavoro Agile (Pola) il Comune di Bologna ha deciso in maniera autoritaria quali fossero i settori e i lavoratori che possono accedervi, ha dettato tempi di lavoro rigidi (vanificando così il principio alla base del lavoro agile) e le decurtazioni di salario, impattanti sulla vita dei lavoratori”.

Il sindacato chiede dunque “all’amministrazione di aprire un tavolo di discussione con la Rappresentanza Sindacale Unitaria che metta al centro il mantenimento dei diritti e del salario, che riteniamo argomenti centrali della contrattazione collettiva ed allo stesso tempo facciamo appello a quei consiglieri comunali a cui stanno a cuore un minimo di relazioni democratiche con i lavoratori affinché si affronti in quella sede ciò che sta avvenendo, aprendo un confronto con tutti i rappresentanti dei dipendenti del Comune”.

Un altro fronte aperto è quello dell’appalto per la gestione del piano sosta, vinto dal raggruppamento Sct group formato da Sct group, Abaco e Engie, mentre sullo sfondo resta pendente il ricorso al Tar presentato da Tper, esclusa dalle procedure di gara. Per l’8 febbraio si prepara una giornata di sciopero, con presidio in piazza Maggiore dalle 11.30. Scrive sempre Sgb: “Il delicato servizio di controllo e sanzionamento della sosta e di gestione del rilascio dei contrassegni passa di mano senza colpo ferire. Sct group è infatti l’unico concorrente di una gara da cui Tper è stata esclusa per un problema relativo alla trasmissione della documentazione necessaria per partecipare. A breve un’azienda che vende energia elettrica insieme a due aziende che gestiscono piccole realt di controllo e gestione della sosta in diverse citta’ italiane subentreranno a Tper per gestire un attività che ha contribuito a creare gli utili di bilancio dell’azienda di trasporto cittadina, con possibili investimenti finalizzati al miglioramento del servizio e a favore della collettività, che da domani invece finiranno nelle tasche dei privati”. L’assessore alla mobilità, prosegue il sindacato, “non ha ritenuto neanche opportuno partecipare personalmente dimostrando, a nostro avviso, un completo disinteresse per la questione e per il futuro di più di 100 lavoratori che, da oggi, non sanno quale sarà il loro futuro e se il nuovo affidamento avrà delle ripercussioni negative”. Sgb conclude dando conto di avere “chiesto di convocare urgentemente una apposita udienza conoscitiva, perché le scellerate scelte dell’amministrazione non ricadano sulle spalle dei lavoratori”.

Sul medestimo tema, Usb “ribadisce che la difesa dei diritti dei lavoratori coinvolti deve essere una priorità assoluta soprattutto considerando il mutismo dell’azienda e dell’amministrazione comunale e di fronte agli ostacoli posti dalle altre organizzazioni sindacali ad un serio e paritario confronto tra sigle sindacali.  Da parte dei lavoratori emergono giusti elementi di allarme, di timore, di frustrazione nella consapevolezza di essere pedine di un gioco perverso, dove il valore umano e professionale non sembra contare. Usb sottolinea che la clausola sociale inserita nella gara di appalto, che ad oggi vede esclusa la stessa Tper, non è una garanzia di tutela, portando come esempio i recenti avvenimenti accaduti dopo l’assegnazione della gara per la biglietteria di Via Marconi a Holacheck e della lotta estenuante che hanno dovuto sostenere i lavoratori nonostante la clausola sociale, poiché le aziende si nascondono dietro il diritto di libertà d’impresa per abbassare il costo del lavoro e azzerare la contrattazione aziendale preesistente. Ribadiamo la necessità di vigilare su tutto il procedimento in corso e su quello che gli enti e le organizzazioni coinvolte faranno o non faranno, compresa l’individuazione delle responsabilità nella vicenda. Per questi fatti, riteniamo doveroso aprire uno stato di agitazione nei confronti del Comune che nel recente incontro si è trincerato dietro un mutismo inaccettabile e nei confronti di Tper che continua a negare un serio confronto confermando i suoi atteggiamenti discriminatori”.

Sempre Usb segnala che Ausl “è intervenuta sulle misure di sicurezza adottate da Tper di contrasto all’epidemia Covid-19: accertate carenze rispetto alle paratie di protezione per gli autisti ma rimane aperta la questione dell’apertura della porta anteriore, il distanziamento del posto guida e l’effettivo rispetto della percentuale di passeggeri. Per le autorità sanitarie, come si legge nella loro nota, le misure intraprese finora da Tper sarebbero sufficienti (se rispettate) per permettere la deroga all’obbligo di chiusura della porta anteriore e del cordolo di distanziamento tra passeggeri e autista. Ricordiamo che le altre aziende di trasporto pubblico, come ad esempio la Start Romagna, giustamente, non hanno derogato a queste evidenti regole di sicurezza raccomandate nei protocolli. In maniera contraddittoria, se da una parte si consente la deroga, dall’altra l’Usl segnala la necessità di adeguare le installazioni di protezione in plexiglass su alcuni mezzi (perché troppo basse o troppo corte) ma non definisce su quanti, quali gruppi e tipologie di autobus si debba intervenire. Inoltre, da quello che ci risulta, i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza non sono stati assolutamente coinvolti nei sopralluoghi insieme agli ispettori dell’Ausl. L’Usb aveva inviato una particolareggiata e motivata segnalazione alla stessa USL su varie carenze ed organizzato mobilitazioni e scioperi: su questo constatiamo il grave disinteresse delle autorità sanitarie ai danni dei lavoratori e dell’utenza. Ribadiamo la nostra posizione a riguardo: per migliorare le misure di protezione del contagio la porta anteriore deve restare chiusa, non solo per il distanziamento dell’autista ma anche per la migliore gestione dell’effettivo rispetto della percentuale di carico dei passeggeri. La Usb ribadisce la fondatezza e la giustezza delle richieste e delle azioni di lotta e denuncia e sottolinea che  l’applicazione di tali misure sono a garanzia della salute non solo del personale Tper ma per tutta la cittadinanza”.