La manovra anti-scioperi dell'Interporto svela "la vera etica che hanno in mente le istituzioni cittadine firmatarie della Carta metropolitana: l’etica del profitto dei padroni, basata sulla libertà di rendere conto solo ai 'sindacati responsabili', sempre disposti a firmare qualche accordo per far sì che lo sfruttamento nei magazzini prosegua senza interruzioni", scrive il Coordinamento Migranti.
“Contro i nazionalismi, per un matriottismo europeo”
Municipi Sociali di Bologna (Làbas, Tpo, YaBasta, Adl Cobas, Laboratorio salute popolare, Luna, Brigate mutuo soccorso, Palestra popolare Tpo, Scuola d'italiano Newen, Doposcuola Làbas/Tpo) dopo gli "insulti" ricevuti: "Rifiutiamo il progresso 'occidentale' perchè estrattivo, inquinante, discriminante, razzista, colonialista, come quello della maggior parte dei regimi del mondo, non per il solo fatto di essere americanista".
“Storie di un razzismo usuale e sistematico. Le profughe ucraine e i rifugiati di lungo corso”
Coordinamento Migranti: "Non è accettabile che ancora dopo mesi dall’elezione di questa maggioranza e di questa Giunta che promettevano discontinuità, migranti e richiedenti asilo non abbiano ricevuto risposte sui problemi relativi all’anagrafe, alla residenza e alla tessera sanitaria e nemmeno su questioni che riguardano la sicurezza come i trasporti verso l’Interporto".
“Verso un 25 aprile antifascista e antimilitarista: ecco il nostro no alla guerra”
"Non è in discussione diritto delle/gli ucraine/i a difendersi, ma va disinnescato il sistema che porta le guerre per interessi economici e nazionalisti", scrive Vag61: "Solidarietà a chi in Ucraina, Russia e ovunque rifiuta la guerra come strumento di dominio e si batte per una società giusta e solidale, laica e antifascista, antisessista ed ecologista".
Domande sugli spazi pubblici che attendono risposta
"Vogliamo aprire una discussione sui beni comuni che il sindaco vuole invece chiudere definitivamente", scrive D(i)ritti alla città, rivolgendo una serie di quesiti a Palazzo D'Accursio: "L’amministrazione comunale ha il dovere rispondere ad alcune domande che interessano tutte e tutti coloro che vivono e attraversano questa città".
Serafino… O’ Piennolo
Serafino D'Onofrio è scomparso a 69 anni dopo una vita tra politica e associazionismo. Un ricordo dedicato a lui e a quella volontà di "sostenere i bisogni dei soggetti sociali più deboli, per via della loro diversità o delle tasche vuote o del colore della pelle". L'ultimo saluto domani alle 10 nel Pantheon della Certosa.
“Chi ricorda Reuf Islami e chi tace”
Riceviamo e pubblichiamo, a vent'anni dalla morte del giovane operaio albanese in un cantiere di via Ranzani: "Un crimine di pace che una parte della città di Bologna – in maniera unanime per quel che riguarda le istituzioni e i media – vuole rimuovere".
“La Grande Bologna: le linee guida della Giunta Lepore, commentate”
Nel programma di mandato presentato dal sindaco "tanti buoni propositi, timide proposte, ma nessuna rivoluzione", scrive Bologna for climate justice, proponendo "alcune riflessioni su una parte dei contenuti presenti in quelle pagine e su quant'è assente. Perché un documento programmatico è importante non soltanto per quel che dice, ma anche per quel che non dice".
Se la scuola diventa una priorità solo grazie al Covid
Riceviamo e pubblichiamo la testimonianza di un insegnante di sostegno, che racconta la propria esperienza e si chiede: "È possibile che della scuola ci si interessi solo quando bisogna decidere se tenerle aperte? Una visione progettuale non imporrebbe mettere più fondi per un sistema di supplenze a scuola e di tracciamento fuori minimamente decenti?".
Yaya, l’Sda, e le condizioni politiche del lavoro migrante
Coordinamento Migranti Interporto: "La morte di Yaya Yafa mostra che non è più possibile ignorare che il permesso di soggiorno – soprattutto quando è di soli sei mesi in attesa della risposta della commissione territoriale alla richiesta di asilo – costringe ad accettare qualsiasi lavoro, con qualsiasi contratto, a qualsiasi condizione e salario".
“Fascisti in piazza il Primo maggio? Inammissibile!”
Vag61 sulla manifestazione in odore di estrema destra annunciata per sabato: "Non hanno diritto di esprimere pubblicamente un’ideologia che ha sempre negato ogni libertà di espressione e con la quale il nostro paese aveva chiuso i conti il 25 aprile 1945 ".
“Per noi operatrici/ori sociali è ora di uscire dalla gabbia dell’invisibilità”
"Chiedo a tutti e a tutte le colleghe di raccontare la propria storia e di pensare a momenti di mobilitazione, di presa di parola, di consapevolezza della propria condizione di lavoratori e lavoratrici", scrive Tiziano in una lettera inviata a Zic, con la quale aderisce all'appello lanciato nelle scorse settimane dall'Adl Cobas.