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Brescia / “Le non-risposte di Kyenge, le provocazioni di leghisti e fascisti”

Ieri la ministra a un convegno, gli antirazzisti manifestano all’esterno e intervengono all’interno contro Bossi-Fini e Cie e per il diritto alla residenza. Allontanati militanti e dirigenti di Lega e Fratelli d’Italia.

12 Gennaio 2014 - 13:33

Le non-risposte delle ministra Kyenge, le provocazioni di leghisti e fascisti

E’ questa la fotografia delle istituzioni di fronte alle richieste degli immigrati ieri mattina a San Barnaba

Il presidio di ieri mattina (11 gennaio) a San Barnaba promosso anche dall’Associazione Diritti per Tutti e dal Comitato provinciale contro gli sfratti con la partecipazione di oltre cento immigrati e antirazzisti, non era affatto di sostegno e apprezzamento per la ministra dell’Integrazione Kyenge in visita a Brescia. Al contrario, i volantini diffusi, gli striscioni esposti, gli interventi fatti a voce, documentano ampiamente che il presidio ha espresso dentro e fuori la sala di San Barnaba una chiara contestazione delle politiche discriminatorie contro gli immigrati che il governo Letta e i suoi ministri stanno proseguendo, accompagnandole con austerity, tagli al welfare, attacco ai diritti sociali e di cittadinanza di tutte e tutti.
Sulle questioni generali e specifiche che le sono state ribadite anche durante l’incontro in San Barnaba – la necessità di abrogare la legge Bossi-Fini, di chiudere i C.I.E., di affrontare la gravissima situazione dello Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di Brescia, di riconoscere il diritto alla residenza per profughi, rifugiati e sfrattati senza casa – la ministra Kyenge non ha dato alcuna risposta. Nel suo intervento ha persino evitato di nominarle, queste fondamentali questioni.
Il silenzio della ministra, la sua incapacità di rendere conto, sono l’ennesima conferma che la via maestra che gli immigrati hanno davanti a se’ per combattere il razzismo istituzionale e ottenere giustizia sono la lotta e la mobilitazione dal basso, certo non la fiducia in questo governo.

Lo ripetiamo: con Cècile Kyenge, come con chiunque, siamo solidali contro gli attacchi razzisti che i fascisti e i leghisti le rivolgono per il colore della pelle e per la sua provenienza. Ma proprio perché siamo antirazzisti, contrastiamo anche il persistere del razzismo nelle leggi e nelle politiche sull’immigrazione delle istituzioni e del governo del quale la ministra Kyenge fa parte.

Il razzismo non può essere migliorato, va solo contrastato e abolito. Per questo siamo anche ben lieti di avere allontanato il gruppetto di leghisti e “fratelli d’Italia” che, guidato da Rolfi e Beccalossi, ha tentato di portare i suoi insulti ai migranti presenti a San Barnaba. Da molti anni questi personaggi e i loro sodali politici sono o sono stati al governo a Brescia, in Lombardia e a Roma, taglieggiando i diritti sociali e le condizioni di vita di tutte e tutti. Eppure hanno ancora il coraggio di spacciarsi come i paladini degli italiani (o “padani”) e di raccontare che il problema sono gli immigrati. Ormai è dimostrato che sono loro un problema, per tutti, italiani e immigrati. Per nessuno sono la soluzione. Le loro provocazioni da disperati, le loro sceneggiate vittimistiche non bastano a nascondere questa realtà.

Associazione Diritti per Tutti