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“Braccio rotto da una manganellata a freddo”, per la Procura tutto bene

Chiesta l’archiviazione del fascicolo aperto su denuncia degli attivisti di Làbas per i fatti del 28 giugno: la polizia caricò in via Orfeo durante il mercatino biologico, poco prima di un’iniziativa dei fascisti al Baraccano.

23 Settembre 2017 - 15:22

Foto Facebook Làbas“Abbiamo denunciato la Polizia per aver spezzato un braccio in modo mirato, a freddo, senza alcun motivo ad un nostro compagno”. Lo scrive Làbas in un post su Facebook.

“Siamo certi che i fatti ve li ricordate bene – proseguono gli attivisti – 28 giugno di quest’anno, quando al Baraccano i fascisti in serata avrebbero presentato il libro su Ramelli e la Polizia nel pomeriggio chiuse da entrambi i lati l’ingresso di Làbas mentre c’erano famiglie, anziani e bambini che partecipavano al consueto mercato del mercoledì. Il Procutatore Capo Giuseppe Amato, a seguito della nostra denuncia, decide di avocare direttamente a sé le indagini nei confronti della Polizia e di chiedere l’archiviazione. A suo avviso il poliziotto poteva utilizzare il manganello in quel modo. Noi non ci stiamo. Non possiamo abituarci al fatto che chi dovrebbe gestire l’ordine pubblico faccia ciò che vuole, mandando persone disarmate in ospedale, senza mai pagare un prezzo per le manganellate gratuite. Questa battaglia giudiziaria non è finita”.