Acabnews Bologna

Casa, le promesse del Comune alla prova dei fatti

Social Log dopo tavolo in Prefettura: “Riaperta contrattazione sugli sfratti, piccolo passo avanti”. Adl su annuncio alloggi contro disagio abitativo: “Frutto delle lotte, ma servono politiche strutturali”. Làbas dopo distacco elettricità: “Illuminiamo case riqualificate v.Borgolocchi”.

08 Settembre 2015 - 16:27

Prima i poveri! Aperta la contrattazione sociale sugli sfratti al tavolo Comune – Prefettura!

Presidio moratoria sfratti 25 agosto - © Michele LapiniQuesta mattina si è tenuto il tavolo prefettura – comune sulla questione sfratti in cui abbiamo avanzato le istanze di lotta del movimento per il diritto all’abitare. Dopo mesi di iniziativa sociale fatta di cortei, presidi e soprattutto picchetti di resistenza agli sfratti si è finalmente aperta una possibilità alla contrattazione sociale su un tema che riguarda una parte importante della popolazione della nostra città. Davanti ad un regime di austerità e profonda crisi economica abbiamo avanzato la necessità di una moratoria immediata degli sfratti accompagnata da vere politiche di sostegno all’edilizia residenziale pubblica e ad una vera rigenerazione urbana nel segno del reddito e non come accade di routine a favore del principio della rendita. Solo nel 2014 sono stati notificati l’esecuzione dello sfratto a 4401 famiglie della nostra città. Una cifra impressionante che per noi vuol dire la necessità di resistere all’arrivo di ufficiale giudiziario e polizia alla porta dell’inquilino sotto sfratto tentando con la solidarietà di garantire un diritto che altrimenti verrebbe calpestato.

Pensiamo che il protocollo di intesa sugli sfratti si debba confrontare con un contesto sociale inedito che parla di nuove povertà davanti alla scarsità di risorse destinate. Per questa ragione continueremo a dare battaglia per fare in modo che le esigenze reali del nostro territorio vengano recepite fino infondo e sia possibile ad esempio garantire a tutti gli inquilini sotto sfratto la possibilità di evitarlo per poter accedere alla casa pubblica.

C’è la necessità che il costo sociale della povertà si alzi e che nuovi strumenti per andare in questa direzione inizino a funzionare per davvero.

Dopo questo piccolo ma importante passo in avanti compiuto dalle lotte diamo appuntamento a tutti e tutte alla prossima Notte Rossa per il Diritto all’Abitare che inizierà sabato 12 dalle 20h in via Fioravanti 27, davanti all’Ex-Telecom Occupato. Sarà l’occasione per continuare insieme a difendere le occupazioni abitative, rivendicare l’applicazione di una moratoria degli sfratti, e abolire l’infame articolo 5.

Prima i poveri!

Casa, reddito e dignità per tutti e tutte!

Comitato Inquilini Resistenti con Social Log

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Comunicato sulle ultime uscite sui giornali da parte del Comune

Apprendiamo dai giornali che il comune di Bologna, impersonificato nella “sacra trinità” Merola-Frascaroli-Malagoli, sarebbe in procinto di mettere a disposizione in tempi brevissimi (10 giorni per bocca dell’assessore Malagoli) almeno 75 locali appartenenti all’ex-residence Galaxi, più altrettanti alloggi sui quali si starebbe trattando. Come soggetto che nell’ultimo anno si è “sporcato le mani” su questo tema ci permettiamo di fare due considerazioni in merito a questa vicenda.

Se effettivamente il Comune sarà in grado di mettere a disposizione qualche centinaio di posti per persone in situazione di forte disagio abitativo questo sarà anche frutto del lavoro di pressione che collettivi e sindacati hanno prodotto in questi ultimi anni. Occupazioni, cortei e picchetti antisfratto sono stati in grado di dare voce a centinaia di persone impoverite dalla crisi, voce che è stata in grado di portare la questione abitativa tra i temi più caldi dell’agenda politica cittadina. Una lotta che ha visto sgomberi violenti, decine di denunce, misure cautelari a persone che si sono messe in gioco per i propri diritti e per quelli degli altri e per determinare un avanzamento nel campo dei diritti e della democrazia.

Ma riconoscerci dei “meriti” non serve a molto e soprattutto non basta perché abbiamo la forte sensazione che quella che ci viene presentata come una svolta non è altro che una giustificazione e l’inevitabile complementare all’esecuzione di sgomberi e sfratti che i poteri di questa città non vogliono più permettersi di rimandare (vedi le dichiarazioni dell’ormai onnipresente pm Giovannini), senza in realtà dare sistemazioni degne alle persone.

Per convincerci che così non è riteniamo necessario che tutti coloro che si trovano in situazione di forte disagio abitativo come le decine di persone di recente sgomberate e sfrattate, debbano poter accedere in quegli alloggi (e in tanti altri che vanno ricercati al più presto), evitando, con la scusa delle “fasce protette”, che nuclei famigliari vengano divisi (madre e figlio minorenne dentro, padre e figli maggiorenni fuori) e che molte altre persone rimangano senza una casa.

Queste sistemazioni, definite come temporanee, devono necessariamente essere il primo passo in avanti verso politiche abitative strutturali in grado di confrontarsi con l’emergere di forti livelli di impoverimento tutt’altro che temporanei. Altrimenti anche questa vicenda finirà come è finito l’annuncio del famoso protocollo d’intesa che, da novembre ad oggi, non ha trovato un solo nuovo posto letto. Affinché l’amministrazione, che ha sempre avuto paura di fare la voce grossa a Procura e Questura quando questi eseguivano sgomberi senza neanche informarli, riesca a mettere in campo meccanismi di contrattazione che facciano sì che veramente nessuno rimanga per strada e che la questione abitativa non venga nuovamente gestita con la violenza degli sgomberi vanno necessariamente coinvolti tutti i soggetti che si occupano di di diritto all’abitare attraverso percorsi ampi e trasparenti.

Questa è e rimane il nostro punto di vista in merito. Continueremo perciò a battere questa strada – quella delle riappropriazioni e della contrattazione sociale – e nessuna soluzione di rattoppo ci farà cambiare idea.

Adl Cobas Emilia-Romagna

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#facciamociluce.2

Pensavano di oscurarci. Pensavano, forse, che una vigliacca interruzione dell’energia elettrica ad uno spazio riconsegnato alla collettività potesse bastare a silenziare un’esperienza che quotidianamente cerca di intercettare bisogni per tradurli in possibilità. Pensavano che bastasse nascondersi dietro ad una fredda dichiarazione “di colpevolezza” di Enel per non palesare il vuoto politico che abita la città di Bologna capace solo ti attaccare chi crede tutti i giorni in una città più libera.

Per due Mercoledì il piazzale dell’ex caserma Masini di via Orfeo si è illuminato di tante persone, pronte a contribuire con le loro diversità e creatività. Così abbiamo deciso che questo Mercoledì, 9 Settembre, le case riqualificate in via Borgolocchi dovessero illuminarsi della progettualità che abita l’ex caserma Masini, ma soprattutto delle tantissime persone che decidono ogni giorno di stare dalla parte della gestione sociale della propria città.

Proprio come tre anni fa, è ora di ri-alzare quell’interruttore che spegne la vera ricchezza sociale con una grande festa che apre le case. Le stesse case in cui da due settimane è stato privato il diritto ad una vita degna che si arricchiranno con un aperitivo biologico, della sana musica e soprattutto tanto coraggio per dire: l’ex caserma Masini di via Orfeo 46 va lasciata alla ricchezza di tutte e tutti.
Làbas non si spegne, riempiamolo di energia!

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Làbas