"Rifiutiamo l’idea di carceri in cui rinchiudere, per poi espellere, magari dopo aver esaurito la funzione di forza lavoro da sfruttare, chi ha la sola colpa di cercare un futuro migliore": mobilitazione regionale con presidi domani davanti alle Prefetture e poi il 2 marzo manifestazione nella città estense.
Quel forte e inconfondibile odore di profilazione razziale
Sull'ondata di controlli di polizia in Bolognina, che nella stragrande maggioranza dei casi coinvolgono persone di origine straniera: ingente la militarizzazione del quartiere e centinaia le identificazioni, scarsi i risultati in termini di arresti o denunce o sequestri.
In tutta la regione migranti “sbattute/i come pacchi postali” e infine respinte/i
Le persone che vivono nelle strutture dell'accoglienza dell'Emilia-Romagna hanno raccontato quel che subiscono per responsabilità di questure e prefetture, delle amministrazioni locali e di un governo che "è violento nei confronti dei migranti".
Bologna e i tanti minori stranieri soli: fragili e per questo i più colpiti dal decreto Caivano
La norma propone "logiche in contrasto con i principi costituzionali che dovrebbero guidare materia penale e detenzione minorile", avverte una consulente legale dell'Asp durante un convegno promosso da Antigone (con Extrema Ratio) che, a sua volta, sottolinea come dati alla mano "non ci sia un'emergenza criminalità minorile, oggi, nonostante i drammatici fatti di Caivano".
Dal Cpt al Cpr: una storia bipartisan, una storia di sofferenze e di lotte
In vista della manifestazione di sabato, un approfondimento sui centri di detenzione etnica a Bologna che riprende uno speciale pubblicato da Zic.it negli anni passati aggiungendo un capitolo sui Centri per il rimpatrio che il Governo vuole moltiplicare. E nelle foto raccolte dal CentroDoc "Lorusso-Giuliani" un viaggio nelle continue mobilitazioni contro i lager di Stato.
L’appello: “Non sgomberare l’ex Masini, liberiamo Bologna dalle frontiere”
Dodici associazioni: "Siamo solidali con le esperienze come H.O.Me. che hanno avuto il coraggio di praticare una forzatura, ne scongiuriamo lo sgombero e rivendichiamo la necessità della messa a disposizione di altri spazi abbandonati con la concessione di usi temporanei ai fini dell'enorme, e non più trascurabile nell'oggi, emergenza abitativa metropolitana".
Dopo il Mattei l’Appennino: migranti dal sovraffollamento all’isolamento
Iniziati i trasferimenti dal Cas, segnala il Coordinamento Migranti: decine di persone "ricollocate a Vergato, lontane dagli occhi dei turisti del centro ma soprattutto isolate dalle/gli altre/i migranti, impossibilitate ad accedere in autonomia agli uffici dove le loro pratiche restano a prendere polvere" e a "distanze chilometriche" da opportunità lavorative e corsi di lingua.
Al Cas di via Mattei “buttano via il cibo piuttosto che darcene di più”
La testimonianza di M., che vive nella tendopoli che da due mesi è sorta nell'area dell'ex caserma Chiarini, riportata dal Coordinamento migranti: "Nessun aiuto per il permesso di soggiorno e anche il pocket money arriva quando decidono loro".
“Unite contro la violenza di Stato”, da Bologna la chiamata lgbtqiap+ contro il governo
Anche realtà transfemministe, ambientaliste, antirazziste e sindacali tra le molte adesioni alla manifestazione nazionale di questo sabato: "Non siamo un'arma di distrazione di massa". Preoccupa il maltempo: "Decideremo nel rispetto delle persone in difficoltà in Emilia-Romagna".
Tende al Mattei: al Cas “affollamento insostenibile”
Lo denuncia il Coordinamento Migranti, diffondendo un video ricevuto dall'interno del centro: "Ogni settimana in quello che è un vero e proprio dormitorio dell’Interporto arrivano decine di migranti che si aggiungono alle centinaia già ammassati nel centro, destinati come gli altri a passare mesi in condizioni di fortuna e a diventare braccia dei magazzini".
“La guerra di Giorgia contro le/i migranti e la nostra opposizione”
I provvedimenti stabiliti dal Governo si iscrivono all'interno di "un’emergenza che non c’è", scrive il Coordinamento Migranti di Bologna: "C’è invece un piano preciso, che manda un messaggio chiaro: l’unico modo per entrare e rimanere in Italia è accettare di lavorare a qualsiasi condizione, soltanto dove serve e per il tempo che serve".
Casa, nasce nuova occupazione: “H.o.me.” in via Borgolocchi
Sportello per il diritto all'abitare e LUna: "Apriamo le porte a chi, oltre che ad essere senza un tetto sopra la testa, rischia di finire nuovamente senza documenti, andando ad alimentare quel circuito di eterna precarietà che tanto fa comodo a chi nutre la propria propaganda politico-elettorale sulla pelle di chi è più debole".