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Chiamata diretta dei docenti, nelle scuole monta la resistenza

Molti plessi stanno rifiutando l’approvare dei criteri, spesso facendo passare la mozione proposta dai Cobas. Intanto, nuova iniziativa antifascista degli studenti del Laura Bassi: murale nel parco Otello Bignami.

28 Maggio 2017 - 12:33

Diverse scuole di Bologna stanno decidendo di opporsi alla chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi, cioè “una delle norme più contestate e devastanti della Legge 107″, come scrivono i Cobas, perchè si tratta di una possibilità “che mira a stravolgere completamente il reclutamento dei docenti. Con essa infatti, il preside può scegliere a suo insindacabile giudizio, dall’ambito territoriale di riferimento, i docenti da far venire nella ‘sua’ scuola con un incarico triennale che potrà o meno confermare alla fine del triennio”. Una dinamica che sta incontrando una certa resistenza e questo vale anche per Bologna: nel primo elenco diffuso dai Cobas compaiono infatti anche 13 plessi bolognesi. In otto di questi è stata approvata la mozione dei Cobas che “esprime la totale avversione alla chiamata diretta e il rifiuto a deliberare qualsiasi criterio proposto del dirigente” per il reclutamento degli insegnanti: Ipc Aldrovandi Rubbiani, e istituti comprensivi 3, 5, 6, 8, Croce di Casalecchio e 18. In più, l’istituto comprensivo di Porretta Terme ha deciso di non deliberare alcun criterio, come pure l’Ic di San Pietro in Casale (collegio solo delle medie), mentre quello di Vergato ha respinto i criteri proposti dal preside, stessa cosa successa al Serpieri e all’Ic di Pianoro. In vari casi segnalati, le mozioni dei Cobas sono passate a larghissima maggioranza.

Restando in ambito scolastico, proseguono le iniziative antifasciste portate avanti dal Collettivo Laura Bassi: venerdì “durante un pomeriggio di socialità antifascista abbiamo deciso fare un graffito nel parco Otello Bignami, vicino alla nostra scuola, continuando il percorso aperto più di un anno fa dopo le gravi provocazioni fasciste subite (scritte di stampo fascista sul muro della nostra scuola e su via Sant’Isaia e la targa bruciata del partigiano Romagnoli affissa nella succursale di via Broccaindosso). Abbiamo deciso di fare questo per mandare un messaggio chiaro: gli studenti e le studente delle Laura Bassi rifiutano ogni forma di fascismo sia nella propria scuola sia nei luoghi che frequentano quotidianamente. Inoltre mercoledì 7 giugno sarà scoperta la targa fatta in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Isart in commemorazione di Romagnoli e verrà affissa dentro la succursale, per ricordare agli studenti e alle studentesse delle nuove generazioni ciò che abbiamo fatto è perché. Dalle 11 alle 13 la succursale sarà aperta a tutti e tutte, con rinfresco, reading e musica a cura degli studenti e delle studentesse del Liceo musicale Lucio Dalla”.