Acabnews Bologna

“Cambio d’appalto e lacune sulla sicurezza”, sciopero alla Gsi

La protesta promossa dai Cobas ha ottenuto la convocazione di un tavolo a settembre: “Vogliamo non solo la certezza di mantenere salari e diritti acquisiti fino ad ora, ma anche una somma importante per il disagio di cambio appalto e investimenti importanti per fornire il magazzino di mezzi che tutelino la nostra sicurezza e salute”.

19 Agosto 2021 - 16:56

Lavoratrici/ori in sciopero, due giorni fa, nel magazzino Gsi – Grandi salumifici italiani all’Interporto di Bologna: la protesta indetta dai Cobas Lavoro privato “ha riguardato l’ennesimo cambio appalto dall’1 agosto 2021, avvenuto in Grandi salumifici italiani / Parmareggio”, poichè “l’avvicendamento improvviso ed inaspettato nell’appalto fra Randstad srl e la Samag holding spa ha provocato non pochi problemi”. Tra le ragioni dello sciopero, spiega il sindacato di base, c’è il fatto che “la subentrante Samag holding ha subito adotatto una strategia non consona alle dimensioni di una azienda che vanta di avere più di 6.000 dipendenti e 100 siti gestiti in tutta Italia”. I Cobas segnalano anche “grosse lacune in merito alla sicurezza/salute del personale”, cosa che “ci ha spinti subito a fare le debite segnalazioni alle autorita competenti (Ausl e Ispettorato del lavoro)”. In magazzino, dicono ancora i Cobas nel comunicato, sono arrivati “dipendenti provenienti da molteplici siti della Samag sparsi in tutta Italia, mandati allo sbaraglio senza neppur sapere che avrebbero lavorato a temperature molto basse (si parla di temperature refrigerate tra 0 e +4 gradi) senza abbigliamento termico adatto (giubbotto per il freddo e scarpe antinfortunistiche, senza protezioni in testa e alle mani), senza rispettare le misure anticovid vigenti nel magazzino (turni sfalsati, senza misura della temperatura, distanze di sicurezza, ect)”. Infine “non è stata accettata la nostra richiesta di stabilizzazione di tutti quei colleghi di maturata esperienza, che oramai da anni navigano all’interno del magazzino con contratti a scadenza”, scrive il sindacato, aggiungendo che “tutta questa assurda situazione e l’inaccettabile silenzio del committente Gsi di fronte ad una nostra richiesta di incontro ci hanno spinto a promuovere uno stato di agitazione che si è concretizzato nello sciopero del 17/08/2021 e che ha trovato una adesione della maggioranza di lavoratrci e lavoratori del magazzino (sciopero delle ultime tre ore di ogni turno mattino, pomeriggio e notte)”.

Di fronte allo sciopero, “subito è seguita la risposta di Gsi e della Samag che ci hanno fissato un tavolo per i primi giorni di settembre per la risoluzione dei problemi sorti attualmente in azienda. Vogliamo non solo certezza di mantenere salari e diritti acquisiti fino ad ora, ma anche una somma importante per il disagio di cambio appalto, investimenti importanti per fornire il magazzino di mezzi sicuri che tutelino la nostra sicurezza/salute, pretendiamo che la ditta affidataria dell’appalto sia sicura e affidabile (già due aziende precedenti sono sottoposte a procedimenti giudiziari) perchè ogni ricaduta negativa sarà su chi lavora. La nostra lotta continua!”.