Acabnews Bologna

Atlantide “si muove ma resta dov’è!” [comunicati in aggiornamento]

Tre appuntamenti (il 5, il 7 e l’11 aprile) per difendere lo spazio di porta Santo Stefano dalla minaccia di sgombero. Pubblichiamo l’appello di Atlantide e i comunicati di solidarietà di diverse realtà cittadine e non.

04 Aprile 2014 - 16:18

Appuntamenti atlantidei del 5, 7 e 11 aprile: Atlantide si muove ma resta dov’è!

Ad Atlantide è arrivato l’ultimatum del Comune. Nell’arco di un mese potrebbe arrivare lo sgombero da parte delle celere.

L’idea che un atto così violento possa cancellare 15 anni di passione, amore, conflitto, condivisione, autogestione, desideri, crescita personale e collettiva è raccapricciante. Abbiamo bisogno di tutti e tutte per impedirlo.

 

Per tuttu coloro che hanno a cuore Atlantide e le esperienze sociali di autogestione ecco i primi appuntamenti a cui partecipare:

Sabato 5 aprile saremo col Berneri e Làbas in piazza Santo Stefano dalle 16 in poi per una giornata antifa di quartiere, durante la quale ribadiremo la nostra storia di spazio antifascista, antisessista e antirazzista, in tutte le sue declinazioni, in un quartiere che vede la placida presenza di una sede di Casa Pound. A seguire apertura contemporanea di Atlantide e Circolo anarchico Berneri (con cena).

Lunedì 7 aprile alle 13 ci vediamo sotto Palazzo d’Accursio per respingere al mittente la lettera di sgombero che c’è giunta il primo aprile.

Venerdì 11 aprile, Atlantide si muoverà per restare dov’è. Appuntamento dalle 18 in piazza Re Enzo.

Qualunque modo troverete per sostenere la r-esistenza di Atlantide con la vostra fantasia e combattività sarà fondamentale, prezioso e renderà tangibile il significato collettivo che Atlantide ha per tutte e tutti noi.

Atlantide

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Atlantide non si tocca!

Dal 1998 il cassero di porta S.Stefano è uno spazio antisessista ed antifascista in cui hanno trovato casa collettivi LGBT, queer, femministi e punk, ma, come scriveva una compagna, Atlantide è anche “15 anni di passione, amore, conflitto, condivisione, crescita personale e collettiva, aspirazioni, desideri, gioia e sofferenza”, 15 anni di lotte, 15 anni di autogestione, di produzione di soggettività autodefinite e svincolate dalla visione normalizzante del potere: anni che non si cancellano con una messa a(l) bando o con una sgombero. Ancora una volta il comune dimostra la solita miopia ed insipienza mettendo sotto attacco uno spazio ridato alla vita dall’impegno collettivo, cercando di metter fine ad un’esperienza così significativa ed unica per questa città con la misera scusa delle logiche di un bando. Il perbenismo sotteso alla retorica della legalità a tutti costi lo conosciamo bene e sappiamo quanto sia anticamera della desertificazione culturale e sociale, della normalizzazione delle pratiche e dei desideri; desideri che prendono corpo e vita attraverso l’autogestione e che in essa si alimentano. Al comune diciamo che noi sappiamo da che parte stare ed è lì che ci troverete. Esprimiamo quindi la massima solidarietà, vicinanza ed affetto alle varie soggettività ed esperienze che attraversano gli spazi di Atlantide.

Basta con gli sgomberi: Atlantide deve restare dov’è!

Vag61 – Spazio libero autogestito

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Complicità con Atlantide, per un quartiere più libero

Apprendiamo con preoccupazione e rabbia dell’ultimatum dato ad Atlantide per liberare il cassero in Porta S. Stefano. È scellerato trasformare 17 anni di attività, produzione di discorso, socialità e lotte lgbtq portate avanti da chi ha occupato quello spazio in un problema di ordine pubblico da risolvere con uno sgombero. È scellerato per questa città che vive e si arricchisce anche e soprattutto grazie all’attività e alla generosità di luoghi come Atlantide e che, a breve, potrebbe fare i conti con la chiusura e la sottrazione di un’esperienza di libertà fondamentale. Alla presidentessa del quartiere Santo Stefano, demagogicamente preoccupata perché le occupazioni minano la tranquillità degli abitanti, rispondiamo che è sufficiente, ad esempio, fare un giro in via Orfeo 46 durante l’apertura di Làbas per vedere quanto proprio grazie ad esperienze di occupazione e autorganizzazione questo quartiere sia diventato più vivo e più vivibile, stimolando l’incontro tra i suoi residenti e un tipo di socialità non mercificata. Alla presidentessa Giorgetti e a chi minaccia di voler chiudere Atlantide diciamo che la tranquillità è importante, ma la libertà è tutto! Per tutti questi motivi e per rafforzare le relazioni e la complicità attiva che gli spazi occupati in quartiere tessono ogni giorno, costruiamo insieme ad Atlantide e al circolo Berneri l’iniziativa di sabato 5 Aprile in piazza S. Stefano e saremo l’11 in corteo a fianco di Atlantide! Se Atlantide affonda, la cercherete per millenni!

Làbas Occupato & Cs Tpo

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Xm24 loves Atlantide

Il comune di Bologna e il quartiere Santo Stefano intimano allo storico Spazio cittadino Atlantide di lasciare nei prossimi quindici giorni il cassero di Porta Santo Stefano, occupato e autogestito  da oltre 15 anni. Lo fa appellandosi a un articolo del codice civile, l’ 823 e ss., che viene utilizzato solitamente  per confiscare i beni in possesso alla mafia e alla criminalità organizzata, e la cui finalità è quella di assicurare nuovamente alla collettività il godimento di un bene.

XM24 come Spazio Sociale Autogestito guarda con orrore a questa applicazione del codice civile: da sempre convint*  che gli spazi sociali siano un bene comune della città, come si può privare la collettività di un luogo prezioso come Atlantide? Svuotarlo per ridarlo alla città? E dove vanno a finire  i contenuti, i corpi, i desideri che da 15 anni assicurano alla città di arricchirsi attraverso la produzione  di idee, iniziative, discussioni e battaglie civili e sociali che hanno permesso una politica di vere pari opportunità, di femminismo e antisessismo radicale, di lotta ai modelli patriarcali e di affermazione dei diritti LGBTQ?

Questi 15 anni hanno reso inoltre Atlantide capitale italiana dell’autoproduzione con concerti punk in cui la differenza tra artista e pubblico è azzerata e dove la comunità D.I.Y trova un vero luogo dove fare rete, intercettando fenomeni underground che non hanno spazio nei canali mainstream  e proponendo un’idea di musica e cultura totalmente distaccata
dal fattore economico di mercato e compravendita.

La lettera inviata dall’ accoppiata comune/quartiere è l’ennesimo passo tragicomico di un iter iniziato con un bando che ha sottratto lo spazio al suo legittimo contenuto, che è appunto Atlantide e a tutt* coloro che lo hanno attraversato e fatto vivere  in questi anni.

Quello stesso comune e quello stesso quartiere che, contemporaneamente, legittimano con il loro silenzio la presenza di quel covo di intolleranza, odio, razzismo, squadrismo e omofobia quale è la sede dei fascisti del terzo millennio di casa pound, a poche centinaia di metri dal cassero di porta santo stefano.

Forse da parte di questa giunta (di) sinistra c’è un tardivo desiderio di ‘fare come la russia’ avallando fascisti xenofobi e intanto togliendo a gay lesbiche, trans e punk la visibilità e la vivibilità?

E che dire della connivenza, sempre di questa giunta, con una presidenta di quartiere filofascista?  Ricordiamo a queste persone che la città di Bologna molte volte ha gridato un semplice concetto: ‘Frocie sempre fascisti mai!!’

Se amministrazione e quartiere pensano che  la legittimità burocratica con cui si travestono possa finire un’esperienza così longeva, importante e necessaria  per noi tutt*, hanno fatto male i conti.
Affinché Atlantide, i collettivi che ne fanno parte e la sua straordinaria ricchezza rimangano lì dove sono ancora per millenni, invitiamo tutte e tutti a partecipare alle prossime iniziative a sostegno di Atlantide, tra cui il corteo del prossimo 11 aprile.

Atlantide è di tutte e tutti e con tutte e tutti se la dovranno vedere coloro che si avvicineranno a Porta Santo Stefano per portacelo via.

SOLIDARIETA’ ATTIVA ALLA FAVOLOSITA’ ATLANTIDEA

Spazio Sociale Autogestito Xm24

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A Bologna c’è uno spazio – ATLANTIDE OCCUPATA – frocissima, punk, femminista e autogestita. Uno spazio piccolo da fuori, enorme da dentro, come una vagina o un buco del culo. Uno spazio importante, perchè sede di collettivi, fucina di progettualità, solidale, punto di riferimento per incontri amorosi e pogo – si poga e si rimorchia. In 15 anni tutti i bolognesi ci sono passati, se non per ballare almeno mentre aspettavano il verde al semaforo di questo strano incrocio – chi arriva da fuori per entrare nel centro storico della città passa tra 2 casseri, quello del centro anarchico Berneri e quello di Atlantide – si arriva more e si esce bionde. Questo spazio frocissima, punk, femminista e autogestita oggi c’è, ma tra una settimana non ci sarà più. Forse. Dipende da noi.

Betty&Books

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Con amore, con rabbia, con determinazione tutto il “supporto” del MIT e di tutte/tutti noi. Con il cuore, con le lacrime con il sudore e con la lotta che da sempre ci contraddistinguono, non Vi lasceremo mai, non Vi lasceremo soli, non permetteremo che questa città cambi volto e lo stravolga. Per il MIT Atlantide ha rappresentato l’anima gemella, la sponda, il lido e non possiamo immaginare Bologna senza Atlantide.

“Non andare docile in quella buona notte infuria, infuria contro il morire alla luce” (Dylan Thomas)

Le MIT

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Atlandide deve vivere, Atlantide resta dov’è

A volte, stando seduta sui gradini di Atlantide, puoi divertirti a guardare le espressioni di chi passa: da dentro le auto ferme al semaforo di Porta S. Stefano persone stranite osservano femministe, gay, punk, lesbiche, trans, etero, queer bere uno spritz e chiacchierare assieme. Basta una sola occhiata per capire che Atlantide è un’anomalia, uno spazio non conformato, non normalizzato. Atlandide è uno spazio di libertà dove poter essere se stessi. Atlandide è un luogo di attivismo, condivisione e autodeterminazione.

Mostrando un mortifero umorismo, chi governa Bologna ha deciso che il primo di aprile ad Atlantide venisse consegnata una lettera, in cui se ne minaccia lo sgombero entro un mese, se lo spazio di Porta Santo Stefano non verrà liberato.

Non è la prima volta che Palazzo d’Accursio si esercita nell’arte del pesce d’aprile. E quando si tratta di fare questi scherzetti, che si traducono in repressione e chiusura forzata di spazi di libertà, ogni momento è buono e noi l’abbiamo imparato a nostre spese. Pensiamo all’occupazione di Santa Marta un anno fa, in risposta allo sgombero di Bartleby: questa stessa amministrazione ha ordinato lo sgombero in tutta fretta annunciando imminenti lavori per costruire asili, case per anziani e chissà, orfanotrofi per bambini indigenti. In questi giorni invece apprendiamo che il destino del Santa Marta sarà quello della privatizzazione. Ma questo è un altro discorso. O forse no.

Ora con Atlantide il Comune si nasconde dietro ad un bando pubblico, costruito ad hoc dal Quartiere Santo Stefano (che intanto continua a tollerare la presenza di CasaPound in quartiere) per buttare fuori Atlantide dal cassero di Porta Santo Stefano. Ora il Comune chiede il ripristino della legalità.

Quello che non dice è che dietro la parola legalità c’è solo un’amministrazione miope e la volontà politica che ogni anomalia venga normalizzata: distruggere ciò che non si riesce ad addomesticare.

Ma hanno fatto male i conti. Continuremo ancora in tante e tanti a stranire favolosamente passanti, residenti e amministratori di questa sempre più triste Bologna.

Atlantide deve vivere, Atlantide resta dov’è.

Venerdì 11 aprile ATLANTIDE SI MUOVERÀ PER RESTARE DOV’È.

Appuntamento dalle 18 in piazza Re Enzo.

I compagni e le compagne di Bartleby

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Care ragazze di Atlantide,

assistiamo molto contrariate a ciò che sta accadendo in città sugli spazi per le donne. Pensiamo che una realtà vivace come la vostra debba restare in quel luogo che avete fortemente caratterizzato in questi anni nel cassero di porta Santo Stefano. Persone e luoghi simbolo sono elementi che contribuiscono ad innestare elementi fortemente propositivi e di rottura che a nostro parere servono a tutte/i proprio in una città come Bologna.

A voi tutta la nostra solidarietà. 

Udi di Bologna

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Armonie, associazione di donne di Bologna, esprime solidarietà e sostegno ad Atlantide, e alle donne femministe e lesbiche che da 16 anni praticano al suo interno autogestione, veicolano una cultura antisessista e sviluppano pensiero autonomo con linguaggi creativi e non normativi, avendo sempre e comunque come referenti le donne.

Atlantide costituisce un luogo di libertà politica, che vede le donne protagoniste, autodeterminate e libere dalla marginalità.

E’ luogo libero e liberato dove sono attuate dinamiche accoglienti costruite sulla lotta, sull’amore, sulla decostruzione degli stereotipi e sulla condivisione, indispensabile alla città tutta per contrastare in primis ogni forma di violenza maschile contro le donne.

Tutte vi abbiamo transitato e tutte noi lo sentiamo come nostro, uno

spazio conquistato e necessario, perché questa città ha, oggi più che mai, bisogno di più spazi per le donne, per la loro libertà e sicurezza.

Atlantide è indispensabile al presente e al futuro arcaico.

Associazione Armonie

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La lotta è dura, ma non ci fa paura:
difenderemo Atlantide con ogni mezzo necessario!

Noi, occupati di case, uomini, donne e bambini senza reddito e, nelle loro intenzioni, senza futuro, vogliamo urlare l’ennesimo fortissimo “NO” alla minaccia che incombe su Atlantide, luogo che è parte integrante del nostro passato, del nostro presente e, soprattutto, del futuro che ci stiamo riprendendo. Mai come in questo momento chi si oppone alla privatizzazione del proprio esistere è stato così fortemente attaccato, costretto ad alzare i livelli di guardia e spinto ad affinare strategie di autodifesa sociale.

Assistiamo da lungo tempo alla metodica messa in atto di un ampio e articolato progetto di controllo politico indispensabile a garantire l’efficacia del modello proposto dal governante di turno, oggi quello di Renzi. Accade così che da un lato si mettono a valore i diritti e la vita delle persone, si vendono le ricchezze pubbliche (neppure al miglior offerente!) e dall’altro si colpiscono duramente le realtà dalle quali s’irradiano alterità, confronto e conflitto, col chiaro intento di tacitare chi si oppone e non è disposto a cedere alle logiche di mercato.
L’articolo 5 del decreto Renzi-Lupi sta vedendo le sue prime applicazioni e difatti, in alcune città, è stata cancellata la residenza a chi occupa le case. Ma non solo. Agli occupanti vengono oggi negati beni fondamentali per un’esistenza dignitosa come l’acqua e l’energia elettrica.
Quanto sta accadendo ad Atlantide rappresenta un altro tentativo che si muove nella stessa direzione; un tentativo che, come gli altri, è destinato a fallire perché ci sarà ancora una volta un’intera città pronta a difendere quel piccolo grandissimo continente. E dentro questa città ci saremo anche noi, occupanti di case, gente arrivata a Bologna da tutto il pianeta, visi, pelli, lingue diverse che non hanno paura e niente da perdere in nome della dignità e dell’amore per la giustizia sociale.

Sono cose, queste, che nessuno può toccare… proprio come Atlantide!

Asia-Usb

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Toccate Atlantide e (vi) brucerete

Il Cassero di porta Santo Stefano è la sede storica di gruppi di gay, lesbiche, femministe e punk che dal 1998 hanno dato vita ad un’esperienza unica nel territorio di Bologna. Atlantide è un luogo aperto a tutte quelle soggettività che non si vogliono sentire strette in una categoria; non è un locale ma uno spazio autogestito e attraversabile da tutt* coloro che si riconoscono nei valori dell’antisessismo, antirazzismo e antifascismo, che sono alla base di tutte le iniziative portate avanti dai collettivi che lo popolano (Laboratorio Smaschieramenti, Clitoristrix/Quelle che non ci stanno e NullaOsta). Atlantide è uno spazio irrinunciabile per la cittadinanza gay, lesbica, trans, queer, femminista e un riferimento per autoproduzioni culturali indipendenti, a Bologna e in Italia. Negli anni è divenuto uno spazio di riferimento per tante persone – anche per chi non fa parte di movimenti politici – che in Atlantide riconoscono un luogo dove poter esprimere liberamente la propria individualità, dove poter assistere a un’iniziativa, un concerto o andare a ballare senza dover per forza sottostare alle logiche del divertimento tipiche della società consumistica e eteronormata in cui viviamo. Da anni il Quartiere Santo Stefano porta avanti un tentativo di delegittimazione del percorso politico di Atlantide; l’ultimo episodio risale al 2012 e riguarda l’indizione di un bando per l’assegnazione di questi spazi, che è stato vinto da tre associazioni (Mondo Donna, Xenia e Evoè) che si occupano di attività distanti dalla sua storia. Una di queste – Mondo Donna – ha ritirato la sua candidatura una volta saputo che quegli spazi erano già occupati da altre realtà collettive. Quasi un anno fa, durante un incontro con l’assessore Matteo Lepore, i collettivi di Atlantide avevano rifiutato chiaramente la proposta del Comune di trovare per loro uno spazio alternativo al Cassero di porta Santo Stefano. Ci chiediamo: perchè proprio le soggettività che di quel luogo han fatto la storia dovrebbero andarsene? Perchè, se in città sono disponibili altri locali, non assegnarli alle associazioni interessate? Nelle ultime settimane Xenia e Evoè hanno sollevato a mezzo stampa questa situazione paradossale, premendo sulle istituzioni per poter usufruire degli spazi di piazza di Porta Santo Stefano, 6. Spazi che, secondo il progetto di Evoè, dovrebbero essere destinati alla creazione di un museo, quindi del tutto snaturati dall’esperienza che li ha contraddistinti fino ad ora. Arriverà presto ai collettivi di Atlantide una lettera firmata dal Comune di Bologna, con la richiesta di abbandonare “la loro casa”. Vogliamo ricordare che il quartiere Santo Stefano, sotto la presidenza di Ilaria Giorgetti (PdL), è il quartiere che minaccia di sgombero le esperienze di occupazione e autogestione di Atlantide e Labàs, mentre legittima i neo-fascisti di CasaPound, che continuano ad avere vita relativamente tranquilla nella loro sede di via Malvolta. E’ chiaro che, da parte di quartiere e Comune, una chiara posizione politica è stata presa. Come collettivo femminista Mujeres Libres sappiamo bene da che parte stare: esprimiamo tutta la nostra solidarietà e complicità alla popolazione Atlantidea, invitando le associazioni vincitrici del bando a rinunciare agli spazi del Cassero di porta Santo Stefano. Quello spazio vive e deve continuare a farlo,deve continuare a scrivere la sua storia e non è ancora pronto per diventare un museo. Atlantide lotta per vivere e noi lotteremo con lei!

Collettivo femminista Mujeres Libres

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Care donne di Atlantide tutte,

come sapete noi Donne in Nero siamo al vostro fianco, sapete che Atlantide è stato ed è per noi non solo uno spazio delle e per le donne ma anche un luogo che sentiamo appartenere alla nostra storia di Donne in Nero in questa città, un luogo dove abbiamo scambiato idee e

percorsi di lotta, dove abbiamo anche organizzato incontri con donne provenienti da luoghi di conflitto armato come la Colombia o di violenza estrema contro le donne come Ciudad Juarez. Per noi è stato molto importante condividere con voi elaborazioni ed esperienze con reciproco apprezzamento.

Un luogo assume il sapore e il profumo di quello che vi si svolge dentro, sgomberare Atlantide dopo tanti anni, sarebbe un atto di cancellazione di una storia e un’autentica azione contro l’agibilità politica delle donne a Bologna.

Questa città ha bisogno di maggiori spazi e visibilità per le donne e quindi ci uniamo a tutte le associazioni e singole che hanno già scritto mettendoci a disposizione per le iniziative che collettivamente o su invito di Atlantide si decida di fare, un abbraccio a voi tutte,

Donne in Nero Bologna

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La comitata promotrice dello sciopero delle donne di Bologna del 25 Novembre, è solidale con le compagne femministe e lesbiche di Atlantide sotto sgombero: incredule di dover ancora una volta impiegare energie per difendere spazi di “corpi-territori-memoria” come Atlantide, con una storia già consolidata da 16 anni di autogestione.

Ribadiamo la necessità di luoghi politici – in questa città e non solo – per l’autodeterminazione delle donne, contro marginalità, isolamento e violenza, in cui creare nuovi immaginari e dove – davvero – la donna non è sola.

ScioperoDonne (Bologna)

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Non ci stupisce che l’amministrazione cittadina Pd-Sel minacci di sgomberare Atlandide. Del resto è sempre alla ricerca di spazi autogestiti da estirpare, specie se possono elaborare degli immaginari di rottura rispetto ai colori sbiaditi della crisi che vogliono imporre a chi vive la città. Possono smettere di affannarsi nei loro goffi tentativi. Noi abbiamo una soluzione già pronta: rifiutare mediazioni, Atlantide non si sgombera!

Hobo Laboratorio dei saperi comuni

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Care  Atlantidee,

come associazione interculturale di donne native e migranti crediamo che una delle prime azioni da mettere in campo contro ogni forma di violenza maschile sulle donne sia aprire spazi nei quali incontrarsi, confrontarsi, condividere.
In questi spazi transitano corpi, pensieri e idee, si sviluppano azioni politiche a partire dai vissuti quotidiani delle persone, si produce solidarietà e, soprattutto, consapevolezza dei propri diritti.
Sapere che un altro luogo di donne, femministe e lesbiche vuole essere sgomberato, con quella violenza che tale parola porta, ci unisce a voi e ci rende alleate della vostra lotta.
Proprio per la nostra storia e la nostra esperienza crediamo profondamente che come la conquista di un diritto di una è una conquista per tutte e tutti, così la perdita di un diritto di una è una perdita per tutti e tutte.
Se le Atlantidee verranno sgomberate, a rimetterci sarà la politica delle donne di tutta la città, ma anche i suoi amministratori e le sue amministratrici, che avranno perso un’occasione per promuovere i diritti delle donne, delle lesbiche, dei gay, dei/delle trans.

Centro Interculturale delle donne di Trama di Terre

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Atlantide non si affonda a colpi di bando!

Fuoricampo esprime totale vicinanza e sostegno alle soggettività politiche che animano Atlantide, spazio antisessista, antifascista e antirazzista creato e abitato da lesbiche e femministe, gay, trans, queer e punk, punto di riferimento per il movimento LGBTQ in città e in tutta Italia.
Ancora una volta lotteremo accanto alle lesbiche e alle femministe di Atlantide, compagne con le quali abbiamo condiviso tanti percorsi politici, in particolare quello contro la violenza eterosessista, in una comune pratica politica separatista.

Atlantide è stata anche il luogo in cui abbiamo condiviso il percorso di Facciamo Breccia, coordinamento che per anni ha creato mobilitazione sui temi dell’autodeterminazione, della laicità e dell’antifascismo.
Atlantide non ha mai chiesto soldi pubblici, ma ha al contrario finanziato progetti culturali indipendenti, tra cui anche il nostro festival di cinema lesbico, Some Prefer Cake, contribuendo a creare spazi di libertà e di sperimentazione culturale.

Il Comune di Bologna non può cancellare a COLPI DI BANDO e con l’odiosa pratica dello sgombero 15 anni di elaborazione politica e culturale, assemblee, convegni nazionali, presentazioni di libri, mostre, concerti, passione, desideri, sogni e felicità.

Rivendichiamo insieme alle compagne e ai compagni di Atlantide la pratica dell’autogestione, l’autonomia politica dei nostri percorsi e l’agibilità degli spazi autorganizzati. Atlantide si muove, per restare dov’è! OGGI > venerdì 11 aprile alle 18.00 invitiamo in piazza Re Enzo tutte e tutti coloro che hanno a cuore il passato, il presente e il futuro di spazio autogestito, antisessista, antifascista e antirazzista di Atlantide.

Fuoricampo Associazione Lesbica

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Oggi, 11 aprile, noi attiviste di ArciLesbica Bologna saremo in piazza insieme alle compagne femministe e lesbiche di Atlantide per opporci a chi, nascondendosi dietro la burocrazia, tenta di limitare e circoscrivere la potenza creativa e politica delle donne e delle soggettività tutte. Saremo in piazza per affermare con forza l’importanza ed il valore dei percorsi di autodeterminazione ed autogestione, ed il diritto agli spazi della città. Saremo in piazza per esprimere solidarietà e condivisione del percorso di libertà politica e culturale che anima i collettivi femministi e lesbici nonché gli altri gruppi lgbtq che da anni vivono con orgoglio ed autonomia il Cassero di Porta Santo Stefano. Saremo in piazza perché riteniamo Atlantide un patrimonio per Bologna tutta, e non certo un qualsivoglia luogo da confiscare. A chi ne pretende lo sgombero noi ci opponiamo con forza e rispondiamo: non avete capito nulla; concordiamo con le compagne che affermano “Atlantide è uno spazio comune, non del Comune”. Saremo in piazza per sostenere un luogo che negli anni ha offerto alle differenti soggettività che vivono questa città l’opportunità di incontrarsi, di dialogare, di mettere al mondo cultura e pensiero critico.

Oggi ArciLesbica Bologna è in piazza per le donne e per le soggettività tutte, per sostenere un percorso ed un contributo politico e culturale che non può essere aggredito da miopi azioni burocratiche e amministrative: a tale miopia noi ci opponiamo e rivendichiamo la libertà all’autodeterminazione.

 ArciLesbica Bologna

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Resistiamo con Atlantide

Gli spazi sociali non sono solo mura perimetrali, sono contenitori di memorie, di vissuti, di corpi, di pratiche e pensieri. Lo spazio del Cassero di Porta Santo Stefano non è solo un immobile, un bene demaniale, è uno spazio vivo e pulsante, in cui  da 15 anni gruppi e collettivi femministi, queer e punk (clitoristrix/quelle che non ci stanno, laboratorio smaschieramenti, antagonismogay, nullaosta D.I.Y.) danno vita a percorsi politici, culturali e di socialità di fondamentale importanza per le donne, le persone lgbt e per la città nel suo complesso.

Esprimiamo piena solidarietà e supporto ad Atlantide e alle soggettività politiche che la abitano.  Riteniamo assurdo il ricorso alla retorica della legalità e l’impiego strumentale della legge per i beni confiscati alla mafia per giustificare lo sgombero dello spazio annunciato per il prossimo 15 aprile. Logiche che denotano la completa assenza di riconoscimento politico di un percorso che rappresenta già un bene collettivo, un bene comune, uno spazio di incontro, dibattito e produzione di immaginario femminista, lesbico e queer, un punto di riferimento per le pratiche di contrasto al sessismo, al machismo, alla violenza di genere.

Conosciamo e denunciamo il paradosso di una dinamica come quella dei bandi, la cui pretesa di trasparenza e democraticità rappresenta nella maggior parte dei casi una facciata e un pretesto. Chiediamo che l’amministrazione comunale si assuma la responsabilità di risolvere la questione di Atlantide politicamente e non attraverso il ricorso alla sgombero, tramite l’assegnazione di altri spazi alle associazioni vincitrici del bando e il riconoscimento delle pratiche di autogestione, autorganizzazione, autodeterminazione agite dai gruppi di Atlantide.

Invitiamo tutte e tutti a partecipare attivamente al percorso di mobilitazione in difesa di Atlantide, firmando qui  la petizione “Atlantide resta dov’è”, inviando una mail di sostegno a atlantide.resiste[at]gmail[punto]com!”, partecipando venerdì 11 aprile alle ore 18 al presidio in Piazza Re Enzo e alle successive iniziative di resistenza che saranno organizzate e su cui potete rimanere aggiornate/i attraverso il blog.

Comunicattive (Bologna)

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Poco più di un anno fa, ospiti di Atlantide per una delle nostre riunioni di Storie in Movimento – Bologna, invitavamo a firmare la petizione Atlantide deve vivere, convint@ dell’importanza di questo spazio come luogo di produzione, condivisione, circolazione di progettualità politica e sapere critico. A distanza di un anno Atlantide è nuovamente sotto la minaccia di uno sgombero imminente. Rinnoviamo la nostra solidarietà e l’invito a sostenere le atlantidee, firmando la petizione online e partecipando ai prossimi appuntamenti pubblici: http://atlantideresiste.noblogs.org/

Il gruppo bolognese di Storie in movimento/Zapruder

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Il circolo Iqbal Masih esprime piena ed incondizionata solidarietà ad Atlantide e a tutti i collettivi che dal 1997 animano con iniziative culturali e politiche il cassero di Porta Santo Stefano. 16 anni colmi di autogestione e rapporti sociali non mercificati, 16 anni di lotta al sessismo e al razzismo, 16 anni di orgoglio punk e lgbtq. L’amministrazione bolognese, vero e proprio comitato d’affari dei vari potentati economico-finanziari del territorio, continua a macchiarsi quotidianamente delle peggiori infamità: da un lato sgombera gli spazi sociali che restituiscono alla collettività luoghi che altrimenti rimarrebbero abbandonati all’incuria, denuncia chi occupa la case sfitte perché non ha un tetto sopra la testa, non muove un dito davanti a chi sciopera contro paghe da fame e licenziamenti politici; mentre, dall’altro, legittima e tollera la presenza in città di varie organizzazioni neofasciste, stupra interi quartieri a braccetto con gli speculatori del mattone, inaugura fantastici mercati di mezzo che faranno arricchire i soliti noti legati a doppio filo col PD. L’appello alla legalità di Merola scade penosamente nel ridicolo quando è sotto agli occhi di tutti che dietro i bandi comunali non si nascondono altro che pratiche clientelari fini a se stesse. La lotta in difesa di Atlantide è la lotta in difesa di tutte quelle forme di autorganizzazione dal basso
che, attraverso la critica radicale, la riflessione politica e la conseguente azione pratica quotidiana, minano le fondamenta di una società che ci vuole appiattiti e omologati, con la dichiarazione di conformità capitalista marchiata a fuoco sulla fronte. Mai come ora siamo chiamati all’unità e alla solidarietà attiva reciproca contro le forze repressive, mai come ora dobbiamo cercare di rispondere con forza uguale e contraria agli attacchi che ci vengono
inflitti da chi vuole una città che non tollera le diversità e la socialità slegata dal profitto. I detentori del potere locale e nazionale tremano di fronte all’indipendenza e all’emancipazione politica dei discriminati e degli sfruttati. A tutti noi non resta altro che gioire della loro paura e continuare a fare leva sulle loro contraddizioni, nella prospettiva di un mutamento dei rapporti di forza a nostro favore.

Atlantide resta dov’è!

Circolo Iqbal Masih 

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Larghe intese contro Atlantide

La federazione provinciale, il Circolo Centro Storico “Tosca” del Partito della Rifondazione Comunista ed i/le Giovani Comunisti/e di Bologna, esprimono la totale solidarietà nei confronti delle compagne e dei compagni di Atlantide sottoposti a sgombero da parte del comune e del quartiere. Il Comune (di centrosinistra) ed il quartiere (di centrodestra) continuano con le larghe intese cittadine, considerano negativa l’attività svolta dai centri occupati, non valutano la loro ricchezza culturale e politica, riconducono tutto alla solita motivazione: qualunque attività politica e culturale che esca fuori dagli schemi istituzionali è una questione di ordine pubblico, è qualcosa da reprimere e cancellare. Come comunisti crediamo che la solidarietà non debba essere espressa solo a parole, crediamo che la solidarietà attiva si esprima nei fatti: siamo pronti ad avviare con le compagne e i compagni di Atlantide tutte le iniziative politiche comuni necessarie per difendere questo spazio libero, nel pieno rispetto della loro autonomia progettuale e politica. Non basta sicuramente un comunicato, ma vogliamo comunque ringraziare le compagne e i compagni di Atlantide per aver prodotto contro cultura antifascista LGBTQI, per aver presidiato il territorio con le loro iniziative, per aver dato valore a strutture pubbliche chiuse facendole riappropriare direttamente alla popolazione. I fatti degli ultimi anni nel quartiere Santo Stefano, governato dal centrodestra, parlano chiaro: ai fascisti spazi pubblici, comunali e visibilità, agli antifascisti sgomberi e repressione. Ancora una volta il sindaco Merola e la sua giunta preferiscono ignorare le istanze democratiche che partono dal basso, considerano nuovamente la creatività e la libertà delle autogestioni un male da combattere, ma li riteniamo coerenti: questo è il “nuovo corso” Renziano, questa è la vera faccia del Partito Democratico e delle sue larghe intese cittadine.

Rifondazione Comunista Bologna – Circolo Centro Storico “Tosca”
Giovani Comuniste/i Bologna

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Il gruppo tematico “Politiche di genere e diritti” del comitato bolognese per la lista “L’AltraEuropa con Tsipras” è vicino agli amici e alle amiche di Atlantide, li sostiene nella loro lotta contro lo sgombero imposto dall’Amministrazione Comunale, consapevole che la battaglia per garantire una molteplicità di voci in città passa necessariamente attraverso il riconoscimento delle soggettività autogestite già presenti, che non possono, per nessuna ragione, essere criminalizzate a causa di un “bando” capestro. La città è di tutte e di tutti.

Gruppo “Politiche di genere e diritti”
L’AltraEuropa con Tsipras – Bologna

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Noi stiamo con Atlantide

Abbiamo condiviso con le Atlantidee moltissimi momenti di riflessione e di elaborazione, e conosciamo bene la ricchezza di uno spazio in cui i percorsi politici di autorganizzazione e la produzione/condivisione di sapere critico sono sempre stati strettamente connessi. Per questo non possiamo restare in silenzio dopo aver saputo che il Comune di Bologna è tornato alla carica contro le nostre sorelle di Atlantide, e questa volta pare che faccia sul serio. Il primo aprile i gruppi queer, femministi, punk (laboratorio smaschieramenti, clitoristrix/quelle che non ci stanno, antagonismogay, nullaosta D.I.Y.) che da anni fanno vivere il mitico cassero di porta Santo Stefano, hanno ricevuto una lettera che intima loro di andarsene entro quindici giorni. Altrimenti saranno sgomberate con la forza. Con l’intervento di un reparto antisommossa, il Comune vorrebbe mettere fine a un’esperienza decennale di autogestione che costituisce un punto di riferimento fondamentale per femministe, queer, lesbiche, froce, trans* e tutte le favolosità in lotta contro etero-sessismo, razzismo, transfobia, in questo paese. La minaccia di sgombero di Atlantide non è una questione locale, ma ci riguarda tutte, tutti e tuttu. Atlantide è stato negli anni e continua a essere un crocevia di esperienze e percorsi politici, uno spazio importantissimo per i movimenti femministi e queer, un nodo fondamentale di tutti i sommovimenti – femministi e lesbici e nazioanali – che hanno attraversato e continuano ad attraversare l’Italia. Non lasceremo che un reparto antisommossa metta fine a tutto questo!

Intimare alle Atlantidee di abbandonare il cassero di porta Santo Stefano è un gesto politico che nessuna logica legalitaria potrà coprire. Noi stiamo dalla parte delle nostre sorelle s/bandate di Atlantide. Atlantide non si tocca!

Kespazio, per una ricerca queer e postcoloniale (Roma, Europa)

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I sogni non si sgomberano: Atlantide resiste!

Apprendiamo con rabbia le notizie che giungono da Bologna. L’amministrazione comunale targata PD, nel medesimo stile che contraddistingue questo governo e la maggior parte delle amministrazioni locali, ha deciso di disporre nuovamente lo sgombero di Atlantide. La democraticissima amministrazione cerca oggi di decretarne la fine attraverso un’assegnazione fatta sulla pelle di chi ha reso questo luogo uno spazio comune per oltre 15 anni, un luogo fondato sull’autogestione, in grado di dar vita a percorsi indipendenti di autodeterminazione soggettiva e collettiva, di produzione culturale e politica “dal basso”, di confronto e scambio tra tutte le soggettività e collettività che l’hanno attraversata, un epicentro di valorizzazione delle diversità e di liberazione soggettiva. Il pretesto, studiato meticolosamente a tavolino, ripropone lo scenario tipico di questa fase storica: il tentativo di portare allo scontro differenti collettività che, bisognose di spazi per dar corpo ai propri sogni, si trovano contrapposti a causa di una gestione miope e faziosa della res publica. Per questo anche da Padova, dal Laboratorio BIOS occupato, esprimiamo tutta la nostra vicinanza e il nostro sostegno a quest’esperienza che deve continuare a vivere là dov’è da 17 anni, tenendoci pronti a difenderla. Perché i sogni non si sgomberano…si strappano!!

Bios Lab. & FuxiaBlock (Padova)

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Negli ultimi giorni si è confermata la decisione del comune di Bologna di sgomberare Atlantide, una realtà di autogestione che da 17 anni ha ospitato e dato vita a diversi collettivi e innumerevoli percorsi politici e culturali, di liberazione e di autodeterminazione per la realtà queer, trans e femminista. Per noi Atlantide è un luogo di frontiera, un punto di riferimento e di incontro vitale non solo per la città di Bologna. Siamo indignati di fronte alla miopia dell’amministrazione comunale, e alla viltà di nascondersi dietro la scusa di voler assegnare quegli spazi ad altre realtà, riducendo questo attacco nei termini di una guerra tra poveri.

Atlantide resiste! L’11 Aprile scenderemo in piazza con le nostre sorelle, l’appuntamento è alle 18 in piazza di Re Enzo a Bologna.

Antéros, associazione LGBTI (Padova)

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 #AtlantideResiste

Ci continuiamo a chiedere quale sia la logica che il comune di Bologna adotta nel portare avanti la volontà di sgomberare uno spazio come quello di Atlantide, uno spazio che dal 1997 produce cultura, socialità libera e autorganizzata. Come è possibile che il comune di Bologna non riconosca l’incredibile ricchezza delle diverse esperienze che vivono e si incontrano dentro ad Atlantide, praticando un reale confronto nell’autogestione dello spazio. Atlantide rivendica la sua orgogliosa diversità e noi non possiamo che esprimerle tutto il sostegno e la solidarietà possibile, anche e proprio perchè riconosciamo l’enorme valore che hanno le scelte diverse.

Riteniamo l’autogestione e l’autorganizzazione fuori dalle logiche del profitto e del volontariato pratiche di vitale importanza politica.

Atlantide è un bene collettivo e non solo: è un favoloso bene collettivo di cui non vogliamo fare a meno per nessun motivo. Tanto meno quando si invoca la “riqualificazione” di un’esperienza che più “qualificata” di così non si può.

Anche BeFree si muove perchè Atlantide resti dov’è ed invita tutte le realtà e le diverse

soggettività a farlo ed a firmare la petizione http://www.autistici.org/atlantideresiste/

#AtlantideResiste

BeFree – Cooperativa sociale contro tratta, violenze e discriminazioni (Roma)

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Atlantide è stata ed è, per tante di noi, la terra mitica che il suo nome evoca: un luogo di autogestione femminista, lesbica, gay, queer e punk. Uno spazio davvero liberato in cui poter sperimentare i propri desideri e immaginare nuove relazioni, dove i corpi si liberano all’unisono con le menti. Uno spazio più unico che raro che ha dato vita a percorsi, progetti e sogni e che continua a costruire immaginari.

Ora il Comune di Bologna ha fissato una data in cui chi anima e rende possibile Atlantide dovrà lasciare lo spazio di Porta Santo Stefano: 15 anni di storia minacciati da uno sgombero annunciato per il 15 aprile.

Il Comune afferma di voler restituire quello spazio alla cittadinanza, senza vedere che Atlantide è già uno spazio di tutt*, attraversato da migliaia di persone e accogliente come pochi. L’amministrazione comunale gioca sulla pelle delle persone misconoscendo la storia di Atlantide: si serve dell’articolo del codice che consente la riappropriazione dei beni confiscati alla mafia utilizzando la retorica della legalità più cieca, che vuole restituire alla collettività uno spazio che collettivo lo è già.

Proprio per questo sappiamo che uno sgombero, per quanto doloroso, non potrà cancellare la ricchezza e la diversità di Atlantide, che ha già sparso i suoi semi in moltissimi spazi in tutta Italia, ma non per questo quei muri così carichi di storia e di emozione saranno abbandonati senza lottare. Atlantide ha scelto di resistere sciogliendo le associazioni che la costituivano per rivendicare fino in fondo la pratica dell’autogestione. In questi tempi bui di attacchi all’autodeterminazione di donne, trans, gay e lesbiche non possiamo che essergliene grate e schierarci al loro fianco, per una resistenza favolosa e scintillante come le Atlantidee.

Ps: se non l’avete ancora fatto firmate la petizione

Ambrosia (Milano)

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Care compagne,

vi scriviamo dal presidio di resistenza anti-sgombero in via dei Volsci 22 davanti alla nostra sede femminista e lesbica. Siamo tranquille perché ci hanno dato l’ennesimo rinvio, ma un pensiero è per voi a cui va tutta la nostra solidarietà e vicinanza nella lotta per i nostri spazi in cui trovano corpo i nostri desideri, dove intrecciamo relazioni, progetti e ci sentiamo tutte più libere, forti e unite.

Lunga e buona vita agli spazi femministi e lesbici!

Un abbraccio circolare.

Le compagne femministe e lesbiche del 22 di Roma

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Divento una mantide se mi toccano Atlantide!

Il 1 aprile è stata la rabbia a caratterizzare i nostri risvegli: Atlantide, spazio bolognese occupato dal 1998 da collettivi di gay, lesbiche, femministe e punk, ha ricevuto dal Comune di Bologna la lettera di avviso di sfratto, in cui si annuncia che nei successivi 15 giorni la democraticissima amministrazione PD procederà allo sgombero a suon di reparti antisommosse. Il PD, ancora una volta non si fa scrupoli a mettere in pratica una politica violenta e repressiva quando si tratta di chiudere spazi di libertà.

Atlantide è, per tutte noi che l’abbiamo attraversata, vissuta e amata, un laboratorio di autogestione, di produzione di socialità altra, di elaborazione culturale dal basso. Chi ha attraversato Atlantide sa che è uno spazio comune di condivisone, di pratica reale di autodeterminazione, di liberazione dei corpi dai violenti apparati eteronormativi. Uno spazio che spazza via la distinzione fra corpi che contano e quelli che, invece, possono essere schiacciati da un bio potere, che sempre più cattura e mette a valore le nostre vite e i nostri desideri.

Per questo lo sgombero di Atlantide riguarda tutt* ed è per questo che saremo con le nostre sorelle e compagne, con tutta la nostra radicale favolosità al presidio, indetto l’11 aprile per mostrare tutta la nostra determinazione A FAR RIMANERE ATLANTIDE DOV’È E A RIBADIRE CHE CHI TOCCA ATLANTIDE SI BRUCIA!

Collettivo BellaQueer (Perugia)

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Care Atlantidee,

tutto il nostro sostegno da Vicenza.

Atlantide, spazio resistente, di condivisione, di sperimentazione, di lotta e amore deve vivere e restare dov’è!

Atlantide è uno spazio irrinunciabile, non solo per Bologna, ma per tutt@ coloro che vogliono viversi al di là delle etichette e non può essere cancellato da nessuna mappa, né fisica né immaginaria, perché Atlantide è dentro ciascun@ di noi!

Abbiamo trovato Atlantide e non molliamo più!

Adalab (Vicenza)

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Il Coordinamento Roma Pride  esprime la propria solidarietà ai compagni e le compagne di Atlantide, in pericolo di sgombero della loro sede da parte del Comune di Bologna. E’ uno schiaffo alle politiche di inclusione e del rispetto delle differenze che Atlantide ha sempre portato avanti.

Il Cooordinamento Roma Pride resiste con voi!

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Statement about the eviction of Atlantide squat, Bologna

The Radical Queer Affinity Collective stands in solidarity with our comrades in Atlantide squat in Bologna in Italy, that is under the threat of eviction after 15 years of social and political activism! “Atlantide is not a public space in the sense of the state or a private space governed by the laws of profit. Atlantide is a place of sharing, which is centered around the lives of materiality, in a continuous process and open encounter, exchange, constant renegotiation of the rules of social living in the space of self-government that we have given.” From Budapest to Bologna, we want to express our strongest support for all the collectives occupying the space at Piazza di Porta S. Stefano 6 and reclaiming it for radical, queer, lesbian, punk, trans* , antifa political organising! This self-organised social space must be considered a common good of the greatest value for the community of Bologna, as well as outside of it. Be strong and resist! You are not alone! We also call for international support of this struggle! NO PASARAN!

The Radical Queer Affinity Collective (Budapest)

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Le compagne del MFPR sono totalmente solidali con le compagne e tutte le donne dello sede Atlantide. Questo sgombero vuole essere un attacco alle donne di Bologna che si organizzano, lottano, e per questo è un attacco a tutte noi donne.  
Anche questo è “violenza”; è volere ricacciare le donne in una condizione di isolamento, attaccando proprio la forza delle donne che viene dalla loro unità, dalla difesa dei loro diritti di libertà. MA NON CI RIUSCIRANNO! GIU’ LE MANI DA ATLANTIDE!

UN FORTISSIMO ABBRACCIO A TUTTE VOI.

Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

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Atlantide è una realtà bolognese autogestita e autorganizzata, popolata da gruppi femministi, lgbtq e punk, che dal 1998 ha la sua sede nel Cassero di Porta Santo Stefano.

Uno spazio occupato da oltre 15 anni, sede di scambi culturali, promozioni sociali e progetti politici svicolata da ogni forma di associazionismo e mercificazione, un luogo dove vige l’autoproduzione, la distribuzione e l’autodeterminazione dei soggetti.

Oggi vogliamo esprimere la nostra solidarietà e il nostro supporto a questa realtà libertaria, un bene collettivo, che il 1° aprile scorso ha ricevuto una lettera dal Comune di Bologna, nella quale si comunica lo sgombero forzato entro 15 giorni.

L’azione applicata dal Comune su Atlantide è l’ennesimo esempio, non primo e non ultimo, temiamo, di oppressione ai danni di quelle realtà indipendenti e autogestite che nutrono arricchiscono di diversità e cultura i quartieri delle città.
La Terra è di chi la vive, gli spazi sono di chi li vive e di chi li fa vivere, concetto che immaginiamo essere astruso all’amministrazione comunale bolognese del PD, che conferma la sua inclinazione verso sgomberi ed espropri già ampiamente espressa nell’ambito della lotta notav, così come a buona parte del Consiglio.

Le città non hanno bisogno di nuovi supermercati o altre banche, ma di spazi come Atlantide, che promuovano principi di solidarietà e uguaglianza che purtroppo rappresentano sempre più una rarità al giorno d’oggi.

Atlantide resta dov’è! Questo è il messaggio che verrà rilanciato venerdì 11 aprile, nel corso delpresidio organizzato dalla realtà di Porta Santo Stefano, previsto per le 18 in piazza Re Enzo a Bologna, al quale non possiamo astenerci dal partecipare.

Atlantide si muove per restare dov’è!

Solidarietà da Earth Riot, collettivo antispecista.