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Bartleby, in rettorato con Dracula e le “bodigarde” [foto]

Il collettivo replica al preside Marmo, che aveva parlato di “far west” per l’occupazione dell’Aula Roveri: “L’ateneo non dialoga, risponde solo a mezzo stampa”. Al Comune: “Basterebbero 50.000 euro per sistemare l’ex-mensa di via S.Felice”.

05 Febbraio 2013 - 17:16

Ironizzano sull’allarmismo del rettore Dionigi, da alcuni giorni sotto scorta, presentandosi in via Zamboni 33, con la sagoma di Dracula rettore portato da quattro “bodigarde”, guardie del corpo nerovestite e ornate di collane d’aglio. In alcune decine di attivisti e sostenitori di  Bartleby sono così entrati in rettorato e hanno improvvisato la proiezione di un video sugli sgomberi e mobilitazioni di questi giorni. Uscendo hanno lasciato affissi due striscioni: “Wanted tirocini retribuiti” e “Wanted alloggi gratuiti”

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E’ stata anche l’occasione per una prima replica al Preside di Lettere Costantino Marmo, che in una lettera aperta ieri ha attaccato il collettivo per l’occupazione dell’Aula Roveri, che non può essere tollerata, dice, “per lunghi periodi”, essendo “un abuso rispetto ai diritti di fruizione del bene pubblico da parte di tutti gli altri”. Vendere da bere nelle iniziative di autofinanziamento, inoltre,  è bollato come “un comportamento che non può più essere ammesso”. Insomma, Lettere “non è un far west”.

“Questa lettera – dice un attivista di Bartleby – è l’ennesima dimostrazione di un dialogo unilaterale da parte dell’Ateneo. Il preside lo abbiamo invitato più volte a venire in aula Roveri e lui ci ha risposto solo ora a mezzo stampa”. I ragazzi hanno annunciato per domani un comunicato in cui ribatteranno “punto per punto” alle accuse della presidenza di Lettera.

Non arrivano nuove proposte intanto dal Comune, dopo l’improbabile offerta di trasferirsi alle Roveri. Tra i numerosi immobili sfitti di cui il settore patrimonio ha dato conto ieri, c’è anche l’ex mensa di via San Felice, al centro della trattativa naufragata con l’assessore alla cultura Alberto Ronchi: “Noi la volevamo e secondo noi bastano 50.000 euro per sistemarla”, fanno sapere dal collettivo.

Resta aperta infine la questione sul Fondo Roversi: “E’ una collezione di riviste, giornali e fogli sparsi, residuale”, aveva minimizzato Marmo, dando comunque la disponibilità della Scuola di lettere “a mettere a disposizione uno spazio in cui rendere accessibili i materiali librari, lasciandone la completa gestione al collettivo cui appartiene”. Quando Bartleby avrà una sede, “il Fondo lo seguirà, come e’ nella logica delle cose”, concludeva.

“Non e’ affatto materiale residuale”, ribattono da Bartleby: si tratta di “migliaia e migliaia di riviste”. La proposta del preside? “Un ricatto”, l’Ateneo fa “ostruzionismo nel farci riavere la nostra roba, non ci vogliono nemmeno dire dove la tengono. Quel materiale, in questo momento, è a rischio”.

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> Comunicato di solidarietà del Circolo Berneri

Le compagne ed i compagni del circolo anarchico Berneri riunite/i in assemblea il 31/1/2013, esprimono la propria solidarietà a Bartleby sotto costante attacco in questi giorni cosi’ come al Labas sgomberato a dicembre dalla ex caserma abbandonata di via Orfeo.
In questi mesi lo abbiamo ripetuto piu’ volte e lo abbiamo ribadito in piazza: non ci sono giunte amiche.
In un momento di forte disagio sociale, mentre la crisi attanaglia sempre piu’ le nostre vite, gli spazi sociali attivi nelle lotte, che praticano autogestione, che diffondono controcultura, che creano socialita’ vengono attaccati da parte dello stato e dei suoi apparati repressivi. Non possiamo non notare come la giunta attualmente in carica sembra impegnarsi alacremente a fare peggio delle sue predecessori provando a distinguersi per la sua feroce stupidita’. Merola si commuove un giorno si’ e l’altro pure, e sembra accorgersi solo ora dell’esistenza dei lager chiamati CIE. Ma incarna alla perfezione il modello dell’amministratore tanto insulso quanto destro, in perfetto stile post-pci.
Sono decenni che il centro viene svuotato, nel tentativo di eliminare qualsiasi voce minimamente dissonante dalla greve litania del potere: il centro citta’ e’ pieno di appartamenti sfitti mentre si continua a cementificare il territorio delle periferie. Ci opponiamo al progetto di ridurre il centro a una vetrina luccicante e falsa per i turisti e per i commercianti, vogliamo una citta’ viva e solidale.

Circolo Anarchico Berneri