Acabnews Bologna

“Bologna è partigiana”, i collettivi si mobilitano contro Salvini

Giovedì 14 il segretario della Lega parlerà al PalaDozza, diverse realtà autogestite convocano concentramento alle 18 in piazza San Francesco. Un altro appello, a firma anarchici e anarchiche, propone una biciclettata dalle 18.30 in porta Lame.

08 Novembre 2019 - 19:09

Matteo Salvini torna a Bologna, con un evento in grande stile annunciato per la prossima settimana al PalaDozza insieme alla candidata Lucia Borgonzoni, in vista delle prossime elezioni regionali. E in città cominciano a diffodersi diversi inviti a scendere in piazza e manifestare il proprio dissenso. “Bologna non si Lega, Bologna guarda al futuro! Giovedì 14 novembre è previsto a Bologna l’avvio della campagna elettorale della Lega. Salvini dice di voler fare al PalaDozza un comizio trionfale insieme ai suoi e al peggio della destra italiana e internazionale. Dicono che adesso vogliono prendersi l’Emilia-Romagna, poi l’Italia e dopo chissà cos’altro. Dicono che saranno migliaia e che saranno fortissimi. Dicono, dicono… Noi rispondiamo: basta!”. E’ l’appello che ha cominciato a circolare nelle ultime ore sui social, condiviso da diversi collettivi, centri sociali, movimenti e realtà sociali della città: un primo elenco comprende Tpo, Cua, Làbas, Noi Restiamo, Saperi naviganti, Vag61, Xm24, circolo anarchico Berneri e Nodo sociale antifascista. “E’ un appello ad essere nelle strade rivolto alla città plurale e viva che ogni giorno ripudia in modo radicale ogni forma di razzismo, di sessismo, di paura mossa da odio e di violenza fascista. Bologna è città aperta, ecologista, femminista, solidale e cooperante. La Bologna che vogliamo vivere è questa e non permetteremo che l’odio di chi predica muri, violenza, razzismo, nazionalismo si faccia strada”. Si propone un concentramento alle 18 del 14 in piazza San Francesco.

Continua il comunicato: “Siamo quell* degli spazi sociali, degli spazi ancora da socializzare, dei luoghi mutualistici, degli spazi dell’accoglienza, delle consultorie e degli spazi di solidarietà femminista. Siamo quell* delle lotte quotidiane per il reddito e i diritti sul lavoro. Siamo quell* che lottano contro i decreti sicurezza, che lottano per un mondo senza plastica, smog e tossicità. Siamo quell* che vedono oltre il capitalismo, che sperimentano nuove relazioni economiche e sociali e che si battono contro quelle vecchie. Siamo quell* che lottano contro lo sfruttamento in fabbrica, in casa, nelle strade e al cellulare. Siamo quell* che studiano per vivere in un mondo migliore e studiano per lottare contro il mondo peggiore. Loro promuovo infami decreti che lasciano morire le persone in mare, sbandierano falsi miti di famiglie naturali, vanno alla ricerca di like sulla pelle degli ultimi, illudono molti che siano solo pochi a dover star bene. Noi invece pensiamo che questo sia il tempo della solidarietà, della costruzione di mutualismo e cooperazione, della redistribuzione a tutt* della ricchezza di pochi. Pensiamo che sia questo il tempo per prendersi tutto lo spazio che c’è. Non permetteremo che Bologna diventi simbolo dell’affermazione della destra xenofoba e razzista né tantomeno crediamo alla favola dell’incanto liberale di un cambiamento senza cambiamento. Viviamo in un limbo non ancora ben definito che come ogni limbo può diventare transizione per chi ne sa individuare le crepe e cavalcare le onde, o può rimanere tale per un tempo assolutamente incerto. L’incapacità e la non volontà dell’attuale governo PD-M5S di segnare una discontinuità con il governo precedente è la riprova che non possiamo restare a guardare. Non sono certo il mantenimento dell’ordine, i daspo urbani, gli sgomberi, i decreti sicurezza, gli accordi con la Libia, l’aumento delle tasse ai poveri, la timidezza sulle risposte all’emergenza climatica, l’assenza di un reale piano femminista, a garantire il cambiamento di cui si fregiano le attuali forze di governo, anzi i discorsi di odio e di paura trovano un consenso sempre più diffuso. Allora, non possiamo restare indifferenti, perché è proprio quell’indifferenza che genera le paure che rendono inermi e che questo limbo lo prolungano. Oggi non restiamo indifferenti, come non lo furono quei partigiani e quelle partigiane che proprio in questi giorni, 75 anni fa, combatterono in Porta Lame contro il marciume nazi-fascista il quale, anche all’epoca, sembrava più forte, potente e capace di cavalcare le onde. A pochi metri proprio da Porta Lame non permetteremo che il PalaDozza, luogo delle passioni di questa città, diventi lo spazio dove il peggio della destra omotransfobica, neofascista, sovranista, sessista, si ritrovi per avviare la sua campagna di odio e di paura.  È per questo che invitiamo tutt* ad essere in strada giovedì 14 novembre con concentramento dalle ore 18 in piazza San Francesco. Bologna è partigiana, Bologna non si Lega!”.

Un altro appello, a firma Anarchici e anarchiche, pubblicato sul blog de ‘Il tribolo’, propone invece di muoversi in bicicletta ritrovandosi alle 18,30 a porta Lame. “Contrastiamo Salvini. Giovedì 14 novembre Salvini è a Bologna per dare il via alla campagna elettorale per le regionali e presentare la candidata della Lega e delle destre. Il luogo scelto è in pieno centro, al PalaDozza. Bologna ha sempre reagito con determinazione alla calata di questo figuro. Scendiamo in strada contro chi fomenta la guerra tra poveri e il razzismo nella società, contro chi promuove il delirio securitario e la guerra agli immigrati, contro la propaganda nazionalista, razzista e sessista. In solidarietà con gli anarchici e le anarchiche sotto processo in Trentino accusati, tra le altre cose, dell’ attacco alla sede della Lega di Ala. Giovedì 14 novembre concentramento alle 18,30 in porta Lame. Ci spostiamo in bicicletta”.