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Clima, migliaia in corteo: ”Responsabili e non vittime paghino transizione” [foto]

Lungo il percorso sanzionato un distributore Eni e contestata Tper per l’aumento dei biglietti. Manifestanti bocciano inoltre Passante di mezzo, cementificazione dei Prati di Caprara, proliferare di supermarcati, collaborazione di scuole e Ateneo con aziende inquinanti.

27 Settembre 2019 - 13:58

Friday for future - © Michele LapiniSono partiti di primo mattino da piazza San Francesco per poi sfilare lungo via Marconi, Amendola e un lungo tratto dei viali fino a Porta San Donato, dove alcuni si sono sdraiati sulle strisce pedonali bloccando il traffico e innalzando cartelli. Poco più avanti, in viale Berti Pichat, altri, vestiti con tute verdi e le maschere di Salvador Dalì della serie tv ‘La casa di carta’, hanno imbrattato con le mani sporche di vernice una stazione un distributore di benzina Eni, per attirare l’attenzione sulla necessità di abbandonare i combustibili fossili. “Unibo + Eni = Master in devastazione ambientale. Eni morte nera”, recitava un cartello. Infine hanno concluso la manifestazione in piazza Verdi, in ventimila, secondo quando affermano i promotori di Fridays for Future.

Le studentesse e gli studenti scesi in piazza stamane in contemporanea a moltissime altre città del pianeta per il terzo sciopero globale per il clima chiedono “un reale cambio di sistema e non del clima, a livello nazionale e globale, con politiche che portino a una transizione energetica entro il 2030, pagata dai pochi responsabili e non dalle tante e dai tanti vittime di questo sistema. E vogliamo che questa transizione non sia fatta a discapito di lavoratrici e lavoratori, non creando orde di disoccupati, ma tutelando posti di lavoro e implementandone i diritti”. Elencano anche precise rivendicazioni sul piano cittadino: reclamano “trasporti gratuiti, ecologici e capillari, unica vera soluzione all’inquinamento causato dalle automobili” e contestano l’aumento del prezzo del biglietto dei bus mentre passano davanti alle biglietterie Tper, dove prima della partenza c’era stato anche un presidio di Usb.

I manifestanti bocciano inoltre Passante di mezzo e cementificazioni dei Prati di Caprara, “opere inutili e inqinanti”, così come la “scellerata politica di apertura di nuovi supermercati sul nostro territorio”, da Hera si aspettano”una transizione verso le energie rinnovabili, per ottenere il 100% nel più breve tempo possibile” e da scuole e Università la fine di “qualsiasi collaborazione o tirocinio con aziende inquinanti”, vogliono “un’istruzione e una ricerca pubblica, libera e nettamente rifinanziata”. Merola “si fa bello con i Fridays for future quando Bologna è una città inquinatissima”, aggiungono. Intervengono anche sull’indicazione del Miur di giustificare le assenze da scuole di oggi: “Giustificateci adesso la Tav, l’Ilva, i bambini che a dieci anni muoiono di cancro. Non ce ne frega niente della giustificazione”.

Ieri sera, invece, ha avuto luogo un flash mob di ExtinCtion Rebellion: gli attivisti, dopo aver tappezzato la Sala Borsa di volantini, si sono accasciati al suolo fingendosi morti. Dopo qualche minuto un piccolo gruppo si è rialzato e ha cantato una specie di requiem davanti ai passanti e ai visitatori della biblioteca. Una forma di protesta chiamata die-in che vuole attirare l’attenzione sul pericolo per la vita umana legato agli effetti sul clima di certi comportamenti e scelte politiche.

Stamattina presto, infine, alcuni studenti di Noi Restiamo hanno srotolato uno striscione e acceso un fumogeno in piazza Rossini, contestando le istituzioni per i “tentativi di pulirsi la faccia con la narrazione ‘plastic free’, o come quello portato avanti insieme all’amministrazione comunale stendendo temporaneamente qualche striscia d’erba in piazza Rossini. Il greenwashing più sfacciato: si stende un tappeto d’erba in una piazza del centro perché quella zona deve essere attrattiva per poterla ulteriormente valorizzare economicamente e si ammanta tutto di retorica green per nascondersi. Contemporaneamente però in città le aree che verdi lo sono già vengono cementificate nel completo silenzio-assenso”.

 

> Le foto della manifestazione:

3º Sciopero Globale per il clima