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Camici sotto la Regione “per una riforma strutturale della formazione medica”

Laboratorio Salute Popolare e Gruppo Prometeo hanno partecipato ieri alla mobilitazione di diverse sigle di medici, specializzandi e studenti. Criticità anche tra chi lavora ai nidi, Sgb: “Follia riaprirli a luglio”.

20 Giugno 2020 - 13:36

“Ieri eravamo sotto al Palazzo della Regione per chiedere una riforma strutturale della formazione medica, l’eliminazione dell’imbuto formativo e un profondo cambiamento del Sistema Sanitario Nazionale affinché esso diventi realmente inclusivo, accessibile a tutte e tutti e tutelante sia nei confronti dei professionisti e delle professioniste della salute sia della popolazione tutta. Oggi la mobilitazione prosegue e si amplia perché la Salute si compone anche di diritti sociali, lavorativi ed economici, troppo spesso dimenticati. Ci vediamo oggi in piazza XX settembre alle 16.30 per il corteo regionale: vogliamo salute, soldi e diritti!”. Lo scrive il Laboratorio di Salute Popolare. Tra le diverse sigle di studenti, specializzandi e medici a promuovere l’iniziativa c’era anche il Gruppo Prometeo: “Una riforma del Sistema Sanitario Nazionale non può prescindere da una riforma profonda e strutturale del Sistema Formativo in campo medico, già a partire dalla strutturazione del percorso universitario. Per questo motivo, questa mattina ci siamo recati sotto al Palazzo della Regione al fianco di camici grigi, specializzandi e specializzande per portare all’attenzione dell’Assessore regionale alla sanità Raffaele Donini le istanze della comunità studentesca”

Ci sono criticità, intanto, anche tra chi lavora dei nidi. Scrive Sgb: “Abbiamo appreso dalla stampa la decisione della Giunta di aprire i nidi,con i bambini di età 9-36 mesi, nelle tre settimane di luglio dal 6 al 24. Lunedì 22 giugno è previsto l’incontro tra l’amministrazione e la RSU del Comune di Bologna. Sempre dalla stampa apprendiamo di ‘summit segreti’ tra il Direttore Generale del Comune e i sindacati. Come consuetudine l’amministrazione decide con i soliti sindacati amici e solo dopo aver già preso decisioni con loro, incontra i rappresentanti dei lavoratori del Comune di Bologna. Sgb ha sempre chiesto con numerose lettere alla giunta comunale, alle forze politiche ed ai dirigenti che la riapertura fosse fatta in sicurezza. Nessuna risposta. Con il continuo rinvio del confronto con le lavoratrici, i lavoratori e con chi li rappresenta, si è impedito ancora una volta la condivisione nelle scelte, imponendo soluzioni senza alcuna discussione nel merito”.

Prosegue il sindacato: “Negli anni scorsi l’organizzazione dei nidi a luglio è stata sempre problematica per l’incapacità della IES dimostratasi approssimativa e confusa. Ora, in presenza del Covid-19, siamo a maggior ragione preoccupati. Considerando che i nidi dovrebbero riaprire il 6 luglio prossimo, quale organizzazione ha studiato la IES affinché vengano rispettate le procedure e i DPI che tutelino le bambine e i bambini, le educatrici ed i collaboratori? Dopo mesi di chiusura la riapertura dei nidi nel rispetto del distanziamento, per bambini così piccoli, ci sembra molto complessa e ci spaventa. Sgb ritiene una follia riaprire i nidi a luglio senza un’adeguata formazione del personale e con pochi giorni a disposizione per valutare i rischi di tutte le strutture così diverse tra loro. Questa scelta potrebbe avere una valenza politica che nulla ha a che vedere con la sicurezza dei bambini e quella di educatrici e collaboratori. Non parliamo di valore pedagogico ma di una scelta politica che sacrifica la salute sull’altare della propaganda elettorale!”. Anche Sgb dà appuntamento al corteo di oggi pomeriggio.