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Cie, un lavoratore mai pagato e licenziato

Il responsabile della mediazione culturale escluso dal piano di salvataggio della Prefettura nei confronti dei lavoratori. E nel frattempo Oasi si aggiudica la gestione del Cie di Milano.

18 Giugno 2013 - 18:26

Gli effetti del bando di gestione al massimo ribasso, assegnato al consorzio Oasi per 28 euro giornalieri a detenuto, continuano a farsi sentire, anche ora che l’appalto è stato revocato e il Cie di via Mattei è chiuso da 3 mesi. La Prefettura, contestualmente alla revoca, si era presa l’impegno di provvedere al sostentamento dei lavoratori, lasciati senza stipendio da dicembre. E lo ha fatto prorogando la Cig a zero ore, ufficialmente in scadenza a giugno, fino al 12 settembre. Non tutti però sono coperti: i lavoratori assunti con contratto a progetto o di collaborazione si trovano di fatto esclusi dall’intervento, senza tutela legale. E’ il caso del coordinatore dei progetti sociali, da mesi (come tutti gli altri) senza stipendio, poi senza cassa integrazione, e infine adesso formalmente licenziato dal consorzio Oasi.

Responsabile dei mediatori culturali, degli psicologi e dei rapporti con le associazioni al Cie di Bologna da 7 anni, fin da sotto le gestione Misericordia, Franco Pilati, alla chiusura del centro, era stato spostato da Oasi a gestire il Cie di Modena; ma sempre senza stipendio. Per questo motivo si era limitato a gestire il lavoro da Bologna, senza presentarsi in sede. Ora proprio questa presunta inadempienza è il pretesto con cui Oasi gli ha formalizzato il licenziamento; un atto di ritorsione, all’indomani di un’azione legale intentata dallo stesso Pilati contro il consorzio per il risarcimento degli stipendi arretrati.

Oggi era previsto un incontro tra Prefettura e sindacato per discutere di questa questione, e delle altre inerenti gli stipendi non pagati e lo stesso futuro del Cie. Non è chiaro se la prigione per migranti di via Mattei riaprirà (anche se è improbabile che resti chiusa), né a chi sarà assegnata la gestione. Il consorzio Oasi, nel frattempo, si è aggiudicato la gestione del Cie di Milano. Evidentemente al Ministero dell’Interno sanno riconoscere chi lavora bene.