Acabnews Bologna

Casalecchio, ecco i tagli al welfare

Lettera aperta degli Educatori contro i tagli: “L’Asc ritiri le riduzioni oppure attueremo ogni forma di lotta possibile”.

15 Ottobre 2012 - 19:03

Il welfare è servito: dopo lo “spezzatino” alla bolognese, ecco la “tagliata” all’Asc Insieme!

Appalto nuovo, gestione del welfare vecchia.

Si sperava che con l’entrata in vigore della nuova gara d’appalto si potesse finalmente cominciare a parlare di nuovo corso senza infingimenti o parole schermo come “rimodulazione” (termine dissimulatore per eccellenza), che cominciasse finalmente il tanto auspicato modo nuovo di “fare sociale” insieme: politici, amministrativi e lavoratori.

Come Educatori abbiamo più volte dato la nostra disponibilità (e qui per l’ennesima volta la ribadiamo) a mettere in gioco le nostre competenze per progettare con e per ASCInsieme un welfare moderno che possa rispondere con la necessaria efficacia ai tanti e nuovi bisogni che la nostra cittadinanza da tempo e in mille forme diverse sta esprimendo. La risposta sono stati TAGLI (perché così si chiamano) travestiti da ritardi, chiusure…

Entrando nei dettagli:

– ritardo di una settimana nell’inizio dei servizi socio/educativi per minori;

– chiusura estiva anticipata degli stessi;

– riduzione del monte ore nei Servizi relativi agli interventi individuali;

– riduzione di ore negli interventi di educazione al lavoro;

– riduzione del monte ore su un progetto specifico di sostegno alla genitorialità ( “Casa delle donne”) ;

– riduzione delle ore di programmazione per gli educatori di sostegno scolastico;

Vogliamo tranquillizzare subito le stanze di comando ASC: questi dati non ce li ha forniti alcuna talpa interna, li apprendiamo quotidianamente vivendoli sulla nostra pelle, semplicemente perché le ore tagliate sono sempre le nostre.

La domanda sorge spontanea: come mai questi tagli vengono attuati visto che il budget stanziato (e dichiarato) nella gara d’appalto in favore degli interventi educativi è stato lo stesso degli anni passati e come mai nessuno si è degnato di comunicarceli per tempo?

Se si era arrivati ad un certo numero di ore e di Servizi che ora vengono “rimodulati” nonostante lo stesso budget degli anni passati, ciò era stato frutto di attente e oculate valutazioni di professionisti e addetti ai lavori sul campo e da un’esperienza di anni che non può essere cancellata cancellando anche la professionalità di chi ha preso decisioni e di chi ha portato avanti le azioni educative precedenti.

Desumiamo che per la dirigenza di ASCInsieme il lavoro educativo sia da considerarsi dunque uno spreco.

Non possiamo infatti esimerci dal sottolineare quanto in questi ultimi due anni di gestione sia stato fatto per svilire, attraverso un processo di dequalificazione del nostro profilo professionale tuttora in atto, il lavoro educativo in tutte le sue sfaccettature.

Il rischio di togliere alla parte di cittadinanza più in difficoltà, il prezioso e necessario servizio di educazione e prevenzione che offre storicamente in modo capillare sul territorio il lavoro educativo, è reale e particolarmente imprudente in questi tempi di crisi economica e valoriale.

Ed eccoci allora ancora qui, assaliti ormai dalla nausea di chi si trova a ripetere ogni giorno cose che riteneva assodate una volta per sempre, a ricordare che l’Educatore non lavora solo a scuola con l’handicap, ma ovunque e anche con minori a rischio, con profughi e immigrati, con le fasce più deboli e quelle che deboli stanno diventando a causa della recessione economica. E lavora dentro i territori con un ruolo che non sarà mai solo di “controllo sociale”, ma soprattutto di prevenzione, integrazione ed educazione al rispetto della collettività. Quei progetti così complessi e faticosi che si pongono l’obiettivo ultimo di ridare dignità alle persone, a tutte le persone, ecco, noi facciamo queste “robe” qui.

In altri paesi (Germania, Olanda e Danimarca tra gli altri) si continua a investire sul lavoro educativo proprio perché lo si ritiene parte necessaria e insostituibile nella definizione di paese civile.

A chi taglia il nostro lavoro, a chi ci taglia, ancora una volta noi diciamo che NON CI STIAMO e una volta ribadita la nostra disponibilità ad ogni confronto,

CHIEDIAMO ALLA CITTADINANZA di prendere consapevolezza di quanto sta accadendo e di lavorare con noi per sostenere un modello di sviluppo del welfare che abbia a cuore il destino dei più deboli e delle generazioni future.

CHIEDIAMO AI PARTITI POLITICI, alla luce dei tagli al welfare, se intendano avere ancora un ruolo propulsivo in favore delle comunità che sono stati chiamati a rappresentare;

CHIEDIAMO AI SINDACATI di non venir meno a quanto esplicitato nel verbale di accordo e cioè di vigilare costantemente sull’operato di ASC e COOPERATIVE;

Rispetto poi alle cooperative,non abbiamo nessuna intenzione di fare sconti . Nessuna di loro da Bologna e provincia compreso il Distretto, sembra avere intenzione di difendere e conservare i Servizi, accettando supinamente le decisioni della committenza e lavorando per farcele accettare, tanto gli unici a pagare saranno sempre i soliti, i lavoratori che hanno salari da fame e che sono sul territorio tutto il giorno.

CHIEDIAMO ad ASCInsieme di ritirare immediatamente i tagli al welfare e di spiegare pubblicamente con quali strategie educative vuole affrontare il futuro;

Se non avremo risposte esaurienti, ci faremo promotori di ogni forma di lotta possibile per tutelare la nostra dignità professionale e quella delle persone cui ci rivolgiamo con i nostri servizi, le uniche a cui sentiamo di dovere qualcosa.

L’EDUCAZIONE NON SI VENDE MA SI DIFENDE

NEANCHE MEZZ’ORA IN MENO

Educatori contro i tagli di Casalecchio di Reno